mercoledì, Ottobre 16, 2024

Notizie dal mondo

Le guerre dell’Occidente e la politica del “doppio standard”


In frantumi l’ordine internazionale e la credibilità dei Paesi occidentali

di Giuseppe Gallelli

Sia nella guerra tra Russia e Ucraina che nella politica guerrafondaia di Netanyahu, che intende ridefinire i rapporti di forza con Hamas e Hezbollah, con inevitabili conseguenze sulla popolazione civile, constatiamo come il mondo, fin dalla fine della Seconda guerra mondiale, è retto da due standard, quasi un mondo che non ha regole.

Lungo sarebbe l’elenco delle guerre e delle stragi di popolazione civile attuate in nome della difesa dei valori della civiltà occidentale.

Oggi, i Paesi dell’Occidente sostengono l’Ucraina, forniscono armi e solidarietà, perché è stata invasa dalla Russia, dimenticando gli avvenimenti del Maidan nel 2014, la repressione contro le popolazioni russofone da parte di Zelensky e la vicinanza dell’armata Usa sui confini russi.

Netanyahu, da mesi, reagisce al rapimento di cittadini israeliani, in una guerra Israelo-Palestinese che dura, con fasi alterne, dal 1948, con bombardamenti furiosi e con attacchi estremamente distruttivi sulle abitazioni e sul territorio di Gaza, causando migliaia di morti della inerme popolazione civile palestinese e, da qualche giorno, ha invaso anche lo stato libanese, causando morti e distruzioni, di fronte al silenzio farfugliante delle potenze occidentali.

Bombardamenti aerei israeliani su Beirut

“Se il Libano viene distrutto, in Medioriente si apre una voragine, perché il Libano non è solo un luogo, è un messaggio di speranza per tutti: la civiltà del vivere insieme” – ha dichiarato Andrea Riccardi, presidente della Comunità di Sant’Egidio.

L’Assemblea Generale dell’ONU, fondata 70 anni fa, non ha più la capacità di governare l’ordine internazionale, a causa dell’incoerenza dei Paesi occidentali, nonostante il notevole impegno del segretario António Guterres.

Questa politica del “doppio standard” occidentale è evidente sia nei Paesi africani e asiatici che in quelli del Sud del mondo, in particolare quelli aderenti al BRICS , il nuovo aggregato geo-economico (Brasile, Russia, India, Sud Africa, Egitto, Etiopia, Iran, Emirati Arabi Uniti e tanti altri che hanno aderito o stanno per aderire) che vogliono svincolarsi dall’egemonia occidentale sul piano economico e geopolitico e chiedono l’impegno di tutti i Paesi, soprattutto quelli occidentali, a rispettare, con maggior coerenza, i principi sanciti dalla Carta delle Nazioni Unite, soprattutto nell’ applicazione equa del diritto internazionale, nel mantenimento della pace e della sicurezza a livello globale.

Josep Borrell, capo della diplomazia dell’Ue, ha constatato, infatti, che, nei suoi viaggi nel mondo, deve rispondere all’accusa di agire con due pesi e due misure, in sostegno all’Ucraina e a Netanyahu e abbandono alla loro triste sorte dei Palestinesi, come soprattutto fa il presidente Usa, Joe Biden, che rifornisce di armi l’Ucraina e Israele, riservando parole inefficaci circa un accordo negoziato sul cessate il fuoco a Gaza e in Ucraina.

Ci chiediamo quanto possa reggere una politica così incoerente. Lo stesso Ministro della difesa dell’Indonesia, per esempio, una potenza mondiale in grande espansione, dichiara: ”Gli occidentali hanno uno standard per i palestinesi e uno diverso per gli ucraini”.

All’origine di questa incrinatura delle regole internazionali ci sono avvenimenti risalenti a decenni fa e oltre, che dovremmo ricordare, a cominciare, in tempi recenti, dalla guerra in Jugoslavia (1990- 2001), in Afghanistan (2001- 20021), dall’invasione Usa dell’Iraq nel 2003, e tutti gli altri crimini effettuati dagli Usa e dall’Occidente in vari Paesi, e condonati in nome della guerra al terrore.

A infrangere il diritto internazionale, contribuiscono anche gli attuali accordi con le dittature per imprigionare i migranti, in modo da impedir loro di arrivare in Europa.

Se questa è la politica internazionale dell’Occidente, quanto potrà durare una situazione del genere, generatrice di conflitti?

Quanto, ancora, potrà reggere la sua credibilità negli altri Paesi del mondo?

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Sabato, 5 ottobre 2024 – Anno IV – n°40/2024

In copertina: il capo di Stato maggiore israeliano, tenente colonnello Herzi Halevi, in visita all’esercitazione della brigata della 7a brigata al confine settentrionale con il Libano – Foto: IDF press

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