L’istanza sindacale va avanti. Il loro esempio di lotta, un modello da replicare
di Laura Sestini
Domenica 5 novembre è una giornata dove il sole riappare a sprazzi, dopo le lunghe piogge che hanno causato le esondazioni di alcuni fiumi grandi e piccoli nella Piana Firenze-Prato-Pistoia.
Campi Bisenzio è uno tra i Comuni più colpiti, ed gli ambienti industriali della ex-GKN sono stati invasi dall’acqua, anche se in maniera minore, i segni, nonostante l’alacre lavoro dei Collettivo di Fabbrica, sono ancora evidenti sul pavimento.
Con la devastante occasione dell’alluvione che ha colpito un a vasta area, la lotta sindacale, umana e civile del Collettivo di Fabbrica ex-GKN raddoppia, invece di subire gli eventi, ha raddoppiato il proprio impegno.
La città metropolitana di Firenze viene chiamata all’appello, servono volontari, tanti, armati di stivali, guanti e vanghe per spalare il fango; fortunatamente non per lo stabilimento ex-GKN, rimasto miracolosamente all’asciutto, soprattutto in aiuto ai campigiani che, dopo quasi tre giorni dalle esondazioni del Bisenzio, nonostante l’immenso lavoro, ancora non riescono a vedere fine alla mota e ai detriti che coprono le loro strade; molte abitazioni ancora sono sott’acqua, la viabilità complicatissima, le facce stanche e disperate. Ai confini del Comune, in zone non interessate dalla piena, le forze dell’ordine sbarrano le strade di accesso, mentre centinaia di auto dei volontari – la meravigliosa cittadinanza attiva – sono parcheggiate ovunque, per poi raggiungere a piedi, a gruppetti, i punti assegnati per dare una mano.
All’appello accorrono diverse centinaia di persone, c’è molta voglia di essere utili, la maggioranza sono giovani di entrambi i sessi, ma non mancano persone di tutte le età. Secondo Dario Salvetti – portavoce del Collettivo di Fabbrica ex-GKN – sono passate circa 1500 persone da GKN, durante la giornata.
Insieme alle pale si chiede di portare qualche bene di prima necessità, soprattutto acqua potabile. Il piazzale all’ingresso dello stabilimento funge da punto di ritiro ed è stracolmo di tutto l’indispensabile per chi è rimasto fuori casa, dai generi alimentari a lunga conservazione, ai pannolini e i giochi per i bambini, alle attrezzature da lavoro. Un punto di distribuzione pasti è stato allestito parallelamente per l’andirivieni delle squadre dei volontari che arrivano sporchi di fango dalle loro postazioni, che qui possono rifocillarsi e ripulirsi.
Per la prima domenica di novembre era stata indetta un’assemblea pubblica, poiché nei giorni precedenti anche gli ultimi 185 operai ancora presenti nel libro paga della ex-GKN avevano ricevuto informazione per la procedura di licenziamento, con decorso dal primo gennaio 2024.
I problemi legati agli allagamenti dell’area mettevano a rischio un appuntamento così importante, un incontro con tutte le realtà civili, sociali e sindacali che sostengono la lotta del Collettivo di Fabbrica fin dai primi giorni di luglio 2021, quando i dipendenti, allora 422, ricevettero via email un licenziamento di massa. All’assemblea anche due rappresentanti di Viomé, la fabbrica occupata di Salonicco in Grecia, riconvertita ed autogestita dai lavoratori.
Ancora una volta, e nonostante tutti i tavoli aperti e chiusi con le istituzioni regionali e nazionali, e l’interessante progetto di riqualificazione dello stabilimento presentato dagli stessi lavoratori ex-GKN, gli organi istituzionali rimangono muti di fronte a palesi evidenze di scarso interesse a protezione di preziosissimi posti di lavoro, in un momento storico che l’Italia sta andando a rotoli ancora più di sempre.
Per l’ennesima volta, e con tempi strettissimi, meno di due mesi, il Collettivo di fabbrica ex-GKN non retrocede, incedendo nel bellissimo esempio di lotta operaia a cui ci ha abituati; sì per la preservazione dei posti di lavoro, ma anche per la dignità e la fierezza di esseri umani, lavoratori, cittadini che non vogliono abbassare la testa e la guardia nei confronti di una amministrazione politica nazionale cieca ed autoreferenziale.
In 27 mesi dal primo licenziamento, il Collettivo di Fabbrica, e tutto l’entourage di fans ed altri lavoratori nelle loro stesse situazioni di licenziamento o sfruttamento – tali Tex-Print e Mondo Convenienza di Prato – hanno dimostrato cosa si riesce a fare con “l’unità di diversi corpi e unica mente”, osando l’impossibile.
Tecnicamente, anche gli ultimi operai al primo gennaio saranno fuori, ma la lotta non si ferma, si andrà fino in fondo con le organizzazioni sindacali e gli avvocati, per trovare una soluzione.
L’assemblea, nonostante i disagi è stata mantenuta per dare anche un messaggio diverso, come società civile, di fronte alla tragedia causata dagli eventi naturali, e soprattutto dalle stravaganti politiche climatiche mondiali. All’inizio, tutti in piedi, si è osservato un minuto di silenzio per le nove vittime dell’alluvione.
Una riflessione e un pensiero sono stati dedicati anche al popolo palestinese della Striscia di Gaza, che combatte contro la morte, sotto gli indiscriminati bombardamenti israeliani.
Sabato, 11 novembre 2023 – n°45/2023
In copertina: assemblea ex-GKN del 5 novembre 2023 – Foto: 2023©Laura Sestini (tutti i diritti riservati)