redazione di TheBlackCoffee
Dopo l’invasione russa dell’Ucraina di febbraio scorso, molti governi si sono impegnati ad aumentare le spese militari e rafforzare le forze armate. La Polonia, ad esempio, prevede di aumentare la spesa dal 2,1% del prodotto interno lordo (PIL) al 3,0%, a partire dal 2023. Ciò si basa su una tendenza esistente che ha visto la spesa militare mondiale salire al massimo storico di 2,1 trilioni di dollari statunitensi nel 2021.
Poiché più sempre fondi vengono incanalati nelle attività militari, la questione della trasparenza nei processi di budgeting militare si profila più ampia e necessaria che mai.
A quali tipi di capacità militari viene data la priorità? Come vengono limitate e allocate le risorse fiscali? Queste domande aiutano i contribuenti, la società civile, o i cittadini interessati, a identificare se l’aumento del budget militare è in linea con le esigenze di sicurezza dichiarate. Nello spirito della piena trasparenza, tutti i governi dovrebbero produrre informazioni complete, dettagliate e accurate sul bilancio militare e sulle spese effettive e renderle disponibili al pubblico.
Il database della spesa militare SIPRI fornisce dati annuali aggregati sulla spesa militare, per paese, provenienti principalmente dai documenti ufficiali dei governi. Tuttavia, questi non contengono dati disaggregati sulla spesa militare, il che significa che non si suddividono i dati sulla spesa in diverse categorie, come le spese per il personale o gli appalti.
Attualmente a causa di problemi relativi alla disponibilità e alla standardizzazione internazionale dei dati, non esiste un database completo che raccolga dati disaggregati sulla spesa militare, sebbene un tale database possa offrire informazioni sulla composizione della spesa militare e sulle priorità nella pianificazione militare.
Sabato, 3 settembre 2022 – n° 36/2022