Tra dogma e indipendenza
di Laura Sestini
All’inizio fu la Natura, la Bellezza, l’Armonia.
Sul palcoscenico buio, al ritmo di un brano popolare d’altri tempi, la danzatrice con passi leggeri entra a seno nudo e fiori tra i capelli, ricordando la Venere del Botticelli, ma lo stesso avrebbe potuto essere Eva nel Paradiso terrestre. In lontananza si sente il ritmico gocciolare dell’acqua: sarà la vasca da bagno di Maria o una sorgente nel deserto?
Lui giunge in tuta blu da metalmeccanico, passando per un tunnel che pare collegare il mondo reale ad un paesaggio immaginario, ad un’altra dimensione. Dove siamo? Fuori o dentro la realtà?
Canti gregoriani trascinano in altre epoche ma l’uomo, come un moderno robot, percorre il suo binario già tracciato, anche se pare spaesato, qualcuno in ansia che cerca altro, alla ricerca di un punto dove fermarsi e piantare la sua bandiera, forse una nuova dimora.
L’Annunciazione è il filrouge drammaturgico e coreografico di Mary’s Bath, anche se non obbligatoriamente in senso religioso. Annunciazione è anche il suono assordante di quella che sembra la sirena di una fabbrica, che interrompe lo stato di sogno, scuote tutto riportando alla realtà, una concretezza che potrebbe essere anche la guerra, l’avviso di un bombardamento. Una ‘chiamata’ che vuole riportare all’ordine delle cose, al percorso già segnato, al dogma.
Giochi di luci, di forme e colori, di farfalle virtuali che svolazzano. Dolcezza, anima, relazioni con l’ignoto, con strati più profondi dell’essere: c’è un amico invisibile nella mia stanza.
Chi è Mary? The girl named Mary, Maria, la Madonna. Anche lei ha percorso una strada segnata, sebbene “dall’Alto”. E’ felice? Chissà, forse rassegnata al suo destino.
Chi è Mary? The girl named Mary, Maria, la Madonna. Anche lei sta percorrendo una strada segnata, sebbene “dall’Alto”. E’ felice? Chissà, forse rassegnata al suo destino.
L’Arcangelo Gabriele, anche, non sembra essere soddisfatto della sua vita – si giustifica nel portare il messaggio divino della futura gravidanza; annuisce, anche lui vorrebbe cambiar vita, forse ballare, per un’esistenza più carnale, fisica, terrena. Guarda Maria con gli occhi della Bellezza, forse è innamorato.
Ballano insieme, lei madre e sposa ‘intoccabile’, lui timido e timoroso nei tentativi di coinvolgerla in qualcosa di diverso, reale, tangibile.
E’ un ballo di sensi, di sogni e desideri delicati: l’Armonia.
Suona di nuovo la sirena, intimando che tutto e tutti devono rientrare nei ranghi, nel proprio ruolo. Non ci si può esimere, specialmente Mary e l’Arcangelo Gabriele, punti fermi, insindacabili, della Chiesa cattolica universale.
Una cascata di palline trasparenti chiude l’appassionante trama coreografica: un gioco, un dispetto, degli ostacoli? Sulle sfere si può scivolare, è necessario essere accorti per trovare la propria nuova via, anche – metaforicamente – solo quella di una nuova coscienza.
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Lo spettacolo è andato in scena al Teatro Cantiere Florida – Via Pisana, 111r – Firenze –
il 12 febbraio 2022, ore 21.00
Mary’s Bath
coreografia e danza Claudia Rossi Valli e Tommaso Monza
assistente Marco Bissoli
disegno luci Andrea Gentili
voce registrata Fabio Pagano
produzione Natiscalzi DT, Compagnia Abbondanza Bertoni
con il sostegno di Leim project
A cura di Versiliadanza
Sabato, 26 febbraio 2022 – n° 9/2022
In copertina e tutte le foto: courtesy della Compagnia