redazione di TheBlackCoffee
E’ tornato in Italia Bruno Carbone, dopo lunghe trattative con le autorità italiane e il trasferimento dalla Siria, via Turchia.
Carbone è un narcotrafficante italiano, affiliato alla camorra, uno dei criminali più ricercati d’Europa.
Da fonti della Polizia italiana, in un comunicato del Ministro della giustizia Nordio, Carbone era stato dato per arrestato a Dubai e subito estradato in Italia.
A breve il comunicato italiano è stato smentito, poiché un dispaccio su Telegram del ministro dell’Interno Muhammad Abd al-Rahman dell’autoproclamato Governo di Salvezza Nazionale siriano – organizzazione che opera nel governatorato di Idlib in Siria di Nord-ovest, ultimo baluardo dei jihadisti, controllato dal 2014 da Al-Qaeda/Al-Nusra, di cui alcuni gruppi sono confluiti nell’organizzazione Hayat Tahrir al-Sham – HTS – che combatte altri gruppi islamisti per il controllo del territorio, ivi compresa la città di Idlib – informava che Carbone è stato arrestato dai suoi uomini, mentre tentava di attraversare a piedi la frontiera tra Siria e Turchia, nel loro territorio. Il gruppo jihadista ha colto l’occasione del colpo grosso per rendersi visibile alle istituzioni internazionali, contrattando il rilascio per l’estradizione verso l’Italia, trattenendo e interrogando l’uomo per mesi.
Carbone – condannato in contumacia a 20 anni di detenzione per traffico internazionale di stupefacenti lungo la rotta Spagna-Napoli-Sicilia – e noto collaboratore di Raffaele Imperiale, uno dei più grandi narcotrafficanti al mondo arrestato a Dubai nel 2021 – era latitante dal 2003.
Pare questo il primo caso di trasferimento di un detenuto da una formazione jihadista a un paese occidentale.
Sabato, 3 dicembre 2022 – n° 49/2022