venerdì, Novembre 22, 2024

Società

Gholam Presidente!

Quale realtà è quella vera?

di Giorgio Scroffernecher

Gholam faceva il pastore in Afghanistan, a Ghazni, senza nessuna istruzione scolastica. Dopo ripetute pressioni, di fronte all’ennesimo rifiuto del padre di arruolarsi con i talebani, questi lo hanno massacrato. Così Gholam, che in quel momento aveva dieci anni, ha preso per mano il fratellino di sette è ha deciso di lasciarsi alle spalle quell’orrore affrontando un viaggio pazzesco e disperato attraversando il Pakistan, l’Iran, la Turchia e la Grecia, per giungere infine in Italia, a Venezia, aggrappato al vano motore di un camion.

«Ho vissuto nelle fogne di Istanbul, in mezzo ai topi. Al porto in Grecia mi sono nascosto su un camion, come un serpente». Una storia come tante di questo mondo, di questo tempo. Sotto ai nostri occhi: basta aprirli e guardarci intorno.
Gholam, con la stessa determinazione di quel bimbo di 10 anni e con l’aiuto di un’umanità che pure esiste tra noi, dice: «Ora scrivo libri a Venezia. Mi hanno salvato Dante, Manzoni, Pirandello, i miei nuovi genitori e la mia insegnante del liceo».

Oggi Gholam Najafi ha 32 anni, è diventato un raffinato scrittore, autore di diversi libri scritti in italiano uno dei quali “Il mio Afghanistan” è diventato anche un film con lo stesso titolo. Ha seguito, non senza iniziali difficoltà, un cammino di studi che ora lo vede docente presso l’Università di Padova.

Ha recentemente ottenuto la cittadinanza italiana dopo un percorso a ostacoli – afghani e italiani – duro quasi come quei sei anni infantili di marce forzate, malattie, stenti, carcerazioni e pericolosissimi trasferimenti clandestini.

In questi giorni leggevo la storia di Gholam Najafi e le cronache surreali dell’elezione del Presidente della nostra Repubblica. Si rimane interdetti e soffocati dalla domanda: ma io in quale mondo vivo? Nel mondo di Gholam o di quello della Casellati?

Qualcuno ironizzando sulla nostra classe politica, ha detto che forse la soluzione allo psicodramma del momento è un ribaltamento: mettere Mattarella alla Presidenza del Consiglio e Draghi alla Presidenza della Repubblica. Questa battuta rende bene l’idea della nostra assoluta inadeguatezza di fronte a problemi e opportunità senza precedenti: la pandemia con tutte le sue conseguenze anche economiche da una lato, e la possibilità dall’altro di trasformare finalmente questo Paese con un Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza lautamente finanziato dall’Europa che nel frattempo osserva attonita le nostre convulsioni puerili.

Quindi ecco la mia proposta per il Quirinale. Una persona che conosce davvero il mondo reale e ci offre una frequentazione della resilienza che potrebbe illuminare quella di una intera nazione: Gholam Najafi!

Sabato, 29 gennaio 2022 – n° 5/2022

In copertina: Gholam Najafi Foto frame da intervista TV

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