La rivincita dei bambini sulla crudele incapacità dei grandi
di Laura Sestini
Certo, la povertà e la fame, tra i problemi mondiali attuali dai grandi numeri, moralmente non si può sopportare. E’ una questione che l’umanità non riesce a superare, nonostante lo sfruttamento sistematico della Terra, il neoliberismo e l’obesità degli abitanti dei Paesi industrializzati.
Ma i Fratelli Grimm scrissero la storia di Hansel e Gretel nel 1812, un tempo che forse ancor più di oggi, proporzionalmente, a causa della povertà, i bambini o i neonati venivano abbandonati o lasciati presso istituti religiosi, la ruota degli esposti, e istituzioni apposite, sin dall’avvento del Cristianesimo.
La rivisitazione originale della novella di Hansel e Gretel, una storia per bambini e adulti, è stata portata in scena al Giardino delle Esperidi Festival 2023, a Olgiate Molgora, in provincia di Lecco, un lavoro teatrale prodotto da Campsirago Residenza, da un’idea di Michele Losi – anche regista – e Sebastiano Sicurezza.
Il teatro immersivo in natura, cuore della produzione del centro di ricerca di performing art di Campsirago, ci pare la scenografia migliore, la più adatta per le fiabe, che spesso hanno personaggi crudeli – streghe, orchi, lupi – che vivono nei boschi, di cui i bambini sono impressionati e curiosi allo stesso tempo.
Due le repliche, nel pomeriggio e in notturna; quest’ultima ricrea perfettamente l’ambiente del bosco dove Hansel e Gretel vengono abbandonati dai genitori, poveri in canna, che non hanno di che sfamare la famiglia, ma anche abbastanza imperturbabili da decidere di sbarazzarsene che, già all’idea, la matrigna sogna negozi di abiti e succulenti stufati.
Il messaggio della fiaba, se vogliamo vederlo con occhi più contemporanei, parla proprio di povertà e abbandono, e di perdita dei valori che sono stati fondanti per la società umana, come la famiglia (che a noi sta bene di tutti i colori), per mirare a sogni più effimeri, come i vestiti che vorrebbe acquistare la madre, risparmiando dal cibo per i figli. Se potessi avere mille lire al mese…la felicità.
Il mondo dei bambini, al contrario – rappresentati da Hansel e Gretel – hanno fame e sognano il cibo, mentre elencano i piatti sbeccati e il rumore dei topi che vagano per il tugurio dove abitano, mirando all’essenziale della vita, senza divagazioni, se non influenzati dall’educazione e le visioni che gli vengono impartite dai grandi.
Dopo l’introduzione alla trama della fiaba, dove i genitori di Hansel e Gretel – interpretati da Barbara Mattavelli e Stefano Pirovano – espongono i tratti salienti del contesto, gli spettatori vengono condotti nel buio del bosco, dove l’atmosfera si fa più intensa, accompagnati – in cuffia – dai dialoghi dei due fratellini che tentano di non lasciarsi impressionare dall’oscurità e dal freddo, tentando di superare le prove di abbandono a cui li hanno sottoposti i loro poco sensibili genitori, forse condizionati dal brontolio del loro stomaco, ma non del tutto giustificabili nelle loro azioni.
Le accorate voci di Hansel e Gretel, le loro delusioni, paure e speranze di ritrovare la strada di casa si incrociano con i gorgoglii, le battute e le movenze di un personaggio theriantropo – sembianze umane e la testa di uccello – vagamente assomigliante ad una simpatica e astuta gazza, che guida gli spettatori nel bosco.
Ad un certo punto della narrazione tra gli alberi, inizia a piovere. Ecco che le percezioni sensoriali del pubblico si fanno più fisiche, tangibili, per pochi minuti, ma abbastanza da rendere la scena ancor più realistica.
La storia avrà un lieto fine, Hansel e Gretel, nonostante abbiano incontrato nel bosco l’abitazione fatta di pane e zucchero di una vecchia e cattiva strega che li avrebbe voluti ingrassare per poi divorarli, tengono duro e aguzzano l’ingegno; fratello e sorella cooperano per scappare dal loro tragico destino, riuscendo a far fuori la vecchia megera, per poi tornare a casa con le tasche piene di monete e gioielli, dove ritroveranno solo il padre rimasto vedovo.
Sono belle anche per gli adulti le fiabe da fruire in natura, perché aiutano a ricordare episodi dell’infanzia, desideri e paure di allora, talvolta non risolte neanche in età più matura. Tutti, grandi e piccini ci si riflettono nelle novelle ascoltate da bambini.
Gli attori della Compagnia teatrale di Campsirago sono sempre appassionati, convincenti sia nelle rappresentazioni per gli adulti, sia per i piccoli, di grande elasticità performativa. Sempre interessanti anche le composizioni musicali che contribuiscono alle scene e alla drammaturgia.
I laboratori e la produzione teatrale di Campisrago Residenza dedicata all’infanzia, sono nutriti; nella loro Residenza di Campsirago, o nelle nuove location qua e là scoperte nel territorio, si incontrano spesso giovani famiglie con i figli che vi partecipano; un bel vedere, sempre allegramente promettente.
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Lo spettacolo è andato in scena nell’ambito del Giardino delle Esperidi Festival 2023 a Olgiate Molgora (LC) – il 29 giugno 2023 alle ore 21.00
Hansel e Gretel
da un’idea di Michele Losi e Sebastiano Sicurezza
regia Michele Losi
drammaturgia Sofia Bolognini, Sebastiano Sicurezza
con (in alternanza) Barbara Mattavelli, Benedetta Brambilla, Giulietta De Bernardi, Sebastiano Sicurezza, Stefano Pirovano
suoni Luca Maria Baldini, Diego Dioguardi
supervisione alle azioni e scene Anna Fascendini
costumi Stefania Coretti
produzione Campsirago Residenza
con il sostegno di NEXT – Laboratorio delle idee per la produzione e la programmazione dello spettacolo lombardo – Edizione 2021/2022
Sabato, 8 luglio 2023 – n°27/2023
In copertina: una scena dello spettacolo notturno – Foto: ©Alvise Crovato (tutti i diritti riservati)