domenica, Novembre 24, 2024

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Francia: Macron torna all’Eliseo?

Verso il ballottaggio con Marine Le Pen

di Ettore Vittorini

Emmanuel Macron diventerà per la seconda volta presidente della Repubblica francese? Lo deciderà il ballottaggio del 24 aprile quando ci sarà la “finale” contro Marine Le Pen, la leader del Rassemblement National, movimento di estrema destra. I risultati del primo turno e i sondaggi danno quasi per certo il ritorno all’ Eliseo del presidente uscente che ha ottenuto il 27, 85% di voti contro il 23,15% dell’avversaria.

Sono numeri apparentemente bassi, ma rispecchiano la media dei primi turni delle elezioni presidenziali della Quinta Repubblica, nata nel 1958 con De Gaulle. Per esempio nel 1983 il leader socialista Franҁois Mitterrand ottenne poco più del 25%, mentre il rivale Valéry Giscard d’Estaing, del partito Republicano-Gollista, il 28%. Ma al ballottaggio vinse il primo ottenendo la maggioranza grazie al partito comunista e ad altre formazioni di sinistra.

A queste ultime elezioni Macron potrà avere un sostegno parziale dei voti della sinistra radicale – al terzo posto col 21,95% – guidata da Jean Luc Mélenchon. Dopo i risultati, il leader di questo movimento ha subito dichiarato riferendosi al ballottaggio del prossimo 24: “Non un solo voto deve andare alla Le Pen”, la grande rivale di destra che non è riuscito a superare per pochi voti. Dello stesso parere sono i “Verdi” (4,5 %) che hanno garantito di puntare su Macron. Si sono anche schierati col Presidente uscente i repubblicani (4,8%) e i socialisti con appena l’1,8%, praticamente scomparsi col peggior risultato ottenuto nella loro storia. La Le Pen avrà il sostegno del movimento di Eric Zemmur (7%), giornalista e capo di una destra ancora più sovranista ed estremista del Rassemblement National.

Zemmur è rimasto deluso dai risultati del suo movimento: un suo libro che inneggia al razzismo, all’antiebraismo e alla Repubblica di Vichy, ha ottenuto un successo di vendite molto superiore rispetto al numero dei voti.

Nonostante i “conti” gli siano favorevoli, la vittoria di Macron rimane ancora incerta perché il paesaggio politico francese è completamente mutato rispetto al passato: il suo movimento – La Republique en marche – è soltanto una organizzazione elettorale priva di radici storiche. Lo stesso vale per Mélenchon che rappresenta una sinistra generica votata soprattutto dai giovani.

In questo scenario è molto grave la scomparsa dei partiti tradizionali che sino a pochi anni fa dominavano sulla scena politica francese. Un tempo Mitterrand e Giscard d’Estaing e i loro successori – per arrivare a Sarkozy – avevano il sostegno delle rispettive storiche organizzazioni inserite nella società con un grande seguito tra gli elettori.

Oggi i voti sono dati ai singoli personaggi, al carisma dei leader che nei programmi soddisfano le tendenze effimere e passeggere dei votanti, più o meno diversificate tra i ceti sociali, le generazioni e le varie regioni della Francia. Pertanto la propaganda elettorale non si distingue più per le ideologie, ma per le “battaglie” ad personam tra i candidati. È un fenomeno divenuto comune anche in altre nazioni europee, inclusa l’Italia.

Durante la campagna elettorale l’estrema destra della Le Pen e di Zemmur definivano Macron “Il presidente dei ricchi”, sottolineando i sondaggi secondo i quali hanno votato per lui le classi più abbienti. Invece la Le Pen ha ottenuto maggiori preferenze tra i redditi più bassi, i disoccupati, gli agricoltori, cioè da coloro che un tempo votavano per i partiti di sinistra. Il Rassemblement National è in testa nel Nord industriale, sulla costa mediterranea e ha battuto ogni record in Corsica prendendo oltre il 50% di voti. Gli abitanti dell’isola sono storicamente nazionalisti e insieme ai pieds-noir – gli ex abitanti francesi dell’Algeria – hanno sempre preferito l’estrema destra.

Una sconfitta di Macron oltre a diventare un serio problema per la Francia, avrebbe anche gravi ripercussioni sull’Unione europea rafforzando le tendenze populiste e sovraniste di altri Paesi. Dobbiamo ricordare che in Italia, dove la situazione politica è molto simile a quella francese, Matteo Salvini si è subito congratulato con Marine Le Pen e sappiamo bene che come lei, non ama l’Europa.

Sabato, 16 aprile 2021 – n° 16/2022

In copertina: Emmanuel Macron e Marine Le Pen – Wikipedia

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