La saggezza che nasce dalla follia
di Katya Libyahovska
Cosa succede nella testa di un pazzo? Quali sono i suoi pensieri e cosa li provoca? E poi come è possibile che la follia a volte nasca proprio dall’amore? A queste e molte altre domande sulla vita proveranno a darci risposta un buffone, un re, un servo, un conte e un finto pazzo. E chissà se lì, persi nei loro pensieri, anche noi nel pubblico troveremo le nostre risposte.
La tragedia del Re Lear è forse tra le opere più emblematiche di Shakespeare, iconica con la sua trama, piena di dolore e saggezza, dove nonostante tutto, a modo suo, trionfa l’amore. Messo in scena al teatro, questo capolavoro diventa uno spettacolo da vivere, piuttosto che da vedere ed è proprio così che si è chiusa l’ultima serata del Campania Teatro Festival 2023 – vivendo e abbracciando tutte le emozioni che il teatro ci possa regalare.
Un re vanitoso e allo stesso tempo un padre che adora le sue figlie e desidera essere adorato da loro, ha deciso di metterle alla prova per scoprire quale delle tre lo ama di più.
Così, prima di abdicare al trono ha voluto dividere il proprio regno tra le figlie, in proporzione all’amore che gli avrebbero dimostrato. Le figlie maggiori gli hanno giurato un affetto immenso, ma purtroppo falso, mentre la minore, nonché la preferita di Lear, Cordelia, si è rifiutata di partecipare alla gara rimanendo in silenzio. Cordelia si è giustificata dicendo che non trova le parole per esprimere l’amore per il padre, ma il re non ne ha voluto sapere nient’altro. Accecato dalla furia Lear ha deciso di disconoscere Cordelia, dividendo il regno a metà tra le figlie maggiori.
Ed ecco che ci troviamo davanti ad un padre ferito, piuttosto che davanti ad un re. Un padre che si sente tradito dalla figlia che ha amato più di ogni altra cosa. Accompagnato solo dal suo buffone di corte, che altro non è ma la personificazione della mente lucida o talvolta anche la follia dello stesso re, Lear pieno di rabbia riflette sulla propria vita.
Il buffone, con una faccia femminile, quasi da bambina, che tanto ricorda la figlia minore, diventa la voce della ragione che il re pian piano sta perdendo.
Le figlie maggiori non tardano invece a mostrare le loro vere facce, mancando di rispetto al padre, dimostrandosi fredde e spietate, lasciando il re senza tetto durante una tempesta violenta, mentre il povero Lear sta scivolando sempre di più nella follia alla quale lo induce la mancanza di amore.
Suoi accompagnatori però rimangono il buffone e un vecchio servo, che altro non è ma il fedele Conte del Kent travestito, dopo essere stato allontanato dalla corte per aver preso le difese di Cordelia. Ed ecco che il re non è completamente da solo, non è abbandonato da tutti, è pur sempre amato e rispettato, ma ancora non ha gli occhi per vederlo.
È durante la tempesta che Lear subisce una metamorfosi, quando capisce che la profondità del suo dolore non è dovuta agli fattori esterni, ma a quello che porta dentro, alla sua rabbia, al rancore, alla mancanza di giudizio.
Quel temporale si rivela l’apice dello spettacolo, quando il re amareggiato capisce la pesantezza dell’orgoglio che lo sta conducendo alla distruzione.
Ma Lear non è l’unico ad affrontare il dolore dei problemi familiari. La trama secondaria infatti vede protagonista il Conte di Gloucester, il cui figlio illegittimo spinge il vecchio nobiluomo a credere che il figlio legittimo, Edgar, stia tentando di eliminarlo.
Il padre furioso, che ha creduto a questa menzogna, vuole uccidere suo figlio. Così, fuggito da casa per salvarsi, Edgar si traveste da mendicante e assume l’identità di Tom, un finto pazzo.
La violenta tempesta intreccia le vite di tutti e l’incontro di questi uomini che l’amore familiare ha fatto soffrire così tanto restituisce barlumi di lucidità e fa sparire la nebbia della rabbia e dei dubbi.
Gettando la corona, Lear finalmente si sente pronto a mostrarsi debole, non più il re potente, ma un uomo, un padre imperfetto e fragile come tutti gli altri.
Atmosfera medievale, una scenografia e costumi brillantemente semplici, ma molto efficaci, che riportano il pubblico di fronte ad un regno infranto, esattamente come lo sono le anime dei protagonisti. Uno specchio messo quasi da parte, davanti a cui prima o poi si metteranno tutti come metafora dell’affrontare se stessi, i propri dolori, le proprie pazzie, ma anche la propria trasformazione.
Recitazione straordinaria, emozionante, commovente, che ti tiene incollato alla sedia, attento a non perdere una parola, talvolta a bocca aperta e con gli occhi spalancati, perché ogni dialogo o monologo è pieno di pensieri preziosi, di saggezza mascherata dietro la follia che gli attori riescono a trasmettere con una naturalezza incredibile.
Diversamente dalla tragedia di Shakespeare, la prima assoluta dello spettacolo si conclude con la scena in cui padre e figlia si ritrovano, si perdonano e promettono di prendersi cura uno dell’altra, senza mai più lasciare all’orgoglio di mettersi in mezzo. Esattamente come poco prima si sono ritrovati il Conte di Gloucester e il suo amato figlio Edgar. È un finale in cui trionfa l’amore, la famiglia, quel legame indissolubile che per sempre unisce genitori e figli.
E nonostante sappiamo che nella trama originale le vicende dei protagonisti continuano, decidiamo di fermarci qui, all’apice della loro felicità, perché è proprio così che li vogliamo ricordare, con un sorriso, con le lacrime agli occhi, contenti di essersi ritrovati. E forse è proprio questa la conclusione di cui abbiamo bisogno, che ci restituisce la speranza, promettendoci che c’è un rimedio ad ogni male.
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Versione in lingua bulgara: https://cafearte.bg/king-lear-campania-teatro-festival-2023/
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Lo spettacolo è andato in scena nell’ambito del Teatro Campania Festival 2023 a Villa Floridiana – Via D. Cimarosa, 77 – Napoli, domenica 9 luglio alle ore 21.30
Aspettando Re Lear
Autore Tommaso Mattei
Regia Alessandro Maggi
Attori Alessandro Preziosi, Nando Paone, Francesco Biscione, Roberto Manzi, Federica Fresco, Valerio Ameli
Produzione Pato Srl – Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale
Sabato, 29 luglio 2023 -n°30/2023
In copertina: Alessandro Preziosi/Re Lear – Foto di Salvatore Pastore