venerdì, Novembre 22, 2024

Lifestyle, Società

Nudismo vs Pornografia

Non possono essere censura e sessuofobia gli strumenti di contrasto della pornografia; mentre libertà e consapevolezza naturista possono educare ad un rapporto sano con i nostri corpi

di Giorgio Scroffernecher

E’ della settimana scorsa la vicenda della professoressa di ginnastica del liceo Marco Polo di Venezia che, accortasi che alcune allieve indossavano un top sportivo che scopriva l’ombelico, ha ordinato loro di coprirlo con una felpa per non… «distrarre i compagni di classe maschi».

L’episodio ha sconcertato, eppure in altre scuole la questione è perfettamente normata in tal senso. All’Istituto Comprensivo Di Travesio (Pordenone) “ A. Lizier ”, per esempio, vige un regolamento che a un certo punto intima: «Non sarà tollerato da parte dell’insegnante di Educazione Fisica, un abbigliamento non idoneo per la pratica sportiva (es: pantaloncini o pantaloni di tuta a vita bassa, canotte con spalline sottili, magliette al di sopra dell’ombellico,…».

Curioso associare questi fatti alla protesta di molte atlete di livello olimpico, costrette a indossare tenute supersexy durante le gare, evidentemente dopo che le Federazioni ne hanno scoperta l’attrattività di audience. E’ un po’ come nel cinema americano dove tutto accade di turpe e violento, massacri, erotismi creativi e trasgressivi, ma davvero non si può mostrare per nessun motivo il capezzolo, come accade nei social.

Una forse troppo ostinata tutela della serenità sessuale delle nuove generazioni? Già, e allora con la pornografia accessibile da tutti senza problemi? Basta flaggare che hai più di 18 anni e vai! Un mondo di ipocrisia ben mixato con mancanza assoluta di vera e consapevole libertà sessuale.

A proposito di pornografia, recentemente Massimo Recalcati, psicoanalista, saggista e accademico ben noto anche al pubblico televisivo, ha scritto per La Stampa un articolo con titolo già chiarissimo: «Quei nostri figli invasi dal porno». Tra i contenuti, interessantissimi, si annota che «L’allarme è stato ancora recentemente lanciato dal Presidente del Tribunale dei minori di Bari, Riccardo Greco: i nostri figli sono esposti ad un consumo di immagini pornografiche senza alcun filtro. Si tratta di una esposizione potenzialmente nociva in quanto può promuovere comportamenti imitativi che corromperebbero un accesso gioioso alla vita sessuale enfatizzando l’aggressività, la violenza e il consumo dei corpi fine a se stesso».

Triste la constatazione che spesso nelle scuole italiane la programmata “Educazione Sessuale” si è ridotta ad un imbarazzato racconto anatomico, quando non una campagna sessuofobica indiretta.

Riconoscere la diversità tra pornografia e erotismo è fondamentale, Recalcati lo dice proprio bene: «Il corpo erotico, diversamente dal corpo porno, è un corpo che diviene soggetto di esperienza. Non è sempre necessario il grande amore perché questo avvenga, ma una cultura che renda i nostri figli e le nostre figlie sensibili alla presenza dell’altro non come oggetto da saccheggiare ma come un soggetto da conoscere».

Dato il quadro, vorrei azzardare una proposta che a prima vista può apparire paradossale: educhiamo i nostri figli e noi stessi al nudismo!

In Italia il nudismo, o meglio, il Naturismo, è sostenuto soprattutto da una associazione che si chiama A.N.ITA. che afferma «I Naturisti sono quelle persone che hanno come comune filosofia l’accettare la nudità come una cosa buona e giusta, e non confondono in nessun modo il nudo con pratiche a sfondo sessuale o esibizionistiche. La definizione ufficiale di Naturismo, adottata nel 1974 durante il Congresso Internazionale tenutosi ad Agde, recita: Il Naturismo è un modo di vivere in armonia con la Natura, caratterizzato dalla pratica della nudità in comune, con lo scopo di favorire il rispetto di se stessi, degli altri e dell’ambiente».

La diffusione del naturismo è maggiore nei paesi più evoluti e ha radici storiche importanti. I 500.000 naturisti italiani ci ricordano che anche Galileo Galilei era ‘dei loro’ e nel 1590 sosteneva «Che’l sommo ben sarebbe andare ignudo».

Esploriamo ora l’ipotesi formativa con Carlo Giovanni Violani, biologo e naturalista, già insegnante di zoologia all’Università di Pavia. Naturista fin dalla giovane età, associato A.N.ITA. dal 1998 nella quale ha fatto parte per anni del comitato allargato nell’ambito del Comitato direttivo, partecipando a molti eventi naturisti organizzati in tutta Italia.

In accordo con l’articolo di Recalcati, commenta: “La cultura ci deve insegnare e far comprendere il valore dell’attesa volta al raggiungimento dell’oggetto del desiderio erotico, ma in modo consapevole, approfondito e meditato. Il paragone di Recalcati con la lettura di un libro avvincente e l’incontro erotico tra i corpi è calzante: «non si può leggere un libro senza darsi il tempo giusto, senza concedersi una pausa, una riflessione, senza la cura e la dedizione che l’esercizio della lettura richiede»”.

Il naturismo può essere metodo educativo per un approccio pulito al sesso?

Certamente! Il naturismo può essere formativo a quanto si richiede per una vita sessuale (e anche sentimentale) da raggiungersi consapevolmente e in modo appagante”.

A tutte le età?

I bambini figli di genitori naturisti crescono senza sottostare ai vari tabù imposti dall’ambito culturale; gli adolescenti, gli adulti e gli anziani vi trovano un metodo valido per accettare il proprio corpo così come esso è, senza farsi un cruccio o un complesso se il corpo non è ‘plasmato’ secondo dei falsi criteri di bellezza esteriore o di prestanza fisica”.

Da dove viene il pudore?

Il pudore è un sentimento molto personale e privato, derivante dal tipo di educazione ricevuta o da un convincimento dovuto all’ambiente umano famigliare nel quale siamo stati abituati a vivere”.

Come A.N.ITA. si è mai tentata una introduzione culturale del naturismo nelle scuole o in ambiti educativi giovanili?

No. Il discorso sarebbe difficile, almeno qui in Italia, dove nelle stesse piscine pubbliche i giovani sono obbligati a fare la doccia tenendo su il costume! Esiste però un gruppo giovanile di A.N.ITA. composto da adolescenti già naturisti per tradizione familiare o per scelta propria. Purtroppo in Italia le leggi a favore del naturismo sono scarsissime e le strutture naturiste ufficiali sono pochissime, al contrario di quanto vediamo all’estero (Francia, Croazia, Spagna, Olanda, Germania) dove fioriscono campeggi, spiagge, percorsi di montagna o villaggi-vacanze attrezzati per turisti e ospiti naturisti”


Il Professor Carlo Giovanni Violani
Foto – Cristiano Maggi (tutti i diritti riservati)

Sabato, 20 novembre 2021 – n° 43/2021

In copertina: yoga-nudismo – Foto di Ryan Anderson Courtesy Anita.it (tutti i diritti riservati)

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