Prima nazionale a Firenze per la rilettura teatrale dell’Eneide di Angelo Savelli, con la regia di Edoardo Zucchetti
di Laura Sestini
A voler descrivere l’opera teatrale ‘Eneide, la rotta mediterranea’ prodotta dal Centro di produzione Pupi e Fresedde – andata in scena in prima nazionale al Teatro di Rifredi di Firenze – con soli tre aggettivi si potrebbe definirla divertente, ben strutturata ed educativa.
Ebbene, il valore assoluto del teatro è proprio quell’impronta pedagogica che dovrebbe rilasciare sugli spettatori, aspetto questo che non si è fatto attendere sul palcoscenico né nella vita reale. Difatti ‘Eneide, la rotta mediterranea’ diretta dal regista Edoardo Zucchetti è un lavoro di memoria storica ed anche di attualità che conduce a termine il progetto “Banco di Prova”, un percorso di approfondimento culturale rivolto ai giovani della scuola secondaria della Toscana sulle tematiche dei movimenti migratori; il lavoro così terminato è inserito in un proposta a più lungo termine -“Rifredi Scuola” – una serie di interventi e produzioni a sfondo didattico ed educativo rivolta agli studenti – asse portante della produzione formativa della Compagnia Pupi e Fresedde – Teatro di Rifredi, iniziata due decadi fa.
Il progetto è ideato e sviluppato dallo stesso Zucchetti – per un anno regista ospite della Compagnia – curato da Francesco De Biasi, ed ha coinvolto 220 studenti dell’ITT Marco Polo di Firenze, ritenuto ideale all’analisi di testi come l’Eneide di Virgilio, ‘Mare nostrum’ di Pietro Bartolo, Shakespeare e ‘Cara Italia’ del giovane rapper italo-tunisino Ghali, per comprendere il concetto del ‘migrare’ lungo le rotte marittime di ieri e di oggi, il viaggio.
“Banco di prova” nasce nel 2020 – anno di interminabile lockdown per lo spettacolo dal vivo, protrattosi anche nel 2021, con definitiva riapertura in presenza – lo auguriamo – solo dai primi ottobre; ha quindi subìto un percorso di realizzazione tortuoso ed intermittente.
Il Teatro di Rifredi è gremito di chiassosi giovani, che daranno ristoro alle orecchie degli spettatori più maturi, in attesa dello spettacolo, solo al calare delle luci di sala.
Il lavoro definitivo che viene presentato sul palcoscenico metterà in parallelo il viaggio marittimo del principe troiano Enea preso ad emblema di tutti i profughi contemporanei che tentano la traversata del Mar Mediterraneo dalla Turchia – dove ancora oggi riposano le spoglie di Troia – o dalla Libia, per raggiungere l’Italia. Come nell’attuale contesto storico, l’eroe virgiliano, fuggendo dall’infuocata sua città messa a ferro e fuoco con l’inganno del ‘cavallo di legno’ costruito dai nemici achei, con un nutrito stuolo di sudditi tenta una partenza precipitosa via mare dettata dagli dèi – per mettersi in salvo dalla furia greca e fondare una nuova patria sulle coste italiche.
Allora come ai nostri nostri giorni, la traversata non era impresa facile: adesso ci sono le motovedette libiche o Frontex – le frontiere politiche europee esternalizzate – a dar filo da torcere ai migranti; nell’antica Grecia erano perlopiù le volontà e le vendette degli dèi che complicavano il cammino degli eroi e delle genti. Così come la italica dea Giunone si rivela avversa al percorso dei fuggitivi troiani, ostacolandone l’approdo sulle coste laziali, parificandosi alla leghista di turno ‘prima i nostri figli, poi quelli degli stranieri’; Giove – re degli dèi – ha iìun bel daffare per mediare tra i suoi inferiori e mantenere un po’ di calma apparente, tra invidie e vendette dei poco saggi signori dell’Olimpo, nonostante i loro straordinari poteri.
