redazione di TheBlackCoffee
Dopo la partenza verso la Bulgaria, si è concluso anche il dispiegamento di oltre 250 tra uomini e donne delle Truppe Alpine dell’Esercito Italiano che contribuiranno alla costituzione di uno dei nuovi quattro “battlegroup” della NATO schierati sul fianco sud-est dell’Alleanza Atlantica nell’ambito dell’operazione denominata “Enhanced Vigilance Activity” (eVA) sul territorio ungherese.
Il contingente italiano che opererà sotto comando ungherese, è su Brigata Alpina Taurinense con personale del 3° Reggimento Alpini, del 1° Reggimento Artiglieria Terrestre, del Reggimento Nizza Cavalleria (1°) e del 32° Reggimento Genio Guastatori.
Tutti i reparti coinvolti nell’operazione eVA provengono da un intenso ciclo addestrativo che li ha visti partecipare, solo nell’ultimo semestre, alle esercitazioni “Volpe Bianca 22” nell’alta Val di Susa nel mese di marzo, “Cold Response 22” in Norvegia nel mese di aprile, “Maurin 22” nell’alta Valle Maira nel mese di maggio e “Candelo 22” nella baraggia biellese nel mese di giugno, senza contare il continuo addestramento di specialità a vivere, muovere e combattere in montagna.
Con l’adesione all’iniziativa eVA dopo il previsto iter autorizzativo parlamentare, l’Italia si conferma tra le principali contributrici al rafforzamento della postura di deterrenza e difesa della NATO sul fianco Est.
Tutte le attività operative e addestrative condotte dalle Forze Armate italiane sul fianco sud-orientale della NATO sono disposte dal Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, e svolte sotto il coordinamento e secondo le direttive impartite dal Comado Operativo di Vertice Interforze (COVI).
Inoltre, il 3 agosto 2022 è stato approvato a palazzo Madama il Disegno di Legge per la revisione del Modello delle Forze Armate. «Una decisione, quella di oggi in Senato – afferma la Sottosegretaria alla Difesa Pucciarelli – matura e responsabile, di valore assoluto per il bene delle Forze Armate e dell’Italia.
L’obiettivo è avere militari professionisti, giovani, in numero adeguato, preparati e con equipaggiamenti moderni e sicuri. Questa è la strada giusta per uno strumento militare difensivo efficace al servizio di noi tutti e per un futuro migliore».
Sabato, 6 agosto 2022 – n° 32/2022