sabato, Novembre 23, 2024

Alimentazione, Società

Portulaca Oleracea

Gustosa per l’alimentazione umana, velenosa per gli animali domestici

di Miriam Maddaloni

La Portulaca oleracea è una pianta erbacea spontanea e infestante appartenente alla famiglia delle Portulacaceae, conosciuta anche come erba porcellana o semplicemente portulaca. Ha foglie carnose di forma ovale e cresce facilmente in ambienti soleggiati, richiedendo poca acqua; le caratteristiche foglie carnose sono la sua riserva d’acqua per i periodi di siccità. Cresce bene in un ambienti caldo, esposte al sole si adatta molto bene a i nostri climi, ormai sempre più caldi e secchi, ma patisce durante il periodo invernale.

E’ una pianta usata sia in cucina che in campo medico, per le sue proprietà officinali, ed è molto diffusa e amata nelle nostre regioni, dove assume molte denominazioni. Quando parliamo della portulaca oleracea, parliamo di una pianta erbacea a ciclo annuale – o perenne in alcune specie – che appartiene alla famiglia botanica delle Portulacaceae. La sua nomenclatura attuale deriva dal latino “portula”, ossia “piccola porta”. Da non confondere con le Portulache ornamentali. La sua maggiore diffusione si ha nei paesi del Mediterraneo. La portulaca, infatti, era ampiamente utilizzata nella medicina sia per i suoi usi alimentari che per virtù terapeutiche e “magiche”.

I fiori sono di colore giallo, molto piccoli e si aprono solo con il sole, hanno una vita di poche ore, però si rigenerano continuamente. Quando i petali dei fiori cadono iniziano a formarsi delle piccole capsule verdi. Queste, seccandosi, si aprono lasciando cadere dei minuscoli semini neri – da qui il nome “piccola porta”.

La fioritura e la maturazione della portulaca oleracea avvengono dal mese di giugno fino all’inizio dell’autunno, infatti, troviamo sulla stessa pianta sia dei fiori che dei piccoli semi maturi.

I semi sono portati dal vento, o trasportati dagli uccelli che apprezzano molto, e non hanno necessità di essere ricoperti dal terreno per germogliare, infatti per questo motivo in poco tempo si diffonde ricoprendo grandi spazi.

La portulaca oleracea è ricca di preziosi elementi che le conferiscono ottime proprietà nutrizionali e terapeutiche, ricca di vitamine, in particolare la vitamina A sotto forma di beta-carotene considerato un eccezionale antiossidante naturale. La vitamina C, E, e quelle del gruppo B (B1, B2 e B3).

La pianta è inoltre ricca di sali minerali, in particolare il magnesio, potassio, ferro, calcio. Troviamo anche i folati, il fosforo, il sodio, lo zinco, il rame, il selenio e la manganese.

Viene considerata un ottimo diuretico, un depurativo e un vermifugo naturale. E’ inoltre una pianta dissetante e antidiabetica.

Nella tradizione della medicina popolare veniva utilizzata per il trattamento di nausea e diarrea e nei casi di enterite acuta. Altri utilizzi riguardavano il trattamento delle emorroidi e gli stati emorragici del post parto.

Negli ultimi anni è stata rivalutata per l’alimentazione, ma fino a poco tempo fa veniva considerata un’erba infestante. Particolarmente apprezzati sono i suoi acidi grassi polinsaturi del tipo omega 3, che troviamo soprattutto nel pesce, importanti per ridurre il rischio di malattie cardiovascolari. Nello specifico, 100 grammi di foglie di portulaca oleracea, contengono 350 mg di acido α-linolenico.

Infine, un’altra caratteristica di questa pianta è la sua ricchezza di mucillagine, considerata un emolliente naturale. Per questo motivo si può utilizzare per impacchi utili per acne e eczemi, pelle arrossata e punture di insetti.

L’unica controindicazione per le persone che soffrono di calcoli renali; infatti contiene ossalati, cioè sostanze che, in soggetti predisposti, contribuiscono alla formazione dei fastidiosi calcoli. Risulta anche velenosa per cani e gatti, asini ed altri animali.

La Portulaca oleracea in cucina, arricchisce le nostre insalate con il suo sapore amarognolo e pungente, ma molto gradevole. Buona nella preparazione di zuppe, in quanto il contenuto di mucillagine rende più denso e oleoso il brodo. Si può utilizzare nella preparazione di pastelle fritte, in aggiunta a frittate, o come contorno, semplicemente condita con olio Evo e limone.

Insalata greca con rametti di portulaca

Nelle regioni meridionali è tradizione conservare i rametti e le foglie tenere sottaceto o in salamoia, per poterla consumare come contorno durante i mesi invernali.

E anche i piccolissimi semi di portulaca oleracea hanno ottime proprietà e utilizzi alimentari, ricchi di olio e proteine. La loro raccolta è un po’ complessa, visto che la pianta, tende a disperderli naturalmente. Ma si può utilizzare una tecnica che prevede la raccolta della pianta quando è ancora verde e inizia la prima maturazione. La portulaca viene estirpata per intero, pulita per bene, e lasciata seccare all’aria aperta e in un luogo ombreggiato, sopra un telino o della carta. In questo modo i semi, una volta essiccati, cadranno dalla pianta e potranno essere raccolti ed essere utilizzati interi oppure macinati e ridotti in farina.

Anche se si trova in modo spontaneo la si può coltivare nell’orto domestico, essendo oltretutto di facile cura. Basta disperdere il seme in superficie e la portulaca inizierà a diffondersi sul nostro terreno. Ma tenete ben presente la sua grande capacità riproduttiva.

Vi propongo una ricetta molto interessante e semplice con questa preziosa pianta.

Pesto di Portulaca

Portulaca (da pulire) 300 g

Grana (da grattugiare) 50 g

Pinoli 40 g (o noci )

Olio extravergine d’oliva 40 g

Sale grosso 5 g

Aglio 1 spicchio

Eliminate la parte più dura della radice, lasciando intatti i gambi più teneri. Immergete la portulaca in una ciotola piena d’acqua per eliminare la terra, sciacquatela bene sotto l’acqua e asciugatela.

Sbucciate lo spicchio d’aglio, dividetelo a metà e privatelo del germoglio interno. Mettete l’aglio in un mortaio – o in alternativa nel mixer – insieme al sale grosso e ai pinoli.

Cominciate a pestare col pestello poi aggiungete la portulaca poco per volta, così sarà più facile da pestare. Quando la consistenza risulterà liscia e cremosa aggiungete l’olio e amalgamate col pestello fino ad ottenere una crema.

A quel punto il vostro pesto di portulaca è pronto per essere gustato e per impreziosire i vostri piatti!!!

Sabato, 20 agosto 2022 – n°34/2022

In copertina: Portulaca Oleracea – Foto: Dimitris Vetsikas/Pixabay

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