giovedì, Novembre 21, 2024

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Bernardo Arévalo eletto presidente del Guatemala

Il Movimiento Semilla contro la corruzione politica e le disuguaglianze sociali

di Nancy Drew

E’ stato necessario il diniego internazionale dei movimenti per i diritti civili e umani, perché la Corte Suprema guatemalteca prendesse in mano la questione del secondo turno delle elezioni presidenziali, boicottate dai partiti conservatori per presunti brogli, all’indomani per primo turno elettorale del 25 giugno, quando Arèvalo era arrivato secondo, dietro a Sandra Torres, su diciannove candidati, e con la pressante insinuazione che la fondazione del Movimiento Semillas, di Arèvalo, nel 2017, fosse illegale.

Una vittoria schiacciante, con il 59% dei voti, contro il 36% dell’avversaria, moglie dell’ex presidente guatemalteco Alvaro Colom, del Partito Unità Nazionale della Speranza (UNE).

Bernardo Arévalo de Leòn, è figlio del primo presidente democraticamente eletto nel Paese centroamericano, Juan José Arévalo, che governò dal 1945 al 1951; vincitore inaspettato del primo turno, Arèvalo è considerato il simbolo di un nuovo inizio in un Paese profondamente diseguale. “Votare significa chiarire che è il popolo guatemalteco a governare questo Paese, non i corrotti – ha sostenuto durante la campagna elettorale, i cui punti salienti sono il contrasto alla corruzione dilagante, riforme sociali per i ceti più poveri, la disoccupazione, la sicurezza.

ll mandato del presidente uscente, Alejandro Giammattei, è stato caratterizzato da una repressione di giudici e giornalisti che avevano denunciato la corruzione politica, per cui molti sono scappati all’estero. A luglio un giudice ha aveva ordinato la sospensione del Movimiento Semillas per presunti brogli. La parte conservatrice del Paese, la destra, il comparto militare, hanno tentato diverse strade per bloccare il ballottaggio tra i due sfidanti.

Dal 1954 al 1996 la vita del Paese è stata caratterizzata da una lunga dittatura e guerra civile generate dal colpo di Stato organizzato dalla CIA e una manciata di locali, che hanno portato alla morte di 200mila civili. Nel 1996 un accordo tra la guerriglia URNG – Unidad Revolucionaria Nacional Guatemalteca – e il governo del presidente Álvaro Arzú, negoziato dalle Nazioni Unite, riportò il Guatemala alla pace.

L’economia guatemalteca, basata sui grandi latifondi, resta largamente legata a quella statunitense. La dipendenza è anche dovuta alla grande presenza di imprese statunitensi, per prodotti alimentari da esportazione, soprattutto frutta e caffè, canna da zucchero.

Nonostante l’impulso alla partecipazione dei popoli indigeni in politica, che rappresentano il 50% della popolazione, questi ultimi e le donne restano largamente emarginati dal controllo sociale ed economico delle élite locali.

Il nuovo presidente si troverà davanti ad un compito impegnativo e complesso, per ristabilire equità sociale e fare pulizia dalla corruzione e dei cartelli della droga che qui transitano verso la Florida, ma il popolo guatemalteco senza ombra di dubbio gli ha dato ampio consenso, nella speranza che tutto ciò diventi realtà.

Aggiornamento al 1 settembre 2023

Lunedì 28 agosto il Tribunale Supremo Elettorale guatemalteco ha dichiarato ufficialmente Bernardo Arévalo, del partito Movimiento Semilla, vincitore del ballottaggio presidenziale del 20 agosto. Ore prima della registrazione elettorale, un organo interno al Tribunale aveva annunciato che lo status giuridico di Semilla era stato provvisoriamente sospeso in risposta ad un ordine giudiziario, a seguito delle accuse di irregolarità nella raccolta delle firme per la formazione del partito risalente al 2017.

Solo due giorni dopo, il Consiglio di amministrazione del Congresso ha rifiutato di riconoscere Semilla come partito. Arévalo ha affermato che la cancellazione del partito è giuridicamente nulla e ha promesso di presentare ricorso contro la decisione.

Gli attori nazionali e internazionali che monitorano il rischio di disordini in Guatemala dovranno tenere d’occhio gli attacchi legali contro Semilla e altri tentativi di indebolire Arévalo prima che prenda il potere il 14 gennaio.

Sabato, 26 agosto 2023 – n°34/2023

In copertina: Bernardo Arèvalo de Leòn, presidente del Guatemala

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