Le relazioni come occasione di salvezza
di Giorgio Scroffernecher
Oggi scrivo di cinema schivando spoiler. Cinema di nuova generazione, nel senso che il regista e i protagonisti principali, sono giovani poco più che esordienti. Presentato fuori concorso al 39° FilmFestival di Torino nel dicembre 2021, uscito nelle sale a marzo 2022, da aprile è disponibile su Netflix e ve lo consiglio vivamente.
Il titolo è La svolta con la regia di Riccardo Antonaroli, classe 1987 – fin da giovanissimo nel mondo del cinema – qui alla direzione del suo primo lungometraggio. I protagonisti principali sono Andrea Lattanzi (Jack) ragazzone visto nel serial Summertime, e Brando Pacitto (Ludovico), impacciato figlio del preside in un altro serial Netflix di successo: Baby. Nella loro diversità interpretativa, hanno entrambi la faccia di chi vorresti come amico.
La svolta è, a prima vista, un film sugli stereotipi del noire romanesco, invece te lo godi ritrovandoti nel bel mezzo di una imprevedibile storia di amicizia maschile. Molti i riferimenti e le integrazioni con altri linguaggi e tempi storici, dai fumetti al cinema anni ’60, in particolare a Il sorpasso di Dino Risi, dove l’amicizia tra le diversità maschili di Gassman e Trintignant è narrata in corsa sulla spider lanciata sull’Aurelia, qui invece si svolge al chiuso di un piccolo appartamento della Garbatella romana.
Jack ha appena rapinato un boss tremendo – di nome Caino! – che lo vuole morto; Ludovico è un suo coetaneo problematico, sociopatico, bloccato nel suo appartamento con tante paure e poche prospettive. La fuga del primo approda nell’appartamento del secondo e qui inizia l’avventura vera che, appunto, non è criminale ma esistenziale.
Ludovico offre a Jack la possibilità di entrare in contatto con la fragilità e quindi la ragione per fiorire nel suo interiore amorevole protettivo. Jack offre a Ludovico un supporto da vero coach facendogli trovare, anche rudemente, una autostima sconosciuta e un vero piacere di vivere, amore compreso per Rebecca, la bella vicina di casa.
Tutto questo è – a parer mio – la chiave del film; non solo: è la chiave della vita di tutti. Il prossimo casuale è il mio maestro. Il mio compito, la mia opportunità è di dispormi al cambiamento che, inevitabilmente, l’altro mi mette a portata di mano. Così posso imparare dalla persona che più amo, come da quella che mi odia di più. E poi imparo dal lattaio, dall’immigrato fuori dal supermarket, da quel tipo supercolto, o da quell’altro che non ha mai letto un solo libro.
Come promozione, non del film, ma del divertimento del crescere, ecco qui di seguito un dialogo tra Jack e Ludovico.
Jack «Certe donne cercano solo i soldi, altre la bellezza, alcune il carattere. Te a soldi non è che sei messo benissimo. Carattere ce dobbiamo lavorà, bellezza, beh, insomma…»
Ludovico «Allora sono spacciato!»
Jack «Invece no! Perché tu c’hai na cosa che interessa a Rebecca. Son sicuro. L’anima. L’anima!»
Ludovico «Me fa strano che te mi parli di anima»
Jack «Perché c’è il copyright? L’anima o ce l’hai o non ce l’hai, lo dice pure Nietzsche. Informate. Tu starai a pensà: che cazzo ne sa questo de Nietzsche …».
Sabato, 14 maggio 2022 – n° 20/2022
In copertina: Andrea Lattanzi (Jack) e Brando Pacitto (Ludovico) – Foto Netflix