Umanoidi sempre più richiesti
di Annalisa Puccioni
Con il termine cibernetica, che deriva dal greco, si indica un vasto programma di ricerca interdisciplinare, rivolto allo studio matematico unitario degli organismi viventi e, più in generale, di sistemi, sia naturali che artificiali. Questa è nata come un campo di studi comune tra l’ingegneria, la biologia e le scienze umane.
Un’introduzione per far capire quanto essa è importante e complessa.
Un filone di studi si interessa a progettare i “robot cognitivi” che devono interagire con il mondo e le persone, adottando tecnologie avanzate come i sistemi di telecamere per la visione in 3D e di intelligenza artificiale. Tra questi ci sono i robot riabilitativi con diverse forme: bracci meccanici, sistemi esoscheletrici o robot umanoidi. Il loro compito è quello di istruire il paziente ed eseguire un compito o ripristinare una capacità motoria.
Dopo diversi anni di progettazione, l’azienda Oversonic ha prodotto il primo robot umanoide cognitivo che poteva supportare gli operai nell’ambito del Polo Meccanico di Rovereto, dal nome RoBee – Robot Ape – che sottolineala sua operosità paragonabile a quella delle api.
Le attività in cui è impegnato sono di due tipi: ambito industriale – attività logoranti di movimentazione ripetuta di carichi, o ad alti livelli di rischio nel caso di contatto con sostanze pericolose; ambito sanitario – riabilitazione e per facilitare gli infermieri dai lavori pesanti come sollevare o lavare i pazienti, collaborare in operazioni complesse. In particolare intervenire quando è previsto il contatto con pazienti affetti da patologie trasmissibili.
Lo scopo di RoBee è quello di diventare supporto attivo nella neuro-riabilitazione cognitiva dei pazienti, in modo da renderlo collaborativo e autonomo nei compiti. Dovrà quindi affiancare neuropsicologi e logopedisti. Verranno effettuati esperimenti nell’ambito della ricerca in neuroscienze per analizzare le dinamiche celebrali dovute all’interazione uomo-robot e testare le funzionalità del sistema reparto.
Il mese scorso a Rimini è stata presentata Sophia – nata dalla Hanson Robotics Limited con sede a Hong Kong – il robot umanoide “con emozioni” presentato dal palco del Festival dell’innovazione digitale – We make future– (Wmf).
Non ultimo è stato presentato da CyberOne il prototipo del robot umanoide alto 177 centimetri e 52 chilogrammi di peso, costo tra 86mila e 100 mila Euro, che cammina a 3,6 km orari. Dopo il cyber-dog di Boston Dynamics. Con questo robot di nuova generazione assistiamo all’evoluzione dello studio sulla cibernetica. Lei June – Ceo di Xiaomi – ha dichiarato che ha 21 gradi di libertà e un tempo di risposta di 0,5 millisecondi ed è dotato di una intelligenza artificiale emotiva di tipo interattivo. Queste funzionano grazie agli impulsi inviati da un pannello che nasconde due video camere per la visione in 3D e capace di riconoscere le persone e l’ambiente circostante grazie a 85 tipi di suoni e 45 tipi di emozioni umane processate e decodificate grazie alla captazione della voce con due microfoni. Il costo potrebbe oscillare tra 600.000 e 700.000 Yuan, ovvero tra 86.000 e 100.000 Euro.
I più comunemente chiamati social robot domestici, sono i personal robot, quelli che fanno compagnia alle persone anziane o intrattengono i bambini e animali, sono addetti alla gestione della smart home e alla sorveglianza.
Secondo la ResearchAndMarkets.com la robotica domestica crescerà nei prossimi due-tre anni superiore al 13% annuo, da qui al 2023, con un volume d’affari globale che sfiora i 700 milioni di dollari; se invece guardiamo al mercato della robotica consumer, includendo ai social robot anche i robot domestici – compresi quelli da cucina, aspirapolvere, tagliaerba, da giardino, ecc. – ABI-Research stima il fatturato globale di 23 miliardi di dollari.
Un elenco dei più noti robot:
- Aido robot, il social robot amico di famiglia: interagisce con i membri della famiglia che riconosce grazie a un sistema di riconoscimento biometrico dei volti; può intrattenere i bambini o fare da assistente ad alcune “faccende domestiche” come in cucina o ricordando appuntamenti e scadenze.
- Alpha 2, il robot umanoide: progettato da Ubtech Robotics, azienda cinese, è un “family robot” pensato per fare compagnia, intrattenere e assistere le famiglie. E’ un un valido assistente in grado di ricordare scadenze e impegni, leggere e-mail e messaggi, girare un video o prendere appunti, avvisare su meteo e traffico, cercare e leggere le notizie e tante altre cose che coinvolgono i bambini tanto che potrebbe essere considerato un robot educativo.
- Amy, social robot: pensato per assistere la famiglia e come assistente personale anche in casi non domestici perché può fare delle conversazioni. Sorveglia gli animali e controlla i bambini, ricorda appuntamenti e fa il guardiano quando non c’è nessuno.
- Buddy robot: dall’azienda francese Blue Frog Robotics è pensato per le famiglie, ispira empatia e vicinanza ed è adatto per i bambini più piccoli. Anche questo si occupa di assistenza, intrattenimento e sicurezza. Ricorda di prendere i farmaci, manda un allerta in caso di malori chiamando i soccorsi.
- Dumy, amico di famiglia: è un robot di compagnia e tuttofare. E’ dotato di sensori e può fare da controllore e primo alert in caso di incendi, fughe di gas e imprevisti.
- Pepper: alto circa i metro e 20 è prodotto dal gruppo Softbank Robotics. Nasce come robot di famiglia ma oggi viene commercializzato anche nella versione “business”, per receptionist o per accoglienza ospiti e clienti in negozi, hotel, ristoranti, ecc.
- R1 robot domestico: creato dall’Istituto Italiano di Tecnologia nato nel 2016 è impiegato prevalentemente ai fini della ricerca ed è uno dei robot umanoidi più avanzati. Pensato per fare diverse funzioni e assistenza in casa e in contesti professionali come robot badante, infermiere, maggiordomo, ecc.
- Robelf: robot per la famiglia e i bambini, può ricordare scadenze e meeting, leggere messaggi ed e-mail, ecc.
Sabato, 13 agosto 2022 – n°33/2022
In copertina: composizione grafica di Tumisu/Pixabay