venerdì, Novembre 22, 2024

Notizie dal mondo

Attacco su Gaza

Da Tunisi sostegno incondizionato

di Camilla Forlani

Mentre in Europa si fatica, tra manganellate e arresti arbitrari, a far sentire la propria voce in sostegno al popolo palestinese, il popolo tunisino chiede a gran voce l’apertura dei confini per raggiungere i propri fratelli gazawi, ancora una volta vittime innocenti del giogo coloniale. 

Se tra Francia e Germania si ricorre alla criminalizzazione sistematica della causa palestinese, nella stragrande maggioranza dei Paesi arabi i popoli gridano il proprio sostegno ai Palestinesi. Dal Marocco all’Iraq, molto spesso in contrasto con le posizioni geopolitiche dei propri paesi, i popoli arabi manifestano il loro sostegno incondizionato. 

A Tunisi, tra la giornata di giovedì 12 e quella festiva di venerdì 13 ottobre, sono state diverse migliaia le persone che hanno manifestato la loro solidarietà con il popolo palestinese. Dalle associazioni religiose a quelle femministe, passando per il presidente Kaïs Saïed, il paese si è dimostrato assolutamente compatto nella condanna del genocidio in corso nella Striscia di Gaza.

L’elemento che più rende inviso lo stato illegittimo di Israele al popolo tunisino è forse la natura coloniale del sionismo, colonialismo di cui ancora il Paese nordafricano porta le cicatrici e che senz’altro ha determinato il ritorno della popolazione in piazza come non succedeva ormai da anni.

Oltre alla solidarietà, però, i manifestanti tunisini esprimono anche grande frustrazione per l’impossibilità di raggiungere i propri fratelli oppressi.

Per Maysa, nome di fantasia, “è ora di difendere Gaza e i suoi figli. Aprendo i confini e lasciando che la gente si muova, diventerebbe palese quanti tunisini raggiungerebbero la Palestina. Qui siamo intrappolati e non ci rimane che urlare per strada.” 

L’uomo con la maglietta verde (nella foto) racconta invece di essere letteralmente scappato dall’ospedale contro il parere medico. Dopo aver strappato la flebo, si è aggregato al corteo. 

L’evocazione alla resistenza e liberazione ancora una volta ha portato nel mondo arabo una ventata di speranza e unione nella lotta contro “il nemico“.

Note sull’autrice: Camilla Forlani è laurenda all’Università Ca’ Foscari di Venezia in Lingue, culture e società dell’Asia e dell’Africa mediterranea. Vive a Tunisi dove approfondisce la conoscenza della lingua araba, e si interessa al mondo musulmano.

Sabato, 14 ottobre 2023 – n°41/2023

In copertina: manifestanti pro Palestina a Tunisi – Foto: 2023©Bilel El-Feguir (tutti i diritti riservati)

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