giovedì, Novembre 14, 2024

Società

Maysoon Majidi

Da scafista, a detenuta, a libera cittadina onoraria di Riace

di Laura Sestini

Il 4 novembre, mentre gli alti livelli di governo festeggiavano il Giorno dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate, nella piccola e senz’altro meno agghindata e spendacciona Riace – dove Domenico Lucano dall’ultima tornata elettorale è tornato al suo posto di primo cittadino, ed anche eletto deputato al Parlemento Europeo, dopo la lunga e controversa battaglia legale dove era stato accusato e condannato per una lunga sequenza di reati, ovvero associazione a delinquere, abuso d’ufficio, truffa aggravata, turbativa d’asta, concussione, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina finalizzato ad attrarre un illecito profitto derivante dalla gestione dei progetti legati all’accoglienza dei migranti, ed infine scagionato – si è compiuto un grande atto di accoglienza, seppur metaforico: durante il Consiglio comunale, il sindaco di Riace, Domenico Lucano, ha conferito la cittadinanza onoraria a Maysoon Majidi.

Maysoon Majidi, è un’attivista e regista curdo- iraniana, arrestata appena dopo il suo sbarco in Calabria a fine dicembre 2023. Giunta in Italia con altri profughi su un’imbarcazione a vela proveniente dalla Turchia, era stata accusata di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina a causa di testimonianze di altri passeggeri che avevano viaggiato con lei. Incriminata come una vile scafista, un enorme paradosso per una donna che scappava da un regime che odia le donne come quello iraniano; una fobia talmente grande che giustifica, secondo questi, il modo con cui vengono arrestate, stuprate in gruppo dai loro carcerieri dietro le mura delle terribili prigioni iraniane e torturate, i cui corpi, spesso, non vengono restituiti alle famiglie, perché diventerebbero delle prove tangibili, troppo evidenti, dei suoi efferati delitti perpetrati sui corpi delle manifestanti. Una donna che, come Mahsa Amini sua connazionale, deceduta per le violenze della polizia morale iraniana, ma che avevano avviato la scintilla per la rivoluzione delle donne, tentava fuggire da una dimensione esistenziale che non le apparteneva.

Maysoon Majidi
Foto: Lina Da Ros

Rinchiusa nel carcere di Castrovillari, solo il 22 ottobre 2024 è stata scagionata per mancanza di indizi a suo carico e quindi liberata, anche se la sentenza definitiva è prevista per seduta del 27 novembre prossimo.

Maysoon Majidi e Mimmo Lucano hanno delle esperienze legali simili, seppur differenti i percorsi e i tipi di reato, anche se in ambito di flussi migratori. Entrambi sono stati casi di malagiustizia, di una magistratura, se non collusa con il pensiero mainstream, almeno molto influenzata da una politica ipercriminalizzante se si tratta di persone migranti.

“Una giornata storica. Emozionante per i tanti che hanno partecipato – scrive Daniela sul suo profilo FB. Non dimenticheremo la lettura di Maysoon, della sua tragica storia – simile a quella di altre donne – in fuga dai Paesi di origine, per la libertà. Non dimenticheremo la sua voce emozionata…Ognuno di noi percepiva la commozione dell’altro,come se anche quella ci unisse. Sì, come se unisse noi che ci conosciamo da tanto grazie a Riace, e i nuovi volti, chi ancora non conoscevamo. Nessuna mia parola potrebbe descrivere l’intensità di quei momenti. Una cosa è certa, Riace grazie al suo sindaco, anche attraverso questa ulteriore importante azione, continua ad essere riferimento di accoglienza e solidarietà per il mondo. Questo è sicuro, e non è poco.Chi ha definito Riace capitale mondiale dell’accoglienza, ha affermato semplicemente un fatto. E tutto questo è stato possibile grazie al cuore grande di un uomo. Al suo incessante attivismo, indipendentemente da ogni incarico politico.”

La giovane donna curdo-iraniana, come regista ha all’attivo alcuni cortometraggi che denunciano le condizioni di vita in cui sono costretti i giovani in Iran, di cui il Rojelat, il Kurdistan iraniano, è una tra le regioni più povere, un’area e una minoranza etnica discriminata e perseguitata dal regime degli ayatollah. Qui, per guadagnare di che vivere, in particolare chi vive sui confini con l’Iraq, spesso diventa un contrabbandiere (kolbar) di sigarette ed altri generi di uso comune.

Thirsty Flight (Un volo assetato) è il corto di Majidi che più ha avuto notorietà e successo in Europa, lei alla volta dell’Italia, per per poi raggiungere la Germania dove ritrovare il fratello partito prima di lei.

Nella stessa seduta, il consiglio comunale di Riace ha riconosciuto anche lo Stato della Palestina.

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Maysoon Majidi nasce nella città iraniana di Sanadaj, nella regione iraniana a maggioranza curda. Ha conseguito un diploma magistrale in matematica e fisica e una laurea in regia e teatro. Maysoon Majidi è stata selezionata in diversi festival letterari e artistici, con un curriculum artistico in diversi campi, del teatro e del cinema, di drammaturgia, poesia e narrazione. Mayson Majidi è un’attivista politica e civile.

Link al cortometraggio: https://filmfreeway.com/Thirstyflight

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Sabato, 9 novembre 2024 – Anno IV – n°45/2024

In copertina: da dx verso sx, Domenico Lucano, Maysoon Majidi, Laura Boldrini – Foto: Lina Da Ros

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