Il potere di una storia
di Katya Libyahovska
“Chi è più pericoloso, Donald Trump o Walt Disney?”
Inizia così una discussione tra studenti di filosofia e la loro professoressa, nella serie Merlí di Netflix.
Forse la domanda all’inizio vi farà ridere, la risposta vi sembrerà scontata, come lo è sembrata anche agli studenti nella serie in questione. In realtà questa domanda di provocazione cela delle importanti riflessioni sull’ importanza dei racconti nella nostra vita e il loro ruolo nel disegnare il futuro.
Pensate che le storie sono sempre state fondamentali per la specie umana, sono il nostro modo di spiegarci il mondo, di sentirci sicuri, talvolta anche di proteggerci da quello che ci circonda. Cresciamo e scopriamo noi stessi attraverso le narrazioni, tendiamo a costruirle laddove non dovessimo trovarle, perché ci aiutano a pensare, ad imparare e ad accettare la realtà. Attraverso i racconti adottiamo modelli comportamentali.
E adesso pensate a tutte le magiche storie che Walt Disney ha inventato e portato nelle case di milioni famiglie in tutto il mondo, a tutti i protagonisti con cui ci siamo immedesimati. Stiamo parlando di storie che sono diventate parte di un’immaginazione collettiva, che hanno unito diverse generazioni. Disney ci ha fatto credere in quell’ideale Principe azzurro, che verrà a salvarci da ogni difficoltà, in quell’amore perfetto che supera ogni ostacolo e sconfigge la cattiveria del mondo; ha dato vita a delle favole che abbiamo conosciuto da piccoli e che continuiamo a cercare nella vita reale anche da grandi. È questo il potere che le storie hanno su di noi, ci definiscono come persone e come società, controllano le nostre credenze e i nostri sogni. Influenzare l’immaginazione e il pensiero attraverso le storie in cui si rispecchia un mondo intero è un potere immenso e in questo senso anche pericoloso.
Il 16 ottobre del 2023 The Walt Disney Company celebra 100 anni di storie che hanno fatto sognare generazioni di persone di ogni parte del mondo. Le meravigliose storie che ci hanno fatto emozionare, insegnandoci i valori, spesso rassicurandoci del futuro, incentivandoci di sognare, osare e credere in noi stessi, rimangono per sempre nel cuore non solo dei più piccoli, ma anche degli adulti, perché le storie non hanno età, ma soprattutto perché a qualsiasi età abbiamo bisogno di un po’ di magia, di qualche stimolo che ci faccia credere in un futuro migliore. E in questi 100 anni il regno Disney è diventato una garanzia di storie indimenticabili che, generazione dopo generazione, continuano a commuoverci, ad insegnarci e a farci sognare.
“La fabbrica dei sogni”, come viene spesso chiamata la compagnia fondata da Walt e Roy Disney, ha il magico potere di governare la nostra immaginazione, i nostri sogni e in un certo senso l’immagine della società. Infatti, se tracciamo il cambiamento nelle storie create in questi 100 anni possiamo notare come si è evoluto il nostro pensiero e allo stesso tempo affermare che certi valori non possono essere sostituiti e ci accompagneranno almeno per un altro secolo.
Pensiamo per esempio alle classiche principesse come Cenerentola, Biancaneve o la Bella addormentata nel bosco, ideate in un tempo in cui le ragazze sognavano il matrimonio con un principe per acquisire un ruolo riconosciuto nella società, poiché la stessa società non gli permetteva di guadagnarselo da sole. Avevano bisogno di un principe che venisse a salvarle, perché i principi nelle favole servivano principalmente a questo, il loro compito era quello di essere forti, bravi e buoni e belli. Il principe era la visione ideale del maschile.
Col passare degli anni però le nuove storie sono cambiate, parlano sempre più di donne forti, indipendenti, che hanno un ruolo diverso nella società e osano sognare non solo il matrimonio con un bel principe. Anche i Principi non sono quelli di un tempo, si espongono le loro fragilità, perché pure loro talvolta hanno bisogno di essere salvati. Questa nuova versione delle favole inizia a far parte dell’immaginario collettivo e quindi dell’educazione e le aspettative verso un mondo che sta cambiando.
I bambini adesso hanno sogni diversi e probabilmente gli adulti di un tempo farebbero difficoltà capire, ma Disney ha da sempre saputo dargli forma ed importanza. E proprio a questo è dovuto il suo grande successo – nel saper disegnare le emozioni che ci accompagnano durante il corso della vita, insegnandoci che il cambio non è qualcosa di negativo, ma anzi, necessario.
Da 100 anni Disney ci ricorda che non si è mai troppo grandi per cercare un po’ di magia nel mondo, rassicurandoci che “se puoi sognarlo, puoi farlo”. E allora forse sarebbe più accurato dire che quest’anno si celebra un secolo di trionfo dell’immaginazione.
Se adesso ripensate alla domanda posta all’inizio probabilmente vi sembrerà più sensata.
Non sottovalutate mai il potere delle storie, perché le storie si evolvono assieme a noi e ci aiutano a lasciare la nostra traccia nel tempo.
Sabato, 22 aprile 2023 – n°16/2023
In copertina: il castello della “Bella addormentata nel bosco” a Disneyland – Foto: CrispyCream27 – CC BY-SA 4.0