venerdì, Novembre 22, 2024

Ambiente, Società

Le tortore

Una coppia unita per tutta la vita

di Miriam Maddaloni

Quando a Pasqua mi sono recata in Piemonte – in campagna dai suoceri – in giardino ci venivano spesso a trovare due simpatiche tortore, per beccare sementi o bricioline che la mamma di mio marito lasciava per loro. Non erano per nulla intimorite e spesso zampettavano vicino a noi in giardino.

Il giorno della partenza per il rientro, abbiamo notato che sull’albero, dove spesso le tortorelle si posavano, c’erano altre due piccole tortorelle: erano i loro piccoli che avevano gelosamente tenuto nascosti e che imboccavano amorosamente. Che tenerezza!

Questi animali mi hanno molto incuriosito ed allora sono andata alla ricerca di informazioni su di loro. Condivido con voi ciò che ho trovato.

La tortora è un uccello che siamo tutti abituati a vedere qui da noi in Toscana: infatti si trova un po’ dappertutto nel bacino mediterraneo. La tortora comune è un uccello che appartiene alla famiglia dei columbidi, proprio come il piccione e la colomba.

Il piumaggio ha un colore prevalentemente grigio/marroncino, ad esclusione del petto che tende più al rosato e al ventre che solitamente è più chiaro.

La tortora ha una lunghezza che normalmente non supera i 30 cm. Un volatile dalle dimensioni medio-piccole.

Non ama il contatto diretto con gli esseri umani ed è riconoscibile dagli altri uccelli per dell’inconfondibile striatura bianca e nera sul collo, una collanina molto graziosa.

Oltre alla tortora comune, tra le altre specie particolarmente interessanti troviamo la tortora dal collare (Streptopelia decaocto) e quella zebrata. La prima, originaria dell’Asia, è stata introdotta anche in Europa, e alcuni esemplari si possono oggi avvistare nelle regioni dell’Italia settentrionale oppure in quelle costiere dell’Italia centrale. Essa si può distinguerla dalle altre per la linea scura e sottile intorno al collo. La tortora zebrata è originaria del Sud-est asiatico ed è stata diffusa anche negli Stati Uniti, ma in Europa è pressoché impossibile vederla. Come dice il nome presenta una zebratura molto evidente.

La tortora comune è, tra tutti i columbidi, la più solitaria, infatti rispetto al piccione, che appartiene alla stessa famiglia, evita gli ambienti troppo frequentati dall’uomo ed è quindi molto più probabile vederla appollaiata su un albero o in un punto alto. Pensate che nel periodo invernale, le tortore migrano verso l’Africa perciò non le vediamo quasi mai nella nostra Penisola, almeno fino a quando non ritorna il caldo.

Una curiosità che non tutti conoscono in merito alle tortore è che questi uccelli sono particolarmente fedeli. Una volta che la tortora femmina ha trovato il proprio partner non lo abbandona più, ma questo comportamento non è dettato, come ci piacerebbe credere, dal romanticismo bensì da ragioni di convenienza.

Il compagno viene infatti scelto per la sua forza e la sua resistenza fisica.

La tortora è granivora, cioè che si nutre prevalentemente di grano, frumento, miglio, finocchi, cardi e simili.

La specie marina non disdegna i piccoli molluschi arricchendo così la propria dieta.

Pensate che la cova e le successive cure genitoriali sono equamente distribuite fra il maschio e la femmina. Il forte legame tra la coppia viene quindi spesso erroneamente associato ad una fedeltà dettata, come abbiamo detto e sarebbe bello pensare, da umani, ad un amore che dura tutta la vita. Tutte le femmine di uccello, sono molto esigenti nello scegliere il maschio con cui accoppiarsi e la scelta cade sempre sul più vigoroso, quello che può assicurare figli sani e robusti, in grado a loro volta di mettere al mondo altri esemplari che assicureranno la continuità dei propri geni. Quindi se i geni sono buoni, per diffonderli il più possibile conviene avere molti figli. E le femmine dei colombi col loro comportamento sembrano dire: “Ho trovato il compagno giusto, perché cambiarlo?” Quindi una volta trovato quello giusto non conviene abbandonarlo.

Beh, come ragionamento non fa una grinza, in qualche modo è come facciamo noi in maniera meno istintuale; anche noi seguiamo qualcosa che la natura ci dice, anche se spesso non la ascoltiamo. Basta pensare al corteggiamento…

Piccoli di tortora
Foto di Miriam Maddaloni (tutti i diritti riservati)

Infine vorrei condividere con voi uno scritto che tratta delle tortore del Maestro Leonardo da Vinci .

Due tortore, maschio e femmina, vivevano insieme da molti anni in una casetta di legno che il contadino aveva fatto apposta per loro. Volavano, mangiavano, dormivano senza mai lasciarsi; erano davvero una coppia felice. Durante la stagione degli amori, molti maschi di passaggio avevano cercato di conquistare quella bella femmina sfidando il suo compagno, ma lei gli era rimasta sempre fedele anche quando, in qualche zuffa, egli aveva avuto la peggio. Quella mattina la tortora si accorse subito che qualcosa non andava: il suo sposo aveva le piume arruffate e non riusciva a reggersi sulle zampe. Sta male, disse la tortora, e volò nel bosco in cerca di erbe medicinali. Quando tornò, la casetta di legno era vuota. Il suo compagno era morto e il contadino lo aveva già messo sottoterra. La tortora pianse a lungo, in silenzio; e quindi fece un voto di perpetua castità, e di non posarsi mai su un ramo verde, e di non bere mai più acqua chiara”. (Leonardo da Vinci)

Sabato, 23 aprile 2022 – n° 17/2022

In copertina: una coppia di tortore – Foto: Takashi Yanagisawa/Pixabay

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