redazione di TheBlackCoffee
Dopo mesi di proteste popolari dovute alla crisi profonda economica in cui versa il Paese, i quali cittadini afferiscono alla corruzione della classe politica, lo Sri Lanka è completamente crollato e il Primo Ministro ha dichiarato bancarotta.
Ciò sarà probabilmente ripetuto da molti altri paesi del mondo in via di sviluppo nei prossimi mesi, a causa dell’inflazione alimentare ed energetica. L’inflazione economica del Paese è salita al 54.6%.
L’ennesima massiccia protesta nella capitale Colombo chiede al presidente Gotabaya Rajapaksa di dimettersi.
Alla massa popolare mancano da mesi le derrate alimentari di base, situazione aggravatasi anche a causa della guerra in corso tra Russia ed Ucraina.
Nella prima mattina del 9 luglio – l’isola situata nell’Oceano Indiano è avanti a Greenwich di 10 ore e 30 – l’enorme folla di manifestanti, nonostante gli spari ed i cannoni ad acqua della polizia, ha accerchiato il palazzo presidenziale ed è riuscita a entrare nell’edificio. I video riportano sia le violente azioni della polizia, sia i gioiosi manifestanti che hanno preso possesso della piscina nel giardino del palazzo.
In seguito il Primo ministro Ranil Wickremesinghe ha accettato di dimettersi dopo che i leader parlamentari hanno chiesto a lui e al presidente assediato di lasciare la carica, il giorno stesso in cui i manifestanti hanno preso d’assalto la residenza e l’ufficio del presidente.
Il presidente Rajapaksa è fuggito dopo che i manifestanti hanno circondato il palazzo. Gotabaya e suo fratello Mahinda erano eroi nazionali per aver pacificato tamil, indu e musulmani.
Nessun dittatore dovrebbe avere l’illusione che il potere sia per sempre. Al contrario, quando arriva la fine è sempre violenta.
Una guerra civile per un pezzo di pane.
Sabato, 9 luglio 2022 – n°28/2022