Le emozioni in gioco
di Miriam Maddaloni
Da qualche giorno sono iniziate le scuole in tutta Italia; questo inizio è stato accompagnato, come sempre accade, da grandi emozioni, sia per chi ha iniziato un nuovo grado di istruzione, sia per la grande voglia di ritrovare amici e compagni – in questo anno dove la normalità purtroppo è ancora solo apparente e lontana e forse – ahimè – ci stiamo abituando a questa nuova condizione.
Ho assistito alla chiamata degli alunni del Primo giorno di scuola -avvenuto all’esterno dell’edificio. I bambini chiamati si sono schierati a lato dell’entrata, ascoltando composti tutte le disposizioni. Queste immagini mi hanno ricordato la chiamata alle armi dei soldati.
In quel momento il mio cuore si è fatto pesante, e l’emozione incontenibile; avrei voluto urlare ardentemente di riavere la nostra amata normalità, poter vedere i sorrisi dei bambini – ora nascosti dalle mascherine – correre e abbracciarsi all’entrata di scuola, insomma quello che tutti noi precedentemente abbiamo vissuto.
Ognuno di noi, dopo ormai un anno e mezzo di pandemia ha metabolizzato – ogni persona con le proprie percezioni – e si è dato delle risposte ‘trovando la sua verità’, cambiando, modificando molti aspetti della propria vita.
Come genitore, il pensiero e preoccupazione ricorrente è quella di lasciare a loro un’eredità così pesante e artefatta, dove bisogna proteggersi dal nostro compagno di scuola o amico, colui che potrebbe contagiarci. Per un bambino e un ragazzo il messaggio è davvero difficile da comprendere ed accettare.
Molte sono state le emozioni che gli si sono presentate – trasversalmente in questo lungo periodo – ai bambini e adolescenti: dalla rabbia alla paura, noia e tristezza, che spesso il solo aiuto dei genitori non è bastato a far defluire e metabolizzare.
A tal proposito vorrei illustrarvi un gioco consigliato da un’amica educatrice – che trovai utile – da proporre ogni volta che i figli o un componente della famiglia sta affrontando un momento o un passaggio carico di emozioni.
Reperiamo delle immagini che rappresentano le emozioni di: rabbia, paura, tristezza, disgusto, sorpresa e gioia, che possono essere indicate con dei colori .
Gioco:
Sediamoci a terra con tutta la famiglia e spieghiamo che si farò un gioco per conoscere e sentire le nostre emozioni; un genitore guiderà il gioco e porrà le domande.
Per prima cosa indichiamo le faccine e nominiamo tutte l’emozioni a disposizione.
Pensiamo un attimo su come ci sentiamo in quel preciso momento e prendiamo l’immagine corrispondente: la nominiamo e indichiamo dove la sentiamo nel nostro corpo e cosa suscita quest’emozioni oggi di pensieri, episodi, situazioni.
E così di seguito per gli altri componenti della famiglia.
Dobbiamo essere disponibili ad accogliere e dialogare su tutte l’emozioni nostre e del bambino.
Dopo possiamo rilassarci un po’ con gli occhi chiusi se gradiamo, per raccogliere le emozioni suscitate dall’attività. Le volte successive – se ci fa piacere – in questa fase possiamo mettere una musica rilassante come sottofondo.
Rialzandoci, diciamo al bambino: «Adesso facciamo l’albero. Appoggiamo bene i piedi sul pavimento e immaginate che al loro posto ci sia il terreno, cercando di sentire quanto nutrimento esso da all’albero. Immaginiamo di essere una quercia (mostriamo una foto) e di assumerne la sua postura, le sue radici arrivano molto in profondità nel terreno. Quindi fai crescere le tue radici che prendono nutrimento dal terreno.»
Diciamo al bambino di inalare tre respiri profondi mentre contate «uno, due e tre» e buttando fuori l’aria contando di nuovo.
Molto bello e di aiuto è dire: «ispira la felicità 1,2,3, butta fuori la tristezza 1,2,3; ispira coraggio 1,2,3, butta fuori la paura 1,2,3,» e così via, in base alle emozioni emerse dal gioco.
Se vi accorgete – durante le attività con i vostri bambini – di essere sopraffatti dalle vostre emozioni o di non riuscire a gestire i loro comportamenti e accogliere le loro ansie e paure, allora chiedete con serenità aiuto a una figura competente che vi potrà sostenere e aiutare nel vostro percorso.
Ricordate che i momenti di crisi possono trasformarsi in momenti di crescita e cura di sé, che ci aiuteranno ad acquisire competenze ed affrontare situazioni di difficoltà future.
E il mio cuore ritorna ad essere leggero quando guardo con quanta voglia e determinazione i bambini e i ragazzi affrontano ogni situazione che gli viene imposta, perché è insita in noi la voglia (siamo da sempre considerati ‘animali gregari’) di stare con gli altri… di Vivere.
Un buon inizio a tutti carico di belle emozioni.
Sabato, 18 settembre 2021 – n° 34/2021
In copertina: immagine grafica di Pixaline