Come proteggersi dall’overload dell’informazione multimediale
di Miriam Maddaloni
Come saprete esistono diverse forme di violenza: verbale, fisica, psicologica, mediatica.
La si può trovare in differenti contesti, sociale, lavorativo, scolastico, famigliare. Queste forme di violenza sono gravi in ugual misura.
Il modo, la gravità e il peso di come la violenza viene inflitta può determinare i danni, e il relativo percorso di sostegno da intraprendere.
Proprio pochi giorni fa si è celebrata la Giornata della “Memoria” e forse mai come in questi ultimi anni vi si possono trovate alcune analogie molto attuali. Si stanno vivendo forme di discriminazioni, privazioni, divieti, obblighi dovuti all’organizzazione per il contenimento della pandemia, violenze ed anche altro.
Ed io, non posso non volgere lo sguardo sui bambini ed i ragazzi. Chissà , tra diversi anni – questi ormai diventati adulti – cosa e come potranno rispondere alla domanda:”come avete vissuto il periodo dell’epidemia, cosa ti ha lasciato, o meglio, tolto?“
Possiamo solo immaginare le risposte…ma perché quelle risposte non siano come immaginiamo parliamo del bombardamento dell’informazione e come poterci in qualche modo da questa proteggere.
Quotidianamente veniamo pressati da continue informazioni che ci vengono trasmesse, creando problemi di attenzione che distolgono dalle cose importanti, quelle che ci fanno stare bene. In pratica subiamo un overload di informazioni inutili.
La capacità e il diritto di focalizzare la nostra attenzione sono una condizione necessaria e imprescindibile per l’individuo in termini di autonomia, responsabilità, riflessività, pluralità. La coscienza viene attivata dalla zona del cervello più antico dell’essere umano, posta nel tronco encefalico, denominata “Reticular Activating System” (RAS,) e costituita da un gruppo di neuroni specializzati nel controllo dello stato di veglia e del ritmo circadiano. Quindi il RAS è un sistema di allerta che consente all’uomo di “notare” certe cose e ignorarne altre. Se dedicassimo la stessa attenzione a tutti gli stimoli che ci arrivano dall’apparato sensoriale saremmo solo confusi: bisogna porre concentrazione per essere coscienti di ciò che si fa.
Ad esempio, quando ci impegniamo su qualcosa, come la scrittura su un preciso argomento, cominceremmo a notare tutto ciò che, nell’informazione che riceviamo, lo riguarda. Infatti il problema del sovraccarico informativo odierno non è l’enorme quantità di informazione che riceviamo, ma il disturbo al ‘sistema RAS’ nel compito di mantenere un’attenzione elevata sui temi di nostro interesse.
Il RAS è la prima linea di difesa del cervello animale, incluso quello umano (dagli animali abbiamo sempre da imparare) – contro il sovraccarico di stimoli ambientali. Quando sappiamo precisamente cosa vogliamo, il nostro RAS automaticamente si attiva alla ricerca di informazioni utili al nostro scopo.
E’ il RAS che decide di cosa dobbiamo essere consapevoli, e le sue decisioni sono di natura evoluzionistica: sono state utili ed indispensabili alla sopravvivenza e ancora lo sono. Al contrario l’abbondanza di informazioni di scadente qualità provoca un danno culturale all’intera società indebolendo lo sviluppo.
Una citazione che mi piace molto dell’architetto Richard Saul Wurman è: «L’ansia informativa è il prodotto del divario sempre più ampio tra ciò che comprendiamo e ciò che pensiamo di dover capire. È il buco nero tra dati e conoscenza, è quel che succede quando le informazioni non ci dicono ciò che vogliamo o dobbiamo sapere».
Bisognerebbe dare molta importanza e preoccuparci di predisporre una buona dieta mediatica, incrementando la nostra capacità di selezionare, in modo critico, contenuti attendibili e non superficiali.
Tutti noi abbiamo la percezione, e non solo, di essere esposti ad un sovraccarico informativo crescente, con il quale ci viene chiesto di accettare senza indagare tutto ciò che viene offerto (informazioni, notizie, messaggi, ecc). Questi vengono chiamati abusi informatici. Dobbiamo preoccuparci di mettere dei filtri cognitivi tra noi e questo mondo mediatico; proprio come facciamo con i nostri apparecchi informatici con gli antivirus è fondamentale per contrastare la quantità e la qualità spesso scadente dell’informazione alla quale siamo esposti.
E allora proteggiamoci facciamo lavorare il nostro Ras, cogliendo solo le cose che ci fanno stare bene che nella storia dell’uomo ha protetto e salvaguardato la nostra specie facendoci progredire e sviluppare; usiamo i nostri infallibili sensi, abbandoniamo ogni tanto i nostri inseparabili apparecchi elettronici, oggi ormai così indispensabili e vitali ( iniziamo con poco alla volta) e diamo attenzione a ciò che ci circonda; alziamo lo sguardo, apriamo gli occhi ancora lucidi dalle tante ore e sollecitazioni avute dal cellulare o computer.
Respiriamo profondamente, osserviamo, annusiamo, tornando a notare particolari che prima non eravamo a conoscenza dell’esistenza.
A breve entreremo in una delle più belle stagioni dell’anno, la Primavera, la Rinascita; arriviamoci schermati e protetti da quello scudo invisibile che non vi fa distogliere dalle cose importanti e belle che rende questo mondo e questa vita così straordinaria. Aiutatevi e proteggetevi, perché questo viaggio sia armonioso e connesso con quello che ci circonda.
Sabato, 29 gennaio 2022 – n° 5/2022
In copertina: Security – Immagine da Pixabay