lunedì, Novembre 25, 2024

Lifestyle, Società

Potus: la pianta degli smemorati

Il potere delle piante tra credenze e fantasie

di Miriam Maddaloni

Scientificamente detta ‘Scindapsus‘ oppure ‘Epipremnum’ è un genere di pianta comunemente conosciuta con il nome di ‘Potus‘ o ‘Pothos‘. Appartenente alla famiglia delle Aracee, è originaria del continente asiatico meridionale e del Sudamerica. Una delle piante d’interni più diffuse, che necessita di semplici e poche cure, tra le varietà sempreverdi e rampicanti, con le sue belle foglie cuoriformi o lanceolate. Ne possiamo trovare a tinta unita oppure variegate e screziate color crema. In base alle varietà le foglie possono avere dimensioni di dieci centimetri.

Per crescere in altezza la Potus deve essere sorretta da appositi supporti, altrimenti assumerà un portamento a cascata adatto per i vasi da appendere alle pareti o posizionati sopra ai mobili o su mensole. Coltivata in piena terra può svilupparsi per diversi metri sia in altezza che in lunghezza e può crescere senza difficoltà anche in acqua. Nei paesi di provenienza cresce come sottobosco.

Non vi sono indicazioni precise relative all’origine del suo nome. L’ipotesi più attendibile è la sua origine greca. Potrebbe derivare dal greco antico Πόθος, una parola che ha due significati contrapposti, quello di “desiderio” e quello di “lutto”. Se si osserva la pianta, infatti, le sue caratteristiche permettono di comprendere quanto questi significati siano adatti a questa specie.

La Potus è famosa per la sua enorme capacità di adattamento e di resistenza ad ogni condizione ambientale, anche quelle più rigide. Sopporta lunghi periodi senza acqua e temperature diverse da quella originaria, è resistente a malattie e parassiti, ed ha una crescita veloce.

Ama la luce, ma teme l’esposizione diretta al sole che fa perdere vigore alle piante; patisce le correnti d’aria e in inverno non sopporta le temperature inferiori ai dieci gradi. Vive bene a mezz’ombra e non ha necessità di terricci particolari: l’unico accorgimento che sia ben drenata. L’irrigazione deve essere poca ed al bisogno durante l’inverno, mentre in estate occorrono annaffiature abbondanti e regolari.

Un piccolo consiglio: ogni tanto mettete un fondo di caffè nella terra come fertilizzante.

La Potus può essere riprodotta in modo molto semplice e con ottimi risultati, attraverso talee da fare radicare anche in acqua. Basta staccare una cima robusta e apicale, effettuare una taglio obliquo e mettere il ramo in un recipiente con l’acqua. Quando le radici saranno cresciute sarà possibile trapiantarle nel terriccio umido e posizionarle in una zona non troppo luminosa, e con una temperatura che non scenda al di sotto dei venti gradi. Lo stesso procedimento per talea può essere applicato anche piantando il ramo reciso, direttamente nel terriccio umido. Un altro metodo per riprodurre la Potus è dividendo – con un coltello – l’apparato radicale della pianta. I mesi più adatti a queste operazioni sono marzo ed aprile.

È risaputo che i fiori regalano benessere allo spirito e al cuore. E così anche le piante tra le quali la Potus, un sempreverde arrampicante che dona allegria e senso di calore ai nostri ambienti interni. Una pianta d’appartamento che richiede poca attenzione -tra le più diffuse nelle abitazioni e negli uffici. Trova collocazione sui piani alti delle librerie e i rami vengono fatti scendere verso il basso. Inoltre questo rampicante, come ornamento, si adatta a tanti ambienti; infatti, la Potus, può anche essere messa in un vaso con un tutore muschiato e si arrampicherà più volte su di esso creando effetti particolari. E poi è una delle piante più longeve – se tenute bene – e grazie soltanto al fatto di essere presenti, già questo regala buon umore. Essendo un pianta che resiste bene all’assenza di luce, può essere messa sotto le mensole o negli angoli della casa. È qui che, secondo il Feng Shui, la pianta assorbirà le energie stagnanti e negative che si accumulano. Questa pianta assorbe gli inquinanti dall’aria, quindi anche per i più scettici sarà una scelta eccellente; ottima da collocare nelle stanze dove usiamo o sono posizionati apparecchi elettronici, ci aiuterà a purificare l’aria dalle onde elettromagnetiche.

La Potus è la pianta che continua a vivere anche se dimentichiamo di curarla, per questo negli anni è stata anche chiamata la “pianta degli smemorati”. Analizziamo poi in che modo il “desiderio” ed il “lutto” – i significati che riporta il suo nome – possono essere legati al Potus, come la lingua greca ci dice. La pianta del ‘desiderio’, di quel sentimento perenne, sempreverde come le sue foglie screziate a forma di cuore è un regalo adatto e carico di un messaggio profondo, che trova il suo luogo ideale nelle nostre case. Allo stesso tempo però significa anche ‘lutto‘, ma non guardiamo al significato letterale, ma pensando al cimitero. In questo luogo la natura esprime il senso dell’eternità e lo fa attraverso le sue specie sempreverdi, che mai smetteranno di colorare con le loro foglie dalla forma a cuore, resistendo alle intemperie; pertanto ‘lutto’ non nel senso della morte ma di resistenza nel tempo verso l’eternità: ecco perché si può trovare in alcuni cimiteri.

Una credenza egiziana – se la memoria non mi tradisce – per trarre beneficio dal Potus, che anche io mi sono ritrovata a provare diverse volte.

In un bicchiere d’acqua, fate sciogliere del sale ed inseriteci delle pietre di ametista (la quantità dipende dal numero di piante di Potus che avete in casa) lasciandole riposare per due giorni e due notti.

Dopodiché togliete le pietre, asciugatele, e posizionatele nella terra dei vasi di Potus: mentre effettuate questa operazione pensate ad un desiderio o un vostra intenzione che viene dal cuore, e donate questa pietra alle vostre piante, che la custodirà portando il vostro desiderio all’Universo.

Non vi resta che provare!!!

Sabato, 28 agosto 2021 – n° 31/2021

In copertina: la pianta di Potus – Foto di Miriam Maddaloni

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