Il teatro-in-carcere di Paolo Billi e la Compagnia del Pratello al Teatro della Rosa di Pontremoli
di Laura Sestini
Margot non è una ragazza comune ma cerca di confondersi con i suoi coetanei, va a scuola e tenta di sopravvivere ad una società violenta che dà poche opportunità, e ad ogni istante sembra dover soccombere alla sua potenza negativa.
Margot ha 15 anni e non ha una vita facile, non riesce a socializzare troppo con gli altri studenti, i compagni di classe, divenendo loro vittima di bullismo entro delle mura che dovrebbero al contrario proteggerla, insegnarle a vivere, e a costruire ponti per il suo futuro.
In un momento di ricreazione tra i compagni Margot riceve un forte colpo a tradimento, che la fa vacillare violentemente a terra e trasferire d’urgenza in ospedale. Sembra morta. E’ solo l’imprevedibilità del destino, come sempre, che dopo tre settimane di coma – un periodo che lei chiama “la tempesta” e nessuno dei sui compagni di scuola che è andato a farle visita – il risveglio alla vita sarà catartico.
L’ultimo laboratorio teatrale che il regista Paolo Billi ha condotto entro l’IPM femminile di Pontremoli – unico in Italia dedicato alle sole ragazze – in collaborazione con il Teatro del Pratello di Bologna e il Centro Giovanile locale Mons. G. Sismondo, evidentemente indaga sul senso del riscatto personale e della lotta tra sfiducia e speranza, cadute e vittorie. Quale migliore metafora per le giovani minorenni di un istituto di pena?
Al risveglio Margot decide che “nessuno più la metterà a terra”. Si trasforma quindi in Boxing Margot; lo sport, la boxe sarà l’espediente di crescita, di ricostruzione di se stessa, di rivoluzione personale.
La vita è complicata, le mentalità restie, Margot deve appellarsi a molta pazienza ed alla scoperta della sua intima e forte determinazione di riscossa per trovare un trainer, poiché la boxe è uno sport che tutti reputano non adatto alle ragazze. Nessuno crede in lei, nessuno si vuol prendere la responsabilità di aiutarla a diventare una ‘pugilante’.
Rimasta sola, dopo la morte della madre, Margot si ritrova a dover provvedere a se stessa nonostante la giovane età. La sua testardaggine a praticare la boxe la illumina al pensiero che questo sport possa diventare il suo lavoro, il sudore che anche le darà da vivere. Ma contro chi potrà combattere sul ring in un mondo prettamente maschile?
Lady Tiger sarà il suo nome di battaglia con la consapevolezza che “con la boxe non puoi evitare il dolore, gli devi andare incontro“.
Gli ostacoli non mancheranno, Margot tornerà nuovamente in ospedale dopo uno sfortunato KO durante un incontro clandestino – poiché solo gli uomini si possono ‘battere’ ufficialmente – inciampando in uno sgabello entro le corde del ring.
Gli incontri clandestini sono ‘senza regole’, e l’avversario ti può massacrare anche mentre sei a terra: le ferite di Margot saranno l’orgoglio del contendente, la sua vittoria.
Se la drammaturgia di Boxing Margot può risultare a tratti un po’ forte, toccante e scioccante per lo spettatore che viene introdotto nel mondo non troppo conosciuto del pugilato, e soprattutto sul mondo parallelo e violento dei combattimenti clandestini, al contrario, sul palco, le giovani attrici – accompagnate da alcuni interpreti maschili del Centro giovanile di Pontremoli – sono molto convincenti e inducono a riflettere su più fronti.
La salubrità mentale e fisica che concede lo sport è ben nota, nonostante troppe persone non ne pratichino alcuno, e non ci sono dubbi in tal senso. Tutti gli sport – ad ognuno ciò che si gli confà meglio – sono attività che racchiudono intrinsecamente il riscatto per ripartire da un qualsiasi evento particolarmente avverso che può capitare nel corso della vita. Ciò vale anche per minori e adulti che stanno scontando una pena detentiva, quindi un messaggio pedagogico per le stesse ragazze sul palcoscenico del Teatro della Rosa di Pontremoli (di cui una vicina di poltrona suggerisce che sia stato paragonato a La Scala di Milano, ma in forma ridotta, opera settecentesca del Granducato di Toscana).
Osservare sul palco Margot colpire con solerzia il saccone con i guanti da pugilatore, ripetutamente, senza sosta, con sforzo, convinzione e sudore vero, sembra rispecchiare la quantità di lotta fisica e mentale necessaria per affrontare la vita, che non è mai – per nessuno – come era stata immaginata da adolescenti, lineare, lusinghiera, appagante o divertente. Come la regina dei fiori che rimanda al nome del Teatro pontremolese ed al suo motto istituzionale, la rosa è bellezza ma anche spine: pungit et delectat“- punge e delizia. Lo stesso la vita.
Infine, Margot nell’ultimo letto di ospedale dopo il suo match più bello, all’apice della carriera.
Una performance teatrale e multimediale molto dinamica con interessanti innesti video, a cui si è concesso ampio spazio, stratificati con i movimenti degli attori, oltre alle sonorità prescelte che hanno sottolineato alcuni passaggi scenici. Colorati ed essenziali i costumi di scena che sembrano voler alleggerire “i fatti” sul palco.
Il debutto di Boxing Margot conclude un lavoro collettivo di teatro, scrittura e video con le ragazze dell’Istituto Penale Minorile di Pontremoli che durante l’estate hanno lavorato in maniera intensiva, con l’allenamento di pugilato di Ivan Magnani e le riprese video di Agnese Mattanò.
Il laboratorio tenuto dal teatro del Pratello per il 2022 rappresenta la seconda tappa di un progetto più ampio avviato nel 2021, sul tema del perdono. Se antecedentemente sono stati perdonati “gli altri”, adesso è il momento di perdonare se stessi, per i propri errori e le cadute.
La rappresentazione supera brillantemente il consenso del pubblico, in prevalenza femminile, che ha applaudito a lungo ai giovani performer. Senz’altro una realizzazione drammaturgica, nella sua accezione più stretta di significato, dove si esprimono i drammi della vita, ma anche la possibilità di rivincita personale a cui si può dare inizio in ogni momento.
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Lo spettacolo è andato in scena mercoledì 5 ottobre 2022 alle ore 21.00 al Teatro della Rosa di Pontremoli – Via Ponte Cesare Battisti, 2 – 54027 Pontremoli (MS)
Boxing Margot
drammaturgia e regia Paolo Billi
aiuto regia Elvio Pereira De Assunçao, Francesca Dirani
scene Irene Ferrari
video Agnese Mattanò
con le ragazze dell’Istituto Penale Minorile di Pontremoli
e con un gruppo di attori e cittadini di Pontremoli
Un progetto di Teatro del Pratello e
Centro Giovanile Mons. G. Sismondo di Pontremoli
con il sostegno di
Istituto Penale Minorile di Pontremoli
Comune di Pontremoli
Regione Toscana
con il contributo di
Fondi Otto per Mille della CHIESA VALDESE
Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara
Fondazione Carispezia
Associazione CIO NEL CUORE
Sabato, 8 ottobre 2022 – n° 41/2022
In copertina: foto Courtesy Teatro del Pratello