Riflessioni sulla “gente perbene”
di Laura Sestini
Tratto da un romanzo dello scrittore norvegese Hans Petter Blad, Uomini da poco è presentato nel cartellone del ventennale della Compagnia Teatri d’Imbarco e andato in scena nel periferico ma interessante progetto del Teatro delle Spiagge di Firenze.
Thomas e Greger sono amici da molto tempo, due personalità totalmente contrapposte eppure, in entrambi i casi, ma per differente indole, individui spiazzanti, filo beckettiani, nel senso dell’incapacità di trarre un qualsiasi senso compiuto dalla realtà.
Timido e timoroso, scrittore e marito coscienzioso, Thomas, si rivolge a Grieger, un bizzarro avvocato che difende criminali, per chiedere aiuto: Thomas ha ucciso una donna, forse, non ne è proprio sicuro.
La trama di Uomini da poco si dipana completamente sul filrouge del potenziale cadavere abbandonato nella camera da letto di Thomas, giunto azzardatamente lì con una sconosciuta, che lui ritiene essere stata bisognosa di aiuto – ma con la quale poi ha consumato un rapporto sessuale – mentre la moglie è fuori città.
Al cospetto dell’amico, Thomas si difende, non aveva mai avuto altri rapporti sessuali al di fuori del matrimonio, neanche prima di sposarsi, è una persona lineare, una persona perbene, mica quei criminali che difende Griegers!
Il cuore del lavoro teatrale, diretto dal regista di Marco di Costanzo e dai bravi Domenico Cucinotta/Gregers e Stefano Parigi/Thomas che rendono credibili con la loro interpretazione i personaggi creati da Hans Petter Blad, ruota intorno alle variabili del destino nell’esistenza di un qualsiasi essere umano. Sul “destino”, nell’accezione popolare, non ci crediamo, ma senz’altro la vita può riservare un’infinità di deviazioni sul percorso che si vorrebbe percorrere, almeno idealmente.
Il destino è un nascondiglio dove la mente si rifugia quando non ha forza di volontà, e il soggetto a cui appartiene non ha coraggio e coscienza per ritenersi responsabile della propria vita.
Griegers manifesta stima verso i delinquenti che difende in tribunale, al cui confronto le persone perbene divengono banali, chiuse in dei cliché che sembrano inamovibili. Per lui la gente normale – che gli piace provocare – è assolutamente peggiore del criminali.
L’amico Thomas cerca di indurlo a riflettere sul suo atteggiamento: la provocazione istiga alla violenza? “Una minigonna può istigare violenza?” – aggiungiamo noi extra drammaturgia. Di quale variabile del destino fa parte accogliere una presunta provocazione, la cui reazione è pronta a scattare dal pregiudizio, dalla mentalità più o meno progressista o dai nodi psicologici personali non risolti?
Le provocazioni di Grieger sono reali, tangibili, lui offende maldestramente e fattivamente i soggetti che ritiene gente perbene – per la strada o dove capita. Un esperimento per testare quanto può resistere quel limite entro cui si può essere ritenuti tali – persona perbene ? Ovvero che superandolo, apre le porte ad altre categorizzazioni umane – magari un criminale – il vero terrore di Thomas.
La riflessione pedagogico-teatrale sulla psicologia umana è un argomento estremamente interessante, che dovrebbe sempre lasciare traccia di sé nello spettatore.
Thomas e Grieger sono due personaggi che disquisiscono in infiniti sofismi sui i pro e contro del destino, Grieger più logico, Thomas più idealista, ma che in definitiva concludono poco e ognuno dei quali sembra voler cambiare vita e anche maschera di se stesso.
Uomini da poco, appunto.
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Lo spettacolo è andato in scena al Teatro delle Spiagge – via del Pesciolino 26, Firenze – Venerdì 28 ottobre 2022 alle ore 21.00
Uomini da poco
di Hans Petter Blad
regia Marco Di Costanzo
con Domenico Cucinotta e Stefano Parigi
Produzione Teatro dell’Elce
Sabato, 5 novembre 2022 – n° 45/2022
In copertina: Stefano Parigi (sx) e Domenico Cucinotta (dx) in una scena dello spettacolo – Foto: Monia Pavoni (tutti i diritti riservati)