Una storia umana tra rovine e alfabeti
di Katya Libyahovska
La lettera di una zia per la sua amata nipote si converte in un racconto di vita con tutte le sue sfumature, talvolta doloroso, talvolta con qualche ricordo felice, ma sempre genuino, emozionante, da brividi. Questa lettera è anche una finestra che si apre verso un mondo diverso, per molti sconosciuto, misterioso e forse proprio per questo ignorato o temuto. Ci presenta la Somalia vista con gli occhi di una famiglia che l’ha vissuta da dentro, ma anche da fuori, in esilio, e che ha sentito sulla propria pelle la distruzione e il senso di vuoto che le sanguinose guerre lasciano non solo nei Paesi, ma anche dentro le persone.
Il libro Cassanda a Mogadiscio della scrittrice di origine somala Igiaba Scego, edito da Bompiani, è molto più di una semplice lettera, è come un diario pieno di quelle storie intime che custodiamo nel cuore, riservate per i nostri amici e parenti più cari. Allo stesso tempo però abbiamo quasi la sensazione di essere davanti ad un archivio, perché nel suo tentativo di preservare la memoria della Somalia anche dei tempi bui di una guerra, l’autrice ci regala una parte del puzzle che è la storia umana.
Candidato al Premio Strega 2023 questo scritto è un patrimonio prezioso non solo per la nipote alla quale è dedicato, ma per ogni lettore che dopo averlo iniziato si sentirà immediatamente legato con l’autrice che, senza timore, ha spalancato le porte del suo mondo interiore per chiunque avesse voglia di conoscerlo.
È un racconto di due realtà parallele nelle quali ha vissuto e continua a vivere una donna. Da una parte c’è l’Italia degli Anni ’80, dinamica, con economia e consumismo crescente. Dall’altra una Somalia distrutta dalla guerra che ha rubato i sogni e la vita del suo popolo. E in mezzo c’è una Cassanda destinata ad osservare ciò che è rimasto dal crollo della sua città, di uno dei suoi mondi, mentre lei è al sicuro, ma sentendosi in gabbia, chiusa nell’indifferenza di un’altra realtà.
E forse questa lettera non è altro che un tentativo di coprire e curare le ferite che la guerra ha lasciato aperte, perché la scrittura serve anche a curare l’anima.
L’ incredibile di questo libro è che per quanto personale sia la storia, ogni lettore può ritrovare una piccola o forse più grande parte di se stesso nelle parole e nelle emozioni della scrittrice. È un libro genuino, scritto per condividersi, confessare, e così anche per ritrovarsi, per insegnare e per rendere tangibili i ricordi.
E non sarebbe esagerato dire che anche il lettore può ritrovare se stesso grazie ai racconti dell’autrice. Perché ognuno di noi vive con quello che il popolo somalo chiama jirro, un dolore quasi impossibile da descrivere con le parole, una ferita dell’anima.
Anche se non tutti conoscono il gusto acido del terrore che portano con sé le guerre, ognuno di noi almeno una volta si è sentito perso, diverso dagli altri, non adatto, straniero. Molti portano con sé il dolore della perdita o la paura di non rivedere più una persona amata. Ma con il suo esempio e la sua storia personale Igiaba Scego ci ricorda di continuare a lottare nonostante le ferite e le cicatrici che la vita ci ha lasciato.
Ci mostra che ognuno può trovare la propria cura o almeno imparare a ricucire piano piano una ferita aperta da tempo. Infatti è proprio l’arte del cucire ad essere rappresentata come immagine di copertina. Due donne di colori diversi che cuciono insieme come per ricordarci che il dolore condiviso può anche unire mondi diversi e che per ricucire la nostra vita bucata o riattaccare insieme le memorie sparse spesso abbiamo bisogno degli altri.
Igiaba Scego è una scrittrice romana di famiglia somala che attraverso i suoi libri racconta l’incrocio di due mondi. Ha scritto numerosi romanzi premiati tra cui “La mia casa è dove sono”(Rizzoli,2010); “La nomade che amava Alfred Hitchcock” (Sinnos,2003) e “La linea del colore” (Bompiani 2020).
È una voce moderna che offre sempre un punto di vista diverso e storie che meritano di essere esplorate.
https://www.bompiani.it/catalogo/cassandra-a-mogadiscio-9788830109230
Sabato, 6 maggio 2023 – n°18/2023
In copertina: parte della copertina del volume – Ed. Bompiani