L’elaborazione dei testi recitati dai quattro virtuosi attori – che si prodigano nell’interpretazione di più personaggi o doti artistiche – beneficiano anche degli scritti di DIMMI-Diari Migranti – Archivio Diaristico Nazionale – dal materiale del Centro Culturale del Comune di Pontassieve, della Croce Rossa Italiana e nell’ambito delle attività del coordinamento Regionale per l’Educazione alla Cittadinanza Globale / progetto Di.M.Mi.
La scenografia è a schema fisso, allestita come studio radiofonico, mentre le parti degli attori cambiano per l’avvicendarsi dei numerosi personaggi – dèi minori o maggiori, marinai e profughi. I narratore/speaker radiofonico Lorenzo Carcasci, quando la scena si sposta a Cartagine, dove le furie di Eolo su pressione di Giunone fanno naufragare Enea, assume le vesti di Giove in persona in terra libica, con sul naso un paio di occhiali degni di David Bowie in ‘Ziggy stardust’, che fa scoppiare in una fragorosa risata tutti gli studenti presenti, mentre duetta con il giovanissimo Ascanio/Vieri Raddi in un ironico e ritmato brano rap.
La performance scorre veloce – due ore in unico tempo – dinamica, mai fuori tempo, brillante e accattivante, attraversata da più stili musicali – talvolta eseguiti con la chitarra dal vivo dal bravo Lorenzo Terenzi/Enea, o brani rap cantati del giovanissimo Vieri Raddi, ed altrettanti dettagli di vestiario secondo dove si svolge ‘geograficamente’ la scena, con prevalenza di stile country che contraddistingue la scenografia di base.
L’unica performer femminile – Luisa Cattaneo – è irresistibile nei panni della vendicativa ‘sovranista’ Giunone, ma pure in versione Sibilla di Cuma.
Nell’ultima parte dello spettacolo si infrange la quarta parete e – tende del sipario chiuse – si ampliano gli ambienti scenografici immaginari, intramezzati da immagini video che mostrano cimiteri di barche, lapidi con date di decesso, luoghi tristemente conosciuti di Lampedusa, guerre e armamenti.
Un lavoro, che senz’altro non ha annoiato i giovani dell’Istituto tecnico per il Turismo che hanno collaborato al progetto, la cui narrazione multimediale si confà all’era digitale in cui sono immersi; per il testo di facile comprensione, e per la capacita performativa e la simpatia degli attori.
Uno spettacolo che affronta una tematica tanto attuale quanto drammatica, ma che rimanda il proprio messaggio educativo in maniera leggera e garbata, nel linguaggio subliminale. Tutti hanno appreso qualcosa dalla storia di Enea – che nonostante tutto giungerà sulla costa laziale e darà avvio alla fondazione di Roma caput mundi – ma gli spettatori al saluto finale con il sorriso sulle labbra, allietati dalla sottile vena ironica che ammanta tutto il lavoro teatrale.
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ENEIDE – La rotta mediterranea
è andato in scena Sabato 20 novembre 2021 al Teatro di Rifredi, Via V. Emanuele II, 303 – Firenze
di Angelo Savelli da Virgilio
adattamento per la scena e regia Edoardo Zucchetti
con Luisa Cattaneo, Lorenzo Terenzi, Lorenzo Carcasci e Vieri Raddi
costumi Giulia Di Renzo
suono Arturo De Biasi
Macchinista Lorenzo Belli
Elettricista Henry Banzi
aiuto regia Pietro Grossi
foto Marco Borrelli
concept Migrazioni Project
produzione Pupi e Fresedde – Teatro di Rifredi nel quadro del progetto «Banco di Prova» realizzato con il contributo di Fondazione CR Firenze | Bando Partecipazione Culturale 2020
L’attività del Centro di Produzione Pupi e Fresedde – Teatro di Rifredi è realizzata con il contributo del Ministero della Cultura, Regione Toscana e Comune di Firenze, con il sostegno di Fondazione CR Firenze e Unicoop Firenze e con la collaborazione di Libreria Florida e Hotel Raffaello.
Sabato, 20 novembre 2021 – n° 43/2021
In copertina: una scena dello spettacolo – Tutte le foto sono di Marco Borrelli (tutti i diritti riservati)