“Una mostra non autorizzata” e il copyright?
di Alessia Fondelli
“Il copyright è per perdenti” – afferma lo street artist più iconico di sempre.
La sua identità è ancora sconosciuta, anche se si presuppone che sia inglese, nato a Bristol nel 1974. Secondo alcune analisi il suo nome potrebbe essere Robin Gunningham.
A Livorno, presso il Museo della città, fino al 19 Marzo 2023 è possibile ammirare la denuncia sociale, politica e civile che da oltre 20 anni Banksy ritrae nei suoi graffiti.
Oltre 40 opere, tra serigrafie su carta, installazioni e fotografie di graffiti realizzati su muro, che oltrepassano i confini e arrivano dritti alla nostra sensibilità: l’incapacità dell’uomo contemporaneo di evolversi nella direzione di ideali più nobili in “Monkey queen”; la rappresentazione di una religione tossica “Toxic Mary”; la fragilità dell’infanzia minacciata da una società bombardata di cattiveria “Bomb hugger” e ovviamente “Balloon girl” con il suo messaggio di speranza; in generale la società dei consumi e lo stesso capitalismo, su cui l’artista si esprime anche a parole: “Finché il capitalismo resterà in piedi, non potremo far nulla per cambiare il mondo. Nel frattempo dovremmo tutti andare a fare dello shopping per consolarci”.
Non mancano i ratti di Banksy, a cui si paragona come street artist e la lotta contro la guerra in una delle opere più rappresentative “the Flower Thrower”.
Anche la guerra in Ucraina è stata è stata presa molto in considerazione dall’artista: dalla campagna “Banksy4Ukraine” con cui ha raccolto 81.000 sterline per un ospedale pediatrico in Ucraina, alle sei opere realizzate tutte sui muri di palazzi o costruzioni bombardate di Kiev che è possibile vedere nella mostra: un uomo che si fa il bagno nella vasca, una donna con bigodini, maschera antigas ed estintore, una base mobile sovrascritta dal graffito di un pene, due bambini a cavalcioni di un “cavallo di frisia”, una ginnasta in verticale sulla crepa di un muro e un bambino che scaraventa a terra un uomo – Vladimir Putin?
Insomma, lo stile sovversivo e sarcastico di Banksy lo possiamo vedere applicato a tutti i temi contemporanei. E forse, è proprio questa la sua forza!
È una sorta di idolo, anche se in tanti ormai lo considerano troppo commerciale. A Londra, sono andata a vedere “The graffiti tunnel” sotto la stazione di Waterloo, una galleria ricca di graffiti, chiunque può farli! Mi è venuta la curiosità di cercare qualche opera di Banksy, che lì non c’erano, quindi ho chiesto a un ragazzo dove fossero, e mi ha risposto “Why are you looking for Banksy? He’s out of fashion now! He doesn’t know how to make the masterpieces we do”. L’ho trovata una risposta molto curiosa, ma non la condivido.
Banksy non è sicuramente il primo, ma è arrivato a livelli superiori dei suoi predecessori, contribuendo molto a rendere la street art interessante per una platea più ampia, basta pensare che quando vengono realizzate le sue opere i telegiornali – dalla BBC alla CNN – dall’Inghilterra al resto del mondo, lo rendono noto.
Riflettendo sul concetto di “mostra non autorizzata”, Banksy non vuole essere considerato dallo Stato un artista e quindi coperto da copyright: i suoi principi rimangono forti. Ma è anche vero che secondo il “caso Banksy” si tratta di arte di strada, realizzata senza permesso il più delle volte e il diritto spetta al “possessore” del luogo in cui l’opera viene realizzata.
Resta il fatto che l’arte di Banksy non ha fini lucrativi e commerciali, ma le sue opere fanno parte di collezioni private e vengono vendute all’asta per cifre strabilianti, parliamo nel 2020 del record di 23,2 milioni di dollari per “Game Changer”.
Questa è probabilmente la vera essenza del capitalismo che l’artista denuncia.
“I graffiti hanno più possibilità di significare qualcosa o di cambiare le cose di ogni altra cosa che rimane invece al chiuso. I graffiti sono stati utilizzati per dare inizio a rivoluzioni, fermare le guerre, e in generale sono la voce delle persone che non sono ascoltate. I graffiti sono uno di quei pochi strumenti che hai, anche se non possiedi quasi nulla. E anche se non si arriva con una foto a curare la povertà nel mondo, si può far sorridere qualcuno mentre sta pisciando”- Banksy
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Versione in lingua bulgara pubblicato dal nostro partner CafeArte: https://cafearte.bg/banksy-street-artist-with-no-rights/
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BANKSY – Realismo Capitalista – An Unauthorized Exhibition
Prodotta e organizzata da Comune di Livorno e MetaMorfosi Eventi
17 dicembre 2022 – 19 marzo 2023
Museo della Città di Livorno – Polo Culturale Bottini Dell’Olio – Piazza del Luogo Pio, Livorno
https://www.museodellacittalivorno.it
Sabato, 21 gennaio 2023 – n° 3/2023
In copertina: Love Is In The Air (Flower Thrower) – 2003
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