venerdì, Novembre 22, 2024

Italia, Politica

La Toscana attiva i ‘corridoi umanitari’ entro i confini dell’Unione Europea

Minori stranieri non accompagnati in arrivo dai campi profughi greci

di Laura Sestini

Mentre Frontex – Agenzia europea della Guardia di Frontiera e Costiera – è stata accusata dalla Corte di Giustizia europea come violatrice dei diritti umani, questione che da qualche giorno si sta dibattendo presso la Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni del Parlamento europeo – richiesta legale intrapresa da differenti organizzazioni per i diritti umani europee – parallelamente in Toscana si sono aperti dei canali preferenziali di accoglienza per minori stranieri non accompagnati provenienti dai campi profughi greci dell’isola di Lesbo.

Numerosi sono stati i casi rilevati di violazione dei diritti civili, attraverso respingimenti, violenze fisiche e inseguimenti in acqua – e mancati salvataggi come prescrive il diritto del mare – non solo dei mezzi della flotta di Frontex nel Mediterraneo, bensì anche delle forze dell’ordine e Guardia Costiera greche ai confini con la Turchia o, dalla frontiera opposta, talvolta contro i migranti di ritorno dalla rotta balcanica.

Già dal 2015 la Comunità di Sant’Egidio è molto attiva – unitamente ad altre comunità cattoliche ed evangeliche italiane – con i ‘corridoi umanitari, un modello di accoglienza legale per i migranti con particolari necessità di salute o di intrinseca vulnerabilità politica, religiosa o di genere. In questi anni oltre 3000 persone, soprattutto da Siria ed Eritrea, sono giunte in Italia – ad oggi perfettamente inserite nel contesto sociale e lavorativo del nostro Paese.

A settembre 2020 la Comunità di Sant’Egidio ha siglato un nuovo accordo con il Ministero dell’Interno, Dip.to Libertà civili e immigrazione – Unità Dublino – che prevede il nuovo programma di ricollocamento dalla Grecia di minori stranieri non accompagnati.

Ma cosa c’è di diverso rispetto ai precedenti ‘corridoi umanitari’? La peculiarità, mai attuata in precedenza nell’Unione Europea- sebbene anche Francia e Germania ne considerino l’ipotesi dopo il terribile incendio al campo di Mòria di settembre 2020 – riguarda il fatto che queste operazioni di ricollocamento e accoglienza sono inserite in un ambito prettamente intraeuropeo, e non tra Italia e paesi extraeuropei. Una novità senza precedenti, che fa ben guardare al futuro dei minori non accompagnati, bloccati per anni nei campi profughi greci, dove subiscono ogni sorta di umiliazioni, violenze fisiche ed abusi.

Grande entusiasmo entro l’Associazione dei Tutori Volontari della Toscana, ente che ha alacremente lavorato insieme alla Comunità di Sant’Egidio di Pisa e Livorno per raggiungere l’obiettivo.

Il Comune di Livorno è stato il primo firmatario per l’accoglienza diffusa, garantendo l’ospitalità a due minori, la Società della Salute dell’area fiorentina Nord-Ovest ha aperto la possibilità per tre minori – non solo strutture e risorse proprie ma anche una campagna di comunicazione e sensibilizzazione per i privati – mentre la Società della Salute di Pisa ha riservato un ulteriore posto.

Recentemente la città di Livorno ha accolto i primi due migranti arrivati da Lesbo – due fratelli minorenni afghani.

“Il Tribunale per i Minorenni di Firenze, in accordo con la Procura minorile, fin dall’inizio si è impegnato nel sostegno del progetto, organizzando a monte lo svolgimento della procedura per ciascuno dei ragazzi, così da garantire già al momento dello sbarco all’aeroporto l’inizio della procedura come previsto dalla legge Zampa e l’immediato affiancamento di un tutore volontario” – spiega il Presidente del Tribunale per i Minorenni della Toscana – Luciano Trovato. “Gli enti coinvolti hanno lavorato in maniera concertata, con il contributo fondamentale di tutti i livelli: la Comunità di Sant’Egidio come organizzatore ufficiale del Corridoio; l’Associazione Tutori MSNA Regione Toscana come coordinamento dei rapporti tra le istituzioni; il Comune di Livorno e le Società della Salute dell’Area Pisana e dell’Area Fiorentina Nord-Ovest quali organizzatori e sostenitori dell’accoglienza, anche sul piano finanziario. Penso che si possa identificare questo percorso come un nuovo modello di accoglienza pensato e rivolto a questi minori in condizioni di particolare vulnerabilità, replicabile in altre occasioni e adottabile da qualsiasi territorio voglia contribuire ad affrontare queste delicatissime situazioni”.

Sabato, 31 luglio 2021 – n° 27/2021

In copertina: minori in un campo profughi in Iraq – Foto ©Laura Sestini (tutti i diritti riservati)

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