Un dolce mediorientale
di Laura Sestini
In arabo halwa significa semplicemente ‘dolce’.
Infatti, questa delizia che troviamo sulle bancarelle dei mercati nella maggioranza dei Paesi mediorientali e maghrebini è piuttosto dolce, poiché uno degli ingredienti principali con cui è prodotta è il miele.
Il mondo arabo ama i dolci abbondantemente dolci, tali e quali a talune bevande – come il thè alla menta che possiamo bere un po’ ovunque in Marocco. E attraverso i gusti similari, si possono benissimo comprendere i legami del nostro Sud-Italia con le popolazioni maghrebine e arabe in generale.
Gli ingredienti principali sono la farina di sesamo tostato e il miele, e può essere acquistata a peso, tagliata a panetti da grandi forme. La parola halwa si può tradurre anche come ‘caramella’: infatti questo comunissimo dolce arabo si taglia altresì a quadretti come le caramelle, da sciogliere in bocca quando ne sentiamo il desiderio.
Per i turisti più frettolosi o golosi di souvenir da portare a casa, l’halwa si può trovare in pregiate confezioni ai duty free shop degli aeroporti, oppure in involucri più comuni ed economici nei negozi locali.
Paese che vai, variante che trovi: se in Tunisia la versione con le mandorle va per la maggiore, diversamente, in Iraq, la troverete preferibilmente con i pistacchi.
Sabato, 20 febbraio 2021 – n° 4/2021
In copertina: forme di Halwa sulle bancarelle dei mercati rionali. Foto: ©Laura Sestini (tutti i diritti riservati).