sabato, Novembre 23, 2024

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Scoppia la lite al Parlamento greco

Zekens’kyj nell’incontro video compare con un militante del battaglione Azov

di Nancy Drew

Dall’inizio della guerra in Ucraina il presidente Volodymyr Zekens’kyj ha incontrato virtualmente, attraverso collegamenti video, politici e parlamenti di molti paesi al mondo, i Grammy Awards e il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, talvolta con risultati controversi.

Dopo la volta con Israele, in cui si addentrò in comparazioni storico-filosofiche tra la Shoah e la violenza sui civili ucraini, facendo indignare la Knesset – il Parlamento israeliano – ignorando completamente il ruolo svolto dai fascisti ucraini nell’Olocausto, ecco che nei giorni scorsi, durante il collegamento con il Parlamento greco ad Atene, Zekens’kyj riesce ad innescare la lite tra i deputati dei differenti gruppi politici.

Il casus-belli – è proprio il caso di dirlo – si è infiammato quando sullo schermo appare, presentato dal Presidente ucraino, soldato ucraino di origini greche.

Sullo schermo insieme a Zekens’kyj, l’uomo si è rivolto al Parlamento comunicando il nome di Mikhail e dichiarandosi come persona di origine greca. «Mi chiamo Mikhail. Mio nonno ha combattuto contro i Nazisti nella Seconda guerra mondiale. Sono nato a Mariupol e ora sto combattendo nel battaglione Azov per difendere la mia città dai nazisti russi».

Mikhail, Il rappresentante del ‘Reggimento Azov’ comparso in diretta al Parlamento greco insieme al Presidente ucraino

La Grecia è stata sotto l’occupazione nazista durante la Seconda guerra mondiale e ha dovuto combattere un’aspra guerra partigiana contro le violenze naziste sui civili.

Alexis Tsipras, leader del principale partito di opposizione Syriza-Alleanza Progressista, ha reagito per primo davanti all’apparizione del combattente Azov.

«La solidarietà con il popolo ucraino è scontata. Ma ai Nazisti non può essere permesso di parlare in Parlamento» – ha subito postato Tsipras sui social media. «Il discorso è stato una provocazione» – ha ribadito, affermando che il Primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis avesse la piena responsabilità di quanto stava accadendo davanti agli occhi non solo del Parlamento greco, bensì verso il mondo intero. Tsipras ha affermato che la giornata rimarrà storica. Una vergogna storica.

Dietro il rappresentante di Syriza hanno tutti espresso i loro commenti.

L’ex primo ministro Antonis Samaras ha definito il video trasmesso in parlamento un “grande errore”.

L’ex ministro degli Esteri Nikos Kotzias ha dichiarato: «Il governo greco ha minato in modo irresponsabile la lotta del popolo ucraino, dando la parola ad un nazista. Le responsabilità sono pesanti. Il governo dovrebbe pubblicare un rapporto dettagliato sulla preparazione e sui contatti per l’evento».

Il Partito MeRA25 dell’ex ministro delle Finanze Yanis Varoufakis ha affermato che l’evento si è trasformato in una “fiesta nazista”.

The Greek Reporter ha detto che un portavoce del governo ha ammesso l’errore, ma poi lo ha usato per diffamare Syriza come sostenitore dei Russi.

Il Partito Socialista Kinal ha rilasciato una dichiarazione chiedendo perché i legislatori greci non fossero stati informati dell’intervento video di un membro del battaglione Azov, ed ha invitato il Presidente del parlamento greco ad assumersi la responsabilità.

Il portavoce del governo Giannis Oikonomou ha affermato che l’inclusione del messaggio del battaglione Azov era “errata e inappropriata”, ma altrettanto ha criticato Syriza per aver presumibilmente “usato quell’errore per giustificare l’invasione russa”.

Cosa aveva invece riportato nel suo discorso Zelens’kyj, congiuntamente al combattente Azov, per infiammare così tanto gli animi dei politici greci?

«Mi sveglio ogni giorno da più di un mese pensando a Mariupol, che viene distrutta dalle truppe russe. Ci sono ancora 100.000 persone al confine con Mariupol. Non è rimasto alcun edificio. Mariupol è stata distrutta. L’Ucraina è uno dei paesi ortodossi cristianizzati dai Greci. Nella cultura e nella storia ucraine si constaterebbe la perdita di gran parte della nostra identità se perdessimo i tratti culturali della cultura greca. Libertà o Morte era ciò che dicevano i vostri rivoluzionari. Gridiamo lo stesso oggi» – in riferimento ad uno slogan della rivoluzione greca del 1821.

Rievocare le sofferenze della Grecia sotto il Nazismo tedesco poteva già essere abbastanza grave per rivolgersi ai legislatori greci, ma presentare un nazista ucraino in video ha senz’altro peggiorato la situazione.

Anche durante il discorso al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite Zelens’kyj era inciampato in un’evidente gaffe affermando che la Russia ha commesso i peggiori crimini di guerra dalla Seconda guerra mondiale, ignorando il crimine molto più grande di aggressione del Giappone da parte statunitense per aver sganciato bombe atomiche nel 1945, proprio durante quel medesimo conflitto globale, che causò una stima di 240 mila vittime tra le città di Hiroshima e Nagasaki. Questa è storia conosciuta ed ufficiale, non è stare da una parte o l’altra del conflitto russo-ucraino. E non giustifica nessuna fazione in guerra sulle violenze commesse sui civili – da sempre – neppure di tutti gli altri conflitti in corso attualmente al mondo.

Dal canto suo l’ambasciata ucraina ad Atene ha negato che Azov sia un reggimento neonazista, nonostante sfoggi la Waffen-SS Wolfsangel sulle uniformi e il loro aperto allineamento politico con il Nazismo. Quindi ha tentato di ‘riparare’ il senso dell’apparizione di Mikhail sullo schermo insieme a Zelens’kyj: «Per molti anni la Russia ha cercato di “piantare” nelle menti dei greci il mito secondo cui il reggimento Azov è un’unità paramilitare indipendente che opera a Mariupol. Il video non ha nulla a che fare con ‘quegli’ atti nazisti, come i russi commettono sulla nostra terra e contro il nostro popolo».

In pratica è affermare che il simbolo delle Waffen-SS Wolfsangel sfoggiato dal Battaglione Azov non ha più lo stesso significato di 80 anni fa. Allora perché è ben evidente sulle loro divise militari? Che messaggio ‘differente’ si vuole inviare con quei distintivi? Qui cane si morde la coda, un panegirico tutto da decifrare.

Sabato, 9 aprile 2022 – n° 15/2022

In copertina: Il Parlamento greco – Foto: www.hellenicparliament.gr

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