venerdì, Novembre 22, 2024

Cultura, Multimedialità, Teatro & Spettacolo

Almost Pyaar

La Generazione Z indiana attraverso gli occhi di Anurag Kashyap

di Laura Sestini

La prima europea del nuovo lavoro cinematografico “Almost Pyaar” – che si può tradurre come “Principalmente Amore” – del cineasta indiano Anurag Kashyap, considerato l’equivalente di Quentin Tarantino del grande subcontinente asiatico, è stata proiettata, per la delizia degli spettatori, a Firenze, come ultima opera in programma, a chiusura di River to River – Florence indian film festival – giunto alla XXII edizione.

Alla conclusione della visione – il regista, ospite d’onore al Festival – e l’interprete principale del film, il giovane e bravo Karan Mehta, al suo primo vero ruolo attoriale, erano presenti in sala per rispondere alle numerose domande del pubblico.

Kashyap confessa di essere emozionato, il film aveva preso molto tempo per essere girato, a causa della pandemia, e dopo aver superato la censura indiana, finalmente era possibile presentarlo sul grande schermo, per un pubblico vero, platea eterogenea e curiosa di conoscere i molti dettagli della lavorazione. Kashyap narra che l’ispirazione tematica l’ha ricevuta dalla figlia, che qualche anno fa ancora apparteneva alla Generazione Z, ovvero i giovani nati tra il 1997 e il 2012.

La trama parla di amore, attraverso un taglio neorealistico, come può essere talvolta la drammaticità del sentimento a cui tutti aspiriamo. Diviso in due differenti episodi, si evidenziano molte sfaccettature dell’India contemporanea, attraversata da tradizioni tribali e di casta, che riflettono anche all’attualità delle violente discordie tra nazionalisti induisti e altre minoranze etniche.

Almost Pyaar è un film pieno di colori, girato tra l’India e la comunità hindi londinese – in lingua originale sottotitolato in inglese – che indaga sui lati meno visibili delle aspirazioni, aspettative, delusioni e sofferenze delle generazioni più giovani, incastrate tra credenze antiche, tabù, e una società – non solo quella indiana – che gira vorticosa e soffocante e non dà tempo di potersi fermare per riflettere sulla propria esistenza.

Alaya F. e Karan Mehta in una scena di Almost Pyaar di Anurag Kashyap

Intriso di musica, che funge con aspetti diversi da filrouge per tenere insieme la trama, il lavoro di Kashyap scorre dinamico e denso di drammatica suspence, nonostante i suoi 152 minuti di durata. Per una maggiore autorevolezza alla parte musicale, molto azzeccata è la presenza del dj angloindiano Mohabbat.

«Ho girato “Almos Pyaar” – racconta il regista – per intraprendere un viaggio, per capire meglio le nuove generazioni e gli antagonisti che vi si oppongono: i padri, le madri, ma soprattutto il sistema patriarcale, in un piccolo villaggio dell’India come nella metropoli inglese. “Almost Pyaar” è un film su ragazze e ragazzi, e sono loro i protagonisti assoluti. Ma è anche un film dove la musica è protagonista, musica elaborata con gli stessi protagonisti per ottenere una soundtrack che fosse giovane davvero, come loro».

Kashyap ha iniziato il percorso cinematografico e autoriale appena diciannovenne, quando ha abbandonato gli studi dopo essere stato illuminato dalla visione di “Ladri di biciclette” di Vittorio de Sica. Il regista ha partecipato in qualità di giurato alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, al Sundance Film Festival e al Busan International Film Festival, nominato dal governo francese Cavaliere delle Arti e delle Lettere per il contributo al mondo del cinema nell’anno in cui l’India è stata paese ospite al Festival di Cannes. Kashyap ha all’attivo più di 50 titoli – come regista, produttore, sceneggiatore, editor e attore, e noto al pubblico occidentale anche per la recente serie Netflix “Sacred Games”.

Almost Pyaar non aveva fondi per essere girato, ed è stato realizzato in economia attraverso un crowdfunding e una troupe di sole 10 persone, “dove tutti fanno tutto” – come ha riportato al pubblico presente al Cinema della Compagnia di Firenze, lo stesso Kashyap.

Il regista Anurag Kashyap
Foto courtesy River to River

La protagonista femminile, Alaya F. è figlia d’arte, bellezza indiana che non tradisce la somatica della famiglia Bedi, nipote del nonno materno Kabir Bedi/Sandokan. Attrice giovanissima che ha debuttato nel 2020 e già premiata, è molto capace nelle due opposte personalità dei suoi personaggi, tragicomica e divertente negli sketch della giovane musulmana praticante pentita.

Almost Pyaar è film neorealista che ci parla molto della società globalizzata, un’opera che dovrebbe essere visionata da tutte le famiglie con figli adolescenti, anche quelle che si ritengono molto avanzate culturalmente, che generano altri e insidiosi confini, tabù e differenze.

Al Festival River to River 2022, Anurag Kashyap era in concorso con “Dobaaraa”, un thriller che si è aggiudicato il River to River Audience Award – riconoscimento del pubblico al miglior lungometraggio.

Sabato, 24 dicembre 2022 – n° 52/2022

In copertina: Ayala F. in un scena di “Almost Pyaar” – Foto courtesy River to River

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