Quali le promesse della Città metropolitana di Firenze?
di Laura Sestini
Dopo una lunga diatriba fatta di aste pubbliche, che mai hanno raggiunto l’obiettivo di cedere la grande tenuta terriera di Mondeggi – di proprietà dell’amministrazione fiorentina – per scopi turistico-commerciali, infine la Città metropolitana di Firenze ha deciso di gestirla in proprio.
Otto anni fa, una parte della proprietà fu occupata da un gruppo di giovani che da allora hanno cominciato a prendersi cura dell’oliveta e delle terre lasciate abbandonate da tanto tempo, restaurato alcuni immobili minori per riadibirli all’uso di una comunità aperta e inclusiva, sia per chi voleva aderire al progetto di agricoltura sociale anticapitalista e antiliberista, ma anche richiamando tantissimi cittadini di Firenze, famiglie e bambini, che durante tutto il periodo hanno molto frequentato le numerosissime iniziative della Fattoria senza padroni.
Con il PNRR arriveranno su Mondeggi 52 milioni di Euro, il cui progetto della Città Metropolitana di Firenze – ancora allo studio – prevederebbe un polo socioculturale. La Comunità di Mondeggi è stata consultata dall’ammministrazione metropolitana per capire – finalmente – la loro visione dell’agricoltura, della vita sociale e della condivisione.
In realtà i due mondi – quello metropolitano e quello contadino – sono molto lontani per macro idee e operatività fattuale.
Si riuscirà a trovare un compromesso che includa nel grande progetto cittadino la Comunità di Mondeggi e non travolga e distrugga tutto il lavoro dei tanti giovani – e non – che in questi anni hanno vissuto e costruito la Comunità?
Il sindaco di Firenze Nardella – e della città Metropolitana a cui appartiene la proprietà – promette un progetto culturale, sociale ed anche agricolo. Ci sono già dei presupposti, dei punti fermi per la realizzazione?
Comunità di Mondeggi – Non ci sono punti fermi, in realtà la situazione è ancora molto fluida. Dopo 8 anni si chiusura totale, la Città metropolitana è stata convinta a parlare con noi solo dai soldi che arriveranno dall’Europa – Fondi del PNRR – e non per capire che cosa stiamo facendo da anni a Mondeggi e quali sono le rivendicazioni che stiamo portando avanti, ovvero la gestione di Mondeggi come Bene Comune e gestione agro-ecologica dei terreni.
Noi non ci siamo sottratti al dialogo, anzi abbiamo esposto le nostre idee in merito al futuro di Mondeggi: ancora non sappiamo però se tali idee sono state accolte e in che misura, soprattutto per quanto riguarda le modalità di affidamento e gestione della tenuta.
Mondeggi Fattoria senza padroni: dagli orti comuni conquistati alle ‘erbacce’ fino ad un progetto culturale da 52 milioni di Euro, con tecnologia agricola tech avanzata che rimanda immediatamente alle coltivazioni super-intensive. Due visioni opposte a distanze surreali. Come viene percepito questo nuovo aspetto che avrà la tenuta, a cui accenna l’amministrazione fiorentina?
Come ho detto, uno dei principi cardine del nostro progetto è la gestione agro-ecologica del territorio, seguendo una visione olistica che tende a salvaguardare la biodiverstà e a mantenere l’equilibrio tra uomo, lavorazioni agricole e gli altri esseri viventi – animali e piante.
Ciò non vuol dire rifiutare a priori la tecnologia, che però deve essere a servizio di quest’impostazione e non di coltivazioni intensive.
Questo è un principio inderogabile sul quale non potremo fare passi indietro.
L’Università di Firenze parteciperà alla pianificazione generale. All’inizio si parlava però di un gruppo di esperti urbanisti stranieri. C’è qualche nesso con l’Ateneo, oppure sono state ipotesi ‘pour parler’?
A inizio anno abbiamo incontrato più volte un gruppo di universitari dei dipartimenti di Economia e Architettura dell’università di Firenze incaricati dalla Città metropolitana per redigere un documento che potesse far funzionare le linee-guida per il progetto.
Gli incontri sono stati avallati dalla Città metropolitana e sono stati contraddistinti da un confronto sereno e collaborativo sulle varie tematiche.
Il prodotto finale di tali incontri – la relazione contenente le linee-guida – è però ancora adesso giacente negli uffici metropolitani in attesa di una sua valutazione politica, per cui ancora non sappiamo se tale documento verrà approvato o meno.
Da voci di corridoio a Mondeggi Bene Comune ed i suoi abitanti rimarrà lo spazio già acquisito: è possibile una convivenza con le istituzioni? Soprattutto come visione, concetti di base.
Al momento non abbiamo nessuna sicurezza che la Comunità di Mondeggi rimarrà al suo posto, se si eccettua qualche affermazione verbale fatta nel corso degli incontri avuti.
La partita fondamentale si giocherà sulle modalità di affidamento e – soprattutto – di gestione della tenuta. Siamo convinti che Mondeggi debba rimanere un bene comune aperto a tutta la comunità, autogestito con modalità orizzontale in modo da stimolare la partecipazione dal basso di tutti.
Questo concetto – assieme alla gestione agro-ecologica del territorio – dovrà essere condiviso anche dalle altre realtà associative che verranno probabilmente coinvolte. Senza questa convergenza su questi principi-base riteniamo molto complicato lo sviluppo del progetto che ha – o dovrebbe avere – in testa la Città metropolitana.
E comunque il gruppo ‘residente’ a Mondeggi ha ottenuto il grande risultato di non veder ceduta la proprietà a società private. Concordate le linee primarie per il polo culturale ed agricolo?
Non c’è dubbio che il fatto che la Città metropolitana abbia tolto dall’alienazione Mondeggi costituisca una vittoria politica della nostra Comunità, che premia i nostri otto anni di lavoro e custodia.
La cultura e l’agricoltura agro-ecologica sono da sempre state portate avanti dalla comunità: tuttavia dobbiamo tenere presente che i fondi europei verranno erogati per attività legate al terzo settore e all’associazionismo, non alla cultura o all’agricoltura, che dovranno essere pertanto declinate in funzione sociale.
Solo dopo che sarà chiaro come questo processo avverrà, potremo dire di essere d’accordo o meno: adesso possiamo solo registrare che questa impostazione costituisce una complicazione in più.
Entro quanto è ipotizzato il termine di attuazione del mega progetto? Nel frattempo ‘La fattoria senza padroni’ rimarrà normalmente in attività?
In teoria, entro la fine di quest’anno dovranno essere acquisiti tutti i titoli abilitativi per fare i lavori ed entro la fine del 2026 tali lavori dovranno terminare.
Nel frattempo noi continueremo le nostre attività come e più di prima, sia da un punto di vista agricolo – le piante non aspettano le decisioni politiche – sia da un punto di vista sociale e culturale, a partire dalla tre giorni di festa che si terrà a fine giugno per festeggiare l’ottavo compleanno di Mondeggi.
Per approfondire: https://www.theblackcoffee.eu/mondeggi-bene-comune/
Sabato, 28 maggio 2022 – n° 22/2022
In copertina: Mondeggi – Fattoria senza padroni – Foto: Comunità di Mondeggi (tutti i diritti riservati)