redazione TheBlackCoffee
L’ufficio Brevetti e marchi, che dipende dal Ministero dello Sviluppo Economico, ha esteso la durata temporale sui brevetti di tecnologie rMNA utilizzate da AstraZeneca, Pfizer e Moderna, prolungando da 3 a 5 anni la proprietà su alcune licenze depositate diversi anni prima della pandemia, dalle relative case farmaceutiche. Dette licenze proteggono le case farmaceutiche dall’uso di terzi per la stessa tecnologia rMNA utilizzata per i vaccini anti-covid. In sintesi le aziende italiane non potranno usare per i prossimi cinque anni quella specifica tecnica per produrre vaccini.
Al contrario della vicina Francia, l’Italia ha deciso per la proroga temporale dei brevetti. Cosa comporterà questa decisione? In pratica, bloccando l’accesso ai quei brevetti rMNA, che pure potrebbero già sembrare vecchi, si vieta ai laboratori farmaceutici di fare ulteriore ricerca, derivandone danni di diverso tipo in ambito scientifico.
Con la condizione di monopolio ne aumentano i costi, e la ricerca italiana non potrà utilizzare gli studi brevettati. La questione più grave verte sul però fatto che se differenti ricerche, in Paesi stranieri che hanno sbloccato gli stessi brevetti, ricavassero nuovi vaccini, questi non potrebbero entrare in Italia fino alla scadenza della proroga sulle licenze, decisa dal Ministero dello Sviluppo economico.
Sabato, 12 febbraio 2022 – n° 7/2022