Il Mondo e Venezia – 1936-56
di Laura Sestini
“‘Tutto ciò di cui hai bisogno – disse una volta mentre un noto fotografo parlava della psicologia dietro una delle sue foto – è un po’ di fortuna e muscoli sufficienti per far scattare l’otturatore.
Avrebbe potuto aggiungere: un buon occhio, un cuore e un fiuto per le notizie. Perché tutti questi erano evidenti nel suo lavoro “. (Judith Fried su David Seymour).
Dopo la monografica sulle opere fotografiche a tema “Venezia”, di Inge Morath, proposta nel 2023, che ha raggiunto 30mila visitatori, il Museo di Palazzo Grimani torna sui grandi fotografi del XX secolo, e fino al 17 marzo 2024 sarà visibile una ampia esposizione monografica di David “Chim” Seymour, reporter di guerra ma non solo, contesto dove incontrò Robert Capa durante il conflitto civile spagnolo, ed insieme a Henri Cartier-Bresson, George Rodger e William Vandivert fondarono l’agenzia Magnum Photos, dove in seguito entrerà anche Gerda Taro, partner di Capa.
La mostra comprende documenti e circa 150 fotografie, rigorosamente in bianco e nero, collocate cronologicamente tra il 1936 e il 1956, e divise in più sezioni, di cui una dedicata alla città di Venezia, poiché Seymour, fotografo di origine ebreo-polacca, amava molto l’Italia e la città lagunare.
La celebre fotografia realizzata a Venezia che coglie l’approdo apparente del gondoliere alla stazione di rifornimento della Esso sul Canal Grande, è stata realizzata da David Seymour nel 1950 in concomitanza di un progetto dedicato all’Europa del dopoguerra. In quell’occasione il fotografo realizzò un importante reportage dedicato a Venezia caratterizzato da uno sguardo attento, curioso e a volte ironico.
David Szymin nasce nel 1911 a Varsavia da una famiglia di editori che pubblicavano opere in Yiddish ed Ebraico. La sua famiglia si trasferì in Russia allo scoppio della Grande guerra per tornare successivamente a Varsavia nel 1919.
Dopo aver studiato stampa a Lipsia, chimica e fisica alla Sorbona negli Anni ’30, Szymin decise di rimanere a Parigi, dove David Rappaport, un amico di famiglia proprietario della celebre agenzia fotografica Rap, gli prestò una macchina fotografica.
Uno dei primi servizi di Szymin, dedicato ai lavoratori notturni, registrava l’influenzata del lavoro di Brassaï “Paris de Nuit” del 1932.
Szymin – o “Chim” – iniziò in questo periodo a lavorare come fotografo freelance. Dal 1934 i suoi reportage apparvero regolarmente su riviste illustrate come Paris-Soir e Regards.
Attraverso Maria Eisner e la nuova agenzia fotografica Alliance, Chim incontrò Henri Cartier Bresson e Robert Capa.
Dal 1936 al 1938 Chim testimoniò la guerra civile spagnola e, dopo la sua conclusione, si recò in Messico con un gruppo di emigrati repubblicani spagnoli. Allo scoppio della seconda guerra mondiale si trasferisce a New York dove adottò il nome di David Seymour. Entrambi i suoi genitori furono uccisi dai nazisti. Seymour prestò servizio nell’esercito degli Stati Uniti dal 1942 al 1945 ottenendo una medaglia al merito per il suo lavoro nell’intelligence.
Le immagini di Seymour sono molto potenti, e la fotografia in bianco e nero, in moltissimi casi, ha veramente una marcia in più per trasferire contesti e sentimenti allo spettatore. La sezione dedicata ai “Children of War”, un progetto commissionato al fotografo da Unicef nel 1948, dedicato agli orfani di guerra europei, è particolarmente intensa.
Tra le curiosità, documenti e lettere di incarico a Seymour, dei grandi giornali statunitensi ed europei del Dopoguerra, tra cui alcuni ritrovati nella Maleta Mexicana, una valigia piena di negativi e fotogrammi appartenenti al fotografo, relativi alla guerra civile spagnola, data per perduta, ma riapparsa miracolosamente a Parigi nel 1995 e passata di proprietà all’ International Center of Photography di New York.
Dopo la morte di Robert Capa, nel 1954, David Seymour divenne presidente dell’agenzia Magnum, mantenendo l’incarico fino al 10 novembre 1956, quando, in viaggio nei pressi del Canale di Suez per fotografare uno scambio di prigionieri, fu ucciso dal fuoco di una mitragliatrice egiziana.
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Museo di Palazzo Grimani
Ramo Grimani, Castello 4858 – Venezia
Fino al 17 marzo 2024
Mostra promossa dalla Direzione regionale Musei Veneto – Museo di Palazzo Grimani in collaborazione con Suazes. Con il patrocinio dell’Ambasciata di Polonia a Roma. A cura di Marco Minuz.
Sabato, 27 gennaio 2024 – Anno IV – n°4
In copertina: Maria Callas, Rome, Italy, 1956 ©David Seymour/Magnum Photos