domenica, Dicembre 22, 2024

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HTS: una nuova forma di jihadismo

Estetica ed empatia (politica)

Redazione TheBlackCoffee

Tracciare la linea evolutiva della serie di organizzazioni armate che alla fine si sono unite per formare HTS consente di vedere chiaramente le affiliazioni organiche sia allo Stato islamico (IS) che ad al-Qaeda (AQ).

Ideologicamente parlando, le differenze erano minime: tutti i tre gruppi appartengono al movimento di rinascita sunnita del Salafismo. In pratica, tuttavia, il modo in cui HTS ha implementato la scuola salafita è lontano dalla nozione di jihadismo che è comunemente usata nei media occidentali. Mentre IS, AQ e anche il predecessore diretto di HTS, Jabhat al-Nusra, sono tutti considerati salafiti-jihadisti, HTS non lo è.

Apparentemente, ha abbandonato il carattere transnazionale del jihad, deviando verso una “localizzazione” nella Siria nord-occidentale. Nel 2017, meno di un anno dopo la sua formazione, ha istituito il Governo di salvezza siriano a Idlib, attraverso il quale ha amministrato la Regione fino a oggi. Grazie a questa mossa, è diventato possibile per un’organizzazione nata come strettamente militare, iniziare a brandire il potente strumento che è la politica.

I colloqui di Doha tra i Talebani e gli USA, e la successiva negoziazione dell’uscita degli USA dall’Afghanistan, offrono un parallelo a questo sviluppo all’interno di HTS. In effetti, questo è uno dei motivi per cui l’etichetta jihadista viene mantenuta dagli analisti occidentali: poiché le strategie dell’ISIS non si sono dimostrate efficaci nel mantenere uno Stato islamico, è concepibile pensare che i Talebani e HTS abbiano preso il comando e si siano evoluti.

Secondo Aaron Zelin, Senior Fellow presso il Washington Institute for Near East Policy, la condotta di HTS dovrebbe piuttosto essere definita come “jihadismo politico” e dovrebbe essere considerata come una
nuova forma di jihadismo che potrebbe essere adottata da altre organizzazioni islamiste radicali in tutto il mondo.

A maggio 2020, rivolgendosi ai combattenti di HTS, al-Jawlani ha affermato: “Alcune persone limitano la questione dell’attuazione della regola della Sharia all’imposizione di alcune delle punizioni Hudoud*, al taglio delle mani, alla lapidazione di chiunque, alla frusta di chi beve alcol e così via. Ma questa è una parte molto basilare del concetto molto ampio di attuazione della regola della Sharia”. Queste parole esemplificano il distacco teorico dai predecessori jihadisti di HTS, ma allo stesso tempo sottolineano che ciò non consiste in un rifiuto, ma in un’evoluzione, un’evoluzione che ha portato alla creazione dell’istituzione del Governo della Salvezza e altro ancora.

(* Nella legge islamica (Sharia), l’hudoud è un tipo di punizione criminale estremamente severa.
Dovrebbe essere eseguito in pubblico, con pene che vanno dalla fustigazione all’amputazione della mano
o alla lapidazione fino alla morte. Storicamente pertinente all’Islam premoderno, era anche allora raramente
applicato, a causa degli elevatissimi requisiti probatori. Ciò esclude i moderni gruppi estremisti
islamici come IS e quelli affiliati ad AQ).

Gli sforzi di Al-Jawlani sono stati quindi diretti alla costruzione di una facciata attenta, sia nella politica estera che in quella interna. Ha iniziato ad apparire in interviste sugli organi di stampa occidentali e ha persino contattato gli Stati Uniti tramite canali secondari, affermando che HTS non rappresenta alcuna minaccia per l’Occidente.

Ciò sembra aver avuto un certo impatto, poiché gli attacchi internazionali antiterrorismo con i droni a Idlib non hanno più preso di mira i membri di HTS. A sua volta, ciò ha avuto un vantaggio molto pragmatico per la politica interna di al-Jawlani:consentendogli una relativa libertà di partecipare a eventi pubblici, oggi può presentarsi
come un leader benevolo vicino al suo popolo.

Dal punto di vista economico, il pragmatismo è di nuovo prioritario e gli accordi sottobanco con gli attori statali sono numerosi (cosa inaccettabile per il salafi-jihadismo “anti-laicista”). Il primo e principale partner commerciale di HTS è la Turchia. Questo commercio genera un fatturato stabile di milioni di dollari al mese attraverso il valico di Bab al-Hawa, che collega la Siria controllata da HTS alla Turchia.

La leadership del gruppo ribelle continuato a sostenere che avrebbe combattuto finché tutte le città della Siria non sarebbero state liberate da Assad, ma allo stesso tempo non si è verificato alcun cambiamento apprezzabile in prima linea da quando è stato concordato il cessate il fuoco turco-russo nel maggio 2020. Al contrario, HTS commerciava segretamente con il governo di Assad.

Un’altra fonte di reddito degna di nota di HTS proviene dagli aiuti umanitari internazionali, con un decimo di tutti gli aiuti che scompare nelle casse del Governo della salvezza.

Fonte: Rojava Information Center

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Sabato, 21 dicembre 2024 – Anno IV – n°51/2024

In copertina: Muhammad al- Bashir, Primo ministro siriano ad interim

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