La cacciata dall’Eden
di Laura Sestini
Metti il serpente birichino che induce Eva a mangiare il frutto proibito – ahimé sempre la stessa retorica, le donne sono di fragile volontà, non resistono alle tentazioni, questo è il pensiero più quotato a tutte le latitudini ed epoche.
Ma la storia andò così, Eva mangiò una mela, che Dio le aveva vietato, spingendo Adamo a fare altrettanto, compiendo quel peccato originale che ancora stiamo tutti scontando come loro diretti discendenti, mentre i due furono immediatamente cacciati dal Paradiso Terrestre. Di loro non si seppe più nulla attraverso la narrativa biblica e religiosa, se non per la diatriba – ancora irrisolta – su chi commise davvero il peccato. Solo Eva o anche Adamo fu complice ed altrettanto reo? Le religioni cristiana e giudaica non sono concordi su quella responsabilità, attribuendo il danno quasi esclusivamente ad Eva; solo l’Islam assolve entrambi – inshallah – uomo e donna.
Lo ‘sconsiderato’ gesto aveva reciso tout court il loro legame con Dio e li aveva resi mortali, Eva ed Adamo – come gli esseri umani a cui siamo abituati da millenni.
Nell’immaginazione e creatività di Be Riot, con la drammaturgia di Linda Dalisi, al contrario Eva e Adamo cadendo dall’Eden approdano in due luoghi differenti e da lì riprendono il loro percorso esistenziale, ognuno con le proprie visioni ed aspirazioni, vagando nelle grandiosità dell’Universo.
In principio in nostri eroei furono entrambi curiosi di esplorare un paesaggio differente dal Paradiso Terrestre, dove tutto è tranquillo e tutti vivono felici – che dopo un po’ può anche risultare poco accattivante. E comunque, pure lì, implicava osservare delle regole ben precise, pena la cacciata, come era accaduto a loro.
Del suo viaggio in solitaria verso l’ignoto, Eva appariva meno confusa, più indipendente; Adamo, invece, dava segni di non amare troppo la solitudine, difatti si farà inventore escogitando degli stratagemmi per reincontrare la ‘sua’ Eva. Su un unico elemento collimava il loro agire e pensiero – senza essere consapevoli che anche l’altro pensasse alla stessa maniera: mica erano convinti del castigo inflittogli da Dio, che li aveva condannati ad errare per millenni. Eppoi tutto quel Potere superiore non doveva essere magnanimo ed accogliente? Qualcosa sembrava non quadrare del tutto, si sentivano ingannati. Da che parte stava la verità?
Sul palco, la performer Valia La Rocca interpreta un ruolo più strettamente fisico – rarissimi sono i testi, qualche voce fuoricampo. Lo spettacolo dura a lungo – circa 90 minuti – e mai un cedimento, un’incertezza. Un’ottima resistenza, e l’interpretazione di un modello di donna – Eva – convincente; una donna libera da imposizioni, che ha ben chiaro dove vuole andare. Isacco Venturini si manifesta con il canto dal vivo, un modello maschile che rompe il silenzio in più momenti – entro un lavoro teatrale composto soprattutto di mimica, simboli e segni dei muti. Una bella voce melodiosa risuona nell’immensità dell’Universo. Chissà se Eva potrà captare che lui ha bisogno di lei, che la vuole reincontrare?
Be Riot – sii rivolta – invia un messaggio chiaro. Il potere, anche quello divino, rimane una forma di controllo sulla libera soggettività, sulla libertà di pensiero e sul discernimento individuale di cosa sia giusto e sbagliato. Il nostro potere lo cediamo ad altri quando non pratichiamo una seppur minima libertà di scelta. Eva e Adamo, pur non conoscendone le conseguenze, nel Paradiso Terrestre avevano sfidato il Potere, ed in fondo non era andata così male. Alla fine si erano anche ritrovati ed altre scelte andranno ad affrontare. E’ questo l’incedere – eterno – nella vita dei comuni mortali.
La piéce teatrale ha debuttato in prima assoluta al Teatro Festival di Napoli nella location del Giardino paesaggistico di Porta Bellaria, entro l’immenso parco della Reggia di Capodimonte.
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Lo spettacolo è andato in scena l’11 giugno 2022 al Giardino paesaggistico di Porta Bellaria – Capodimonte (NA), alle ore 21.00, entro il Napoli Teatro Festival 2022
Be Riot
Drammaturgia e Regia Linda Dalisi
Con Valia La Rocca, Isacco Venturini
Elementi scenici Giuseppe Stellato
Costumi Graziella Pepe
Musiche Federica Furlani
Supervisione al disegno sonoro Franco Visioli
Disegno luci Simone De Angelis
Aiuto regia Paolo Costantini
Fonico Alessandro Innaro /Fiore Carpentieri
Organizzazione Francesca Giolivo. Si ringrazia Lucia Carusi per la consulenza sulla lingua dei segni. Produzione Stabilemobile, con il sostegno di Centro Residenza dell’Emilia Romagna “L’arboreto Teatro Dimora/ La Corte Ospitale”
Sabato, 18 giugno 2022 – n° 25/2022
In copertina: Una scena dello spettacolo – Foto: Ivan Nocera (tutti i diritti riservati)