giovedì, Dicembre 26, 2024

Multimedialità

asses.masses

Un cinematografico videogioco collettivo

di Laura Sestini

Somari si nasce o si diventa? Eppoi, “dall’esser considerati, anche solo metaforicamente, dei somari, ci si può riscattare?”

Sono queste solo due, tra le tante domande legittime che possono insorgere dalle riflessioni che stimola asses.masses, un lunghissimo videogioco che gli autori, i canadesi Patrick Blenkarn e Milton Lim, e con la drammaturgia di Laurel Green, stanno presentando in più lingue nei paesi inclusi nel loro tour mondiale. In Italia, l’unica tappa è fissata nel cartellone del Campania Teatro Festival (Battiti per la Libertà), al teatro Pier Paolo Pasolini, nella ridente città di Salerno.

Assess.masses, seppur teatrale nelle dimensioni spaziali, non è una performance teatrale e, nonostante ogni spettatore possa intrinsecamente rappresentarsi come performer. Asses.masses appare cinematografico, per il grande schermo su cui viene proiettato e indirizzato da un leader che agisce sul joystick, ma non è di per sè un film e, semmai, a un’opera cinematografica può essere paragonato durante i 10 livelli di gioco a cui si sottopongono volontariamente i “coraggiosi” spettatori, poiché dipana una narrazione live unica e irripetibile, secondo le decisioni che essi prenderanno per alzata di mano, o talvolta per scelte personali del leader, creando attese, aspettative, suspance, convinzione ed anche delusioni, vittorie, applausi e risate, tanta ilarità.

Un momento di videogioco collettivo
Foto: FranciscoCastroPizzo

Asses.masses è un atto di resistenza lungo oltre sette ore. E per “resistenza” si intende fisica, di attenzione al gioco, di scelte idonee per raggiungere il traguardo con il branco di somari, interpreti principali del videogame, che si muovono sullo schermo su indicazioni del pubblico per portare avanti la loro istanza sindacale, disoccupati usurpati dalle macchine. Più le strategie di movimento sul campo di gioco risulteranno fallimentari, maggior tempo durerà la performance multimediale, per raggiungere il decimo livello.

Per rifocillare i videogiocatori dal gameplay, ogni 90 minuti verrà offerto e consumato uno spuntino di golose cibarie che permetteranno anche di relazionarsi estemporaneamente e simpaticamente con gli altri avventori e con gli stessi autori presenti in sala, che, esclusivamente in lingua inglese, rispondono alle numerose curiosità dei partecipanti. Di loro stessi, Patrick Blenkarn e Milton Lim, raccontano di aver impiegato ben quattro anni per realizzare asses.masses e, prima di questa idea di gioco collettivo, non aver saputo praticamente nulla sullo sviluppo dei videogiochi, quindi decidere di intraprendere il percorso iniziando a studiare le varie discipline di cui necessita un game developer.

Per partecipare all’interazione di assess.masses è necessario essere solidali e determinati, immedesimarsi nella storia e nello spirito di lotta e di autodeteminazione dei somari ribelli. Richieste simili di riscatto le ritroviamo anche ne La fattoria degli animali di Orwell, ma il contesto è molto meno rurale, catapultato nella parte finale del video in una catena di montaggio per la macellazione e la confezione di carne per supermercati di massa.

Esilaranti i nomi attribuiti ai molti asini e asine del gioco, ricercati secondo le loro peculiari caratteristiche personali. Nella traduzione italiana c’è sicuramente il tocco della lingua toscana, per alcuni vocaboli ritrovati sui testi del gioco che, sebbene inseriti nel vocabolario italiano, non sono di uso comune fuori dalla regione di Dante Alighieri, ad esempio ciuco ciucco, che sta per “asino ubriaco”.

Asses.masses è un gioco intelligente, perché in un contesto storico pregno di individualismo, al contrario aggrega e incentiva la solidarietà, in parallelo sia tra i somari sul video che gli spettatori in sala, per un obiettivo comune, che potrebbe essere trasferito su più ambiti in cui deficita attualmente l’essere umano, come la sostenibilità ambientale o lo sfruttamento del lavoro, la povertà, la paura dell’altro, la violenza.

Il videogame tocca molti campi sensibili della società contemporanea, una denuncia aperta celata dentro un gioco, che anche riflette una vera e propria posizione politica.

Asses.masses, in inglese significa “massa di asini”, che, ahimé per gli esseri senzienti, non è rivolta ai somari e la loro lotta per il diritto al lavoro, bensì proprio alla razza umana, che sin qui, in gran parte, ha capito ben poco di come vivere etico-ecologicamente sul pianeta Terra.

A proposito di riscattare la propria condizione, i somari dimostreranno la loro sensibilità nei confronti dei propri simili e in aiuto agli uomini, ma quest’ultimi, nonostante tutto, non li affrancheranno dalla loro condizione di somari, dimostrando di avere una parziale visione della vita e tutta la loro supponenza. Asses.Masses!

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Sabato, 23 novembre 2024 – Anno IV – n°47/2024

In copertina: un momento del videogioco – Foto: FranciscoCastroPizzo

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