L’arte teatrale per esprimersi con una diversa realtà corporea
di Laura Sestini
Nel cartellone del Festival delle Colline Geotermiche edizione 2022 troviamo “Seeking Unicorns“, una performance teatrale ideata e interpretata da Chiara Bersani, la cui ricerca sulla figura mitologica dell’Unicorno, ed il concetto di “corpo politico” – il suo in primis – le ha portato numerosi riconoscimenti internazionali.
«Dell’Unicorno non si sa nulla. Le sue radici si sono perse nel susseguirsi di generazioni d’esseri umani distratti. Forse tutto è nato da un fraintendimento – spiega Bersani. Cosa succede se nell’immaginario collettivo appare una figura dai tratti mitologici, una figura quasi poetica, eppure orfana di un mito che ne motivi e descriva l’esistenza? Nasce un simbolo. Fragile. Sradicato. Perfetta vittima sacrificale per chiunque desideri riempirlo di significati. L’Unicorno, creatura senza patria e senza storia, è stato usato e abusato dall’essere umano, privato del diritto di parola. Ora io desidero risarcirlo dei torti subiti. Regalargli una storia, un amore, una scelta.”
Tra le simbologie medievali sulla mitologia dell’Unicorno, se ne ritrova una che descrive il leggendario animale come portatore di umiltà, ma altresì essere invincibile. Chiara Bersani, con il suo corpo altro ci sembra incarnare le stesse virtù dell’immaginario animale, a cui sono stati attribuiti, nei secoli, variegati poteri magici.
Umile è il suo corpo, affetto da una grave forma di osteogenesi imperfetta, una malattia genetica che causa fragilità ossea e non fa crescere in maniera uniforme l’anatomia e la struttura del corpo umano, privandolo delle forme più convenzionali. Invincibile è il suo sguardo fiero, occhi grandi ed attenti, dei cui, spesso, gli spettatori non reggono il confronto visivo ravvicinato.
Chiara è una donna molto coraggiosa, ha fatto del suo corpo un baluardo di lotta politica contro la disabilità e l’estetica tradizionale. Non è necessario avere un profilo da modella – trasmette in assoluto silenzio durante l’esibizione – per farsi portatori di un messaggio importante, dipende da cosa e come si sviluppa la propria condizione spirituale. Lei dimostra con tutta se stessa che, nonostante la natura avversa, si può realizzare qualcosa di grande, si può essere veicolo tangibile per far comprendere a tutti, soprattutto ai ‘normodotati’ – la maggioranza – che gli ostacoli sono sempre e prevalentemente nella nostra mente.
Anche lei, come l’Unicorno, è una figura fragile, e benché la sua presenza fisica si veda e si avverta, emanante sentimenti e stati emozionali, è tuttavia sradicata da un’esistenza in autonomia. Un corpo che ricorda molto da vicino quello della prima infanzia, con le pieghe cicciotte nelle cosce, che si scontra con un volto di donna adulta dal portamento intelligente e determinato, dolce allo stesso tempo, consapevole degli sguardi che ricadono su di lei.
La performance si è svolta nella piccola piazzetta Cavour nel centro storico di Pomarance, un paese sito nel contesto delle affascinanti e misteriose colline geotermiche della Toscana pisana.
Uno spazio molto intimo, come preferisce la performer, per essere in prossimità degli spettatori e con questi intraprendere un dialogo visivo e di movimenti corporei, accompagnato da musiche di fondo, ma in assenza di parole.
Il corpo di Chiara Bersani si muove sulla scena ‘gattonando’, come i bambini che ancora che non si sentono sicuri ad issarsi sui piedi. Procede lentamente, delicatamente, talvolta accelera improvvisamente. Sulle ginocchia che spuntano dalla tutina giallo tenue, lunghe cicatrici indicano interventi chirurgici. Si ferma, si guarda intorno, punta dritta lo sguardo sugli spettatori più vicini. Sembra provare sofferenza fisica ad incedere a quattro zampe, poi accenna un sorriso, forse a rincuorare il pubblico che la segue con gli occhi, in un silenzio quasi sacrale.
Non tutti gli spettatori sono stati pronti ad affrontare la inevitabile prova sguardo sul ‘corpo’ dell’attrice, le espressioni somatiche tradiscono i loro pensieri, passando tra commozione e disagio, accoglienza e pudore. I bambini presenti – non molti – hanno un vantaggio rispetto agli adulti, relativamente alle emozioni che provoca la visione fisica e la percezione della forza mentale della donna. Avendo un vissuto meno stratificato e non troppo carico di pregiudizi, si sono mossi in maniera più naturale, meno timorosi – anche nei momenti di maggior vicinanza fisica – meno proiettati mentalmente nella figura corporea di Chiara Bersani. Le bambine in particolare le hanno sorriso apertamente.
Accucciata in un angolo, senza mostrare il volto, l’attrice attende il silenzio tra il pubblico prima di iniziare, mentre un’emanazione sonora emette parallelamente, e paradossalmente, rumori di pubblico, scartoccii di caramelle, colpi di tosse, borbottii. Puoi l’Unicorno/Bersani si sgranchisce una mano, poi un piede, si allunga nel piccolo corpo e dà avvio alla sua passeggiata scenica.
Una tromba giace – come abbandonata – ad un margine del palcoscenico, un linoleum bianco candido poggiato sul lastricato della piazzetta. L’esibizione termina con un rauco suono di tromba, che man mano si perfeziona con tratti più armonici, soffiato dall’attrice che si erge sulle ginocchia ed afferra lo strumento musicale. Un grido di guerra? Un appello ai propri consimili? La consapevolezza, ed il timore di essere unico? Ogni essere vivente è un mondo unico.
Da dietro l’angolo di un vicoletto, giunge un eco sonoro di altri strumenti a fiato. Ci sono! Ci sono anche io! Anche io sono un Unicorno, un essere unico ed immaginario! Diamoci una chance per incrociare le nostre esistenze, uniamoci per dare un senso di unità ed armonia alla vita.
“Vi sto aspettando da così tanto tempo… Ho comprato i fiori, ho messo ordine nel mio mondo ed ora ho le vertigini perché vi sento rumoreggiare per la strada – Chiara Bersani lascerà un biglietto scritto all’entrata per ogni spettatore. Chissà se ci riconosceremo questa sera. Chissà se alla fine scopriremo che sì, esistiamo veramente. Chissà se mi inviterete a ballare. Chissà se passeremo la notte insieme.
Link alla traduzione in bulgaro: https://cafearte.bg/киара-берсани-в-търсене-на-еднорози/
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Lo spettacolo è andato in scena giovedì 28 luglio alle ore 19.30, in piazza Cavour a Pomarance (PI) in ambito del Festival delle Colline Geotermiche 2022
Seeking unicorns
Ideazione, creazione e azione Chiara Bersani
Drammaturgia Gaia Clotilde Chernetich
Musiche F. De Isabella
Consulenza Drammaturgica Luca Poncetta
Sabato, 6 agosto 2022 – n° 32/2022