redazione di TheBlackCoffee
Dopo oltre sette decadi dal lancio del ‘Little boy’ (ragazzino) – il nome in codice della bomba Mk1, la seconda bomba atomica costruita nell’ambito del Progetto Manhattan e la prima arma nucleare della storia a essere stata utilizzata in un conflitto attraverso il bombardamento di Hiroshima durante gli ultimi giorni della Seconda guerra mondiale, il 6 agosto 1945, il mondo sembra essere nuovamente sull’orlo di una crisi di guerra nucleare.
Dopo oltre 40 anni di guerra fredda, tra Russia e Stati Uniti, una timida de-escalation degli armamenti nucleari appena passati e la ratifica di oltre 80 paesi al mondo perla campagna ICAN per l’abolizione delle armi nucleari, rieccoci quasi al punto di partenza.
Il conflitto Russia-Ucraina sin dai suoi albori ha portato molti esperti geopolitici e militari a sottolineare la preoccupazione per un possibile scontro nucleare Russia vs Nato.
Nel 2021, 82,4 miliardi di dollari statunitensi, è quanto hanno speso i nove Stati dotati di armi nucleari per le loro armi nucleari, nonostante una pandemia globale, la crescente insicurezza alimentare, e solo pochi mesi prima che la Russia iniziasse a radunare truppe al confine con l’Ucraina.
Ciò rappresenta un aumento, aggiustato all’inflazione, di 6,5 miliardi di dollari rispetto al 2020.
https://www.icanw.org/squandered_2021_global_nuclear_weapons_spending_report
Sabato, 6 agosto 2022 – n° 32/2022