Da primavera a primavera, con un fiore tra i capelli
di Giorgio Scroffernecher
Il primo giorno di primavera la piazza Grande di Modena ha visto un evento senza precedenti. Le ragazzine del movimento “Presente per il Futuro” – una sorta di aggiornamento del Fridays for Future ispirato da Greta Thunberg – sono delle tipe toste: tra i 14 e i 17 anni di età, hanno capelli colorati o rossi naturali, modi decisi, giudizi pessimi sul mondo maschile, mani scritte di parole e segni che identificano le individuali personalità, passione per la musica techno-ska. Il pensiero che le accomuna è semplice: il futuro non si ottiene nel futuro, ma nel presente. L’obiettivo quindi è di avanzare richieste chiarissime al sistema democratico rappresentativo, chiedendone l’immediata applicazione: nel presente, appunto. Il metodo di lotta è la presenza costante, sonora e ininterrotta fino all’ottenimento del risultato.
Piazza Grande è una meraviglia, dichiarata giustamente Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. In un angolo della piazza, nei pressi del Palazzo Comunale, si trova un grosso masso marmoreo che i modenesi chiamano Preda Ringadora, in italiano pietra dell’arringa. L’Archivio Storico Comunale ci spiega che nel medioevo veniva chiamata anche la pietra del disonore. Questa, ben unta di trementina, doveva essere strofinata col «culo nudo suso la preda rengadora» dal debitore insolvente nel giorno di mercato, mentre al suono della tromba doveva promettere di saldare il debito recitando tre volte «cedo bonis, cedo bonis, cedo bonis!».
Sulla Preda Ringadora in questo giorno di primavera bellica è salita Martina, capelli rossi e erre ruvida. Alla piazza affollata di tante giovanette e pochi maschietti, in diretta social visibile in tutto il mondo Martina ha gridato: «La guerra non è un crimine contro l’umanità, è un crimine contro il Pianeta Terra!
In Ucraina si contano migliaia di morti e milioni di sfollati. Non solo: il territorio ucraino è il 6% dell’intero continente europeo, ma contiene il 35% della sua biodiversità oggi seriamente compromessa da incendi, devastazioni, fumi tossici, sostanze radioattive, bombardamenti, gigantesche emissioni di CO2.
70 mila specie animali, tra queste 1.400 a rischio di estinzione, stanno soffrendo la guerra, come gli umani!
Secondo il Conflict and Environment Observatory le conseguenze ambientali del conflitto si ripercuoteranno anche ben fuori dai confini dell’Ucraina e per tanto tempo con enormi danni ambientali e alla vita di tutti».
Le parole così adulte di Martina zittiscono la piazza. Gli occhi di tutti, prima sui suoi capelli rossi, ora si rivolgono al cielo di Modena come per cercare i fumi della guerra europea. Dopo una lunga pausa, Martina riprende il suo grido: «Se un uomo uccide un altro uomo, viene arrestato. Com’è possibile che chi uccide migliaia di uomini possa continuare a farlo? La pace non è un’utopia, lo è la guerra, da sempre. Nessuna guerra ha mai risolto le ragioni del conflitto, anzi sempre ne ha generate di nuove per le guerre successive».
La piazza alla fine prende una decisione importante: circondare il comune di Modena, invitando tutte le ragazze italiane e di tutto il mondo a circondare tutte le sedi delle istituzioni – Montecitorio, le sedi europee di Strasburgo e Bruxelles, il palazzo di vetro delle Nazioni Unite di New York… – per presidiarle all’infinito finché la guerra verrà dichiarata “Gravissimo crimine contro il Pianeta Terra”.
La presenza delle ‘assedianti’ sarà segnata da un mantra continuo che senza interruzione ripete, in italiano, in inglese, in tutte le lingue locali, le parole di Vincent Van Gogh: «C’è pace anche nella tempesta».
Da quel giorno migliaia, poi milioni di ragazzine accetteranno l’invito lanciato dalla preda ringadora il primo giorno di primavera. Le giovani si daranno il cambio giorno e notte, così il mantra sarà ripetuto senza soluzione di continuità, in tutto il mondo, in tutte le lingue. Anche in Russia, anche in Afghanistan, anche in Cina… La sorpresa dell’iniziativa e la simpatia raccolta dalle ragazze è tale che nessuno tenta la repressione. Per tutta la primavera il suono della pace nella tempesta continua ininterrottamente.
Il 21 giugno Ursula von der Leyen insieme a Christine Lagarde e Roberta Metsola annunciano che l’Europa ha varato nuove leggi e con le nuove forze di difesa provvederanno a impedire presenti e futuri atti di guerra. Nel corso dell’estate India, Giappone, Cina e Russia si associano alla decisione europea, infine, il successivo primo giorno di primavera l’Organizzazione della Nazioni Unite con voto unanime proclama la nuova disposizione planetaria: «La guerra è un crimine contro il Pianeta Terra e sarà impedito con ogni mezzo grazie all’apporto della nuova forza di deterrenza e negoziazione».
Quel giorno Martina dai capelli rossi e tutte le ragazzine di Modena sorrisero in silenzio e come segno di festa si misero un fiore primaverile tra i capelli, ballando a piedi