martedì, Dicembre 24, 2024

Teatro & Spettacolo

Geppetto

Cronaca umana di un falegname

di Laura Sestini

Appena dopo la prima nazionale a Milano, “Geppetto”, il nuovo spettacolo della compagnia  Dimitri/Canessa, va in scena a Livorno, al Nuovo Teatro delle Commedie.

Il lavoro drammaturgico è tratto dal romanzo di Fabio Stassi “Mastro Geppetto”, e ritrova sul palcoscenico Federico Dimitri e l’attore elvetico Andrea Noce Noseda, diretti dalla regista Elisa Canessa.

Il personaggio di Pinocchio, le cui avventure sono conosciute ai quattro poli della Terra, stavolta non è più il protagonista privilegiato del romanzo di Carlo Collodi, che si focalizza invece sulla figura di Geppetto, l’anziano falegname che realizzò il suo amato burattino da un ciocco di legno regalatogli da Mastro Antonio.

Il protagonismo letterario del burattino di legno ha sempre offuscato il personaggio di Geppetto che, ne Le avventure di Pinocchio collodiane, funge soprattutto da figura che ricollega tutti gli altri personaggi del romanzo per ragazzi, ma di cui in effetti si conosce ben poco, se non che ami così tanto il suo Pinocchio da perdonargli ogni piccola o grande marachella che combina, sempre impegnato a cercarlo per mari e monti e riportarlo a casa sano e salvo.

La trama dello spettacolo inizia in avanzata media res, con scene che verranno riproposte nei tratti finali della messa in scena interpretata in un piccolo spazio scenico (che fine avrà fatto la sala con il vero palcoscenico?) arredato solo con un abbozzo di gabbia in ferro, e da tre proiettori per lucidi che possono essere mossi secondo le necessità scenografiche, basate su figure ed oggetti molto sintetici nelle forme, allusive a tratti narrativi della storia di Pinocchio e del suo preoccupato “babbino”. Un spettacolo che narra una storia priva di happy end, e nonostante ciò molto colorata e piena di sentimenti.

Geppetto vive un’esistenza miserabile, nella sua altrettanto squallida abitazione, anziano e solo. Una vita difficile, come spesso è anche la vita in solitudine degli anziani nella moderna società contemporanea. Geppetto non ha figli, forse un desiderio che la povertà gli ha aveva negato da realizzare.

Una scena dello spettacolo
Foto di Regina Jäger (tutti i diritti riservati)

Geppetto si auto-cura dalla solitudine di cui soffre con il suo talento creativo di falegname, il figlio che tanto ha desiderato lo costruisce con le proprie mani, che il potere dell’arte non è mai vano; un bambino immaginario a cui il vecchio falegname affida i suoi timori, che iscrive a scuola per imparare a leggere e scrivere, un burattino di legno che solo lui “vede” come un figlio in carne ed ossa.

Tutti gli altri drammi nella vita di Geppetto – Pinocchio a parte – arrivano dall’esterno, dalle persone che lo trattano come un “fuori di testa” – un matto – per le visionarie avventure che si immagina attraverso il burattino di legno; ed anche dettate dall’età, dalla memoria che vacilla, dalla degenerazione cognitiva e intellettiva legate alla senilità.

Attraverso la figura di Geppetto, la drammaturgia denuncia alcuni “mali” della società contemporanea che colpiscono in particolare le persone avanti con l’età, la solitudine prima in lista accanto alla malattia. L’isolamento delle persone anziane dalle attività sociali e dall’agenda politica. Il povero falegname si ribella a tutto questo, agisce con le sue poche possibilità, eppur la sua vita, rincorrendo Pinocchio, si riempie nuovamente di fantasia ed amore, ingredienti indispensabili, irrinunciabili a tutte le età e latitudini. Non importa se gli altri lo offendono e lo bullizzano, Geppetto vive la sua realtà ed è felice, la sua autocura funziona.

Una scena dello spettacolo
Foto di Regina Jäger (tutti i diritti riservati)

I due attori in scena interpretano un’appassionata performance, bella da vedere e interessante, educativa, da ascoltare. Una messinscena dal ritmo fisico e testuale molto sostenuto, un lavoro teatrale convincente, che ha messo in evidenza anche la consolidata capacità attoriale degli interpreti.

L’unico appunto lo dobbiamo al Nuovo Teatro delle Commedie, per la non totale visibilità che lo spettatore aveva sullo spazio scenico. Poniamo ancora la domanda: che fine ha fatto la sala originaria con il tradizionale palcoscenico teatrale? Forse e’ in restauro? Lo speriamo.

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Lo spettacolo è andato in scena al Nuovo Teatro delle Commedie di Livorno, Via Giuseppe Maria Terreni, 3/5 .

Sabato 18 marzo alle ore 21.00

Geppetto

tratto dal romanzo di Fabio Stassi “Mastro Geppetto”

regia Elisa Canessa 

con Federico Dimitri e Andrea Noce Noseda

disegno luci Marco Oliani

musiche originali Morten Qvenild

produzione Compagnia Dimitri/CanessaTheaterwerkstatt Gleis 5, NTC/Pilar Ternera Progetto Goldstein

con il sostegno di fondazione culturale del Canton Turgoviadipartimento culturale città di Frauenfeld e Kulturpool Regio Frauenfeld – Svizzera

Sabato, 25 marzo 2023 – n°12/2023

In copertina: una scena dello spettacolo – Foto di Regina Jäger (tutti i diritti riservati)

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