lunedì, Dicembre 23, 2024

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Algeria: i paesi arabi vogliono partecipare alla costruzione del nuovo ordine mondiale

redazione di TheBlackCoffee

Dopo diverse ore di dibattiti su varie questioni regionali e internazionali, si sono conclusi i lavori della 31a sessione ordinaria del vertice arabo di Algeri, riunione dei Ministri degli esteri della Lega araba in preparazione del vertice che si inaugurerà il 1° novembre. Il summit era legittimato dalla “Dichiarazione di Algeri”, che elenca tutti i punti discussi e su cui i partecipanti si sono accordati.

Durante il vertice è stata designata l’Arabia Saudita il paese che ospiterà il 32° incontro del vertice della lega Araba, i quali relatori hanno insistito sul ruolo dei paesi arabi nel mondo e sulla “necessità che i paesi arabi partecipino allo sviluppo del profilo del nuovo ordine mondiale dopo l’epidemia di Covid-19 e la guerra in Ucraina” sottolineando che come il gruppo è omogeneo e unificato e parte attiva a cui non mancano la volontà, capacità e competenze per dare un contributo reale e positivo in questo senso.

La Dichiarazione di Algeri ha dedicato la parte principale alla questione palestinese, riaffermando “l’assoluto sostegno del paesi arabi ai diritti inalienabili del popolo palestinese, compreso il loro diritto alla libertà e autodeterminazione” parlando di “Stato di Palestina indipendente e pienamente sovrano basato sui confini del 4 giugno 1967, con Gerusalemme Est come capitale”.
Pur riaffermando l’adesione all’iniziativa di pace araba del 2002, il vertice della Lega Araba chiede “la revoca del blocco alla Striscia di Gaza” e condanna “l’uso della forza da parte della potenza occupante contro i Palestinesi, e tutte le pratiche barbare, comprese le uccisioni arbitrarie e gli arresti, e chiede la liberazione di tutti i prigionieri e detenuti, in particolare bambini, donne, malati
e gli anziani”.

Come sottolineato in apertura dei lavori del summit, i partecipanti si impegnano a sostenere la richiesta dello Stato di Palestina di diventare membro a pieno titolo dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU), invitando “i paesi che non hanno ancora riconosciuto lo Stato di Palestina a farlo, con la necessità di sostenere gli sforzi legali palestinesi e gli sforzi per processare l’occupante israeliano, crimini di guerra e i crimini contro l’umanità che ha commesso e sta ancora commettendo contro il popolo palestinese”.

La Dichiarazione ha anche insistito sulla necessità di “rafforzare l’azione araba congiunta per salvaguardare la sicurezza nazionale araba nella sua concezione globale e in tutte le dimensioni politiche riguardanti cibo, energia, acqua e ambiente”.
Il documento ha sottolineato, in tal senso, la necessità di contribuire “alla soluzione e alla fine delle crisi che stanno gravando su alcuni paesi arabi, in modo da preservare l’unità degli Stati membri, l’integrità dei loro territori e la loro sovranità sulle loro risorse naturali”.

I firmatari sono concordi sull’importanza di sostenere “gli sforzi volti a porre fine alla crisi libica attraverso una Soluzione libica, nell’obiettivo di orientarsi quanto prima verso le elezioni democratiche”.
Il vertice ha anche mostrato, secondo lo stesso testo, il sostegno al processo volto a muovere verso la soluzione politica delle guerre in Yemen e Siria, esprimendo solidarietà al Libano, alla Somalia e a
Gibuti.

Concerto di musica andalusa del pittore algerino Bachir Yèlles (1921-2022)

Sabato, 5 novembre 2022 – n° 45/2022

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