venerdì, Novembre 22, 2024

Italia, Politica

I giochi pericolosi per l’elezione del Presidente della Repubblica

L’enigmatica candidatura di Berlusconi

di Ettore Vittorini

Il professor Tommaso Montanari – storico dell’arte e rettore dell’Università per stranieri di Siena – la sera dello scorso 31 dicembre, dopo il messaggio televisivo dal Quirinale del Presidente della Repubblica, lanciò via tweet alcune frasi che paragonavano l’Italia a una Repubblica delle banane. Una gaffe che seguiva i suoi tanti interventi pungenti anche su giornali e Televisioni, rivolti più che altro a personaggi e partiti di destra.

Non credo che volesse attaccare il Presidente Mattarella, ma che prendendo ispirazione dalle palme apparse dietro le finestre alle spalle del capo dello Stato, avesse voluto criticare la situazione politica generale del nostro Paese. Comunque con quel suo intervento ha commesso un errore, oltre a manifestare una scarsa preparazione in botanica. Glielo ha rimarcato il portavoce del Quirinale Giovanni Grasso, sottolineando con signorile ironia che i frutti delle palme sono i datteri, mentre le banane crescono sui banani.

Ma a parte i pensieri di Montanari – che spesso sono azzeccati – viene da chiedersi se l’Italia sia veramente una Repubblica delle banane. Se ci atteniamo strettamente alla sua configurazione geografica, il nostro Paese non ha niente che lo identifichi con quelle repubbliche ricche di grandi estensioni di banani – tutte di proprietà statunitensi – situate nell’America centrale e meridionale.

Inoltre la storia di quei Paesi aldilà dell’Oceano è limitata ad antiche e millenarie civiltà che si auto-estinsero o che vennero barbaramente soffocate e depredate in epoca post colombiana dagli spagnoli. Poi nel XIX secolo ci hanno pensato gli Stati Uniti con la dottrina del presidente James Monroe, quella che considerava tutto il continente americano – tranne il Canada – il “giardino di casa” degli Stati Uniti.

Invece la Storia dell’Italia ha seguito un altro corso ben noto, partendo dalla civiltà dell’antica Roma e passando da quella dei Comuni al Rinascimento e oltre – seppur attraverso le ondate di invasioni straniere – tramandando a noi cultura, arte, ideologie, aggregando nei secoli tanti popoli dai quali ha ricevuto il dono della multiculturalità.

Pertanto le nostre radici confermano che non siamo una Repubblica delle banane anche se in certe occasioni tendiamo a somigliarvi. Considerando la situazione attuale, siamo una Nazione in crisi, schizofrenica, che sembra aver dimenticato il suo passato, soprattutto quello più recente, nato da una guerra di Liberazione, dalla nascita della Repubblica, e con una moderna Costituzione.

La crisi deriva dal mondo politico, ma i politici – eletti democraticamente – sono stati scelti dal popolo, da una massa di cittadini che ha perso la fiducia nelle istituzioni e quindi vive alla giornata scaricando le proprie frustrazioni con la rabbia o seguendo dei principi carichi di banalità e falsità costruiti da qualche politico improvvisato.

Tornando alle banane siamo abbastanza vicini a quel raffronto, se seguiamo i preliminari delle elezioni per il Presidente della Repubblica che avranno inizio lunedì 24 gennaio. In questi giorni l’unico nominativo per la candidatura che risulta più citato è quello di Silvio Berlusconi, la cui carriera politica è ben nota insieme a tutte le sue traversie giudiziarie. Su questa candidatura e le manovre che ne fanno parte, il “Fatto quotidiano” ha titolato in prima pagina: “Due pregiudicati si scrivono per eleggere un pregiudicato”. Si riferisce a due personaggi molto vicini al “cavaliere” che lavorano per la sua elezione: Denis Verdini, agli arresti domiciliari per bancarotta; Marcello Dell’Utri, condannato per concorso esterno in associazione di stampo mafioso; il pregiudicato sarebbe Berlusconi, condannato per frode fiscale.

Di fronte a questa vicenda elettorale – che la stampa straniera commenta con toni che vanno dall’allarmato all’ironico – gran parte della nostra opinione pubblica rimane indifferente.

Cito il filosofo Edgar Morin: “La mente umana è davanti alla porta chiusa del mistero”.

Sabato, 22 gennaio 2022 – n° 4/2022

In copertina: il giuramento di Sergio Mattarella. Foto: Quirinale.it

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