giovedì, Novembre 21, 2024

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Spagna: la nuova legge sulla violenza alle donne

Quando ‘Solo sí es sí’: le parole contano quanto gli atti fisici

di Laura Sestini

Lo slogan adottato per la campagna contro la violenza “Solo sí es sí”(Solo sì è sì) ha dato nome anche alla nuova legge che il Consiglio dei Ministri spagnolo ha appena approvato, e che a settembre passerà in mano al Parlamento per il consenso definitivo.

A seguito di uno stupro di gruppo inflitto ad una ragazza di 18 anni da cinque coetanei durante una festa popolare a Pamplona nel 2016 – i quali violentatori a suo tempo furono condannati per ‘abuso’ – i movimenti femministi spagnoli, indignati per la sentenza giudicata inadeguata, hanno intrapreso una lunga campagna di lotta per aggiornare la legge sulla violenza alle donne, ormai superata.  Quindi per dare il giusto peso e significato alle azioni e ai vocaboli utilizzati in materia di giustizia – da inserire nel codice penale – per indicare i reali contesti del reato.

La ministra dell’Uguaglianza di Unidas Podemos – Irene Montero – ha affermato la sua soddisfazione – per la nuova legge che equiparerà la violenza sessuale alla violenza di genere e lo stupro, ovvero risulterà più precisa sugli aspetti dei reati e più incisiva sulle pene da infliggere contro le dinamiche violente e i delitti a danno delle donne,  allineandosi con la Convenzione di Istanbul – dalla quale, al contrario – la Turchia del Presidente Erdoğan, già annunciato ad aprile, ne è uscita definitivamente il 1° luglio scorso.

‘Solo sì es sì’ non può dare adito a dubbi: il consenso verbale per l’atto sessuale accondiscendente – o la manifestazione palese attraverso atti – diventerà obbligatorio; modalità che porta chiarezza tra le parti e in giurisprudenza distingue maggiormente tra abuso – che può svolgersi anche in maniera non violenta – la violenza vera e propria e l’aggressione.

L’aggiornamento della legge sulla violenza sessuale spagnola è stato dibattuto per quasi un anno e mezzo, prima di trovare l’accordo di tutte le forze politiche, ma se il Parlamento lo approverà senza modifiche, essa proteggerà il diritto delle donne alla libertà sessuale – un diritto imprescindibile.

Il premier Pedro Sánchez – anch’egli soddisfatto del risultato – sottolinea che questo nuovo passo giuridico sulla violenza di genere amplierà – nel Codice Penale – il campo di azione dei tribunali, sullo stupro e sulla volontà delle donne in ambito sessuale.

Il testo della legge è molto avanzato, rispetto ad altri stati europei – Italia inclusa – ed abolisce anche la necessità di dimostrare la violenza nei processi per stupro, da parte della vittima, cercando di eliminare i casi ambigui dove la donna rimane in silenzio, o in atteggiamento passivo, mentre questa subisce l’atto sessuale non richiesto.

“Dobbiamo cambiare la cultura sessuale per proteggere la volontà della donna – sostiene María Jesús Montero – Ministra delle Finanze – la nuova legge accoglie la maggior parte delle richieste dei movimenti femministi e risolve la questione della violenza dentro e fuori il matrimonio – anche nei rapporti occasionali – finora trattati separatamente. Nuovi protocolli anche per lo stalking e le intimidazioni in pubblico.

Dove siamo rimasti, invece in Italia? Ah, sì! Al commento (30 giugno 2021) del consigliere comunale – Marco Dondolini – di Fratelli d’Italia, a Viareggio, che indica gli shorts delle adolescenti troppo succinti e istigatori di violenza tra coetanei.

Non sarà invece che negli occhi di tanti uomini il desiderio sessuale sulle adolescenti o le donne molto giovani non è un fatto nuovo?

Non è una questione di morale, ma di violenza.

Sabato, 10 luglio 2021 – n° 24/2021

In copertina: Scarpe rosse contro la violenza di genere – Foto di Nonmisvegliate

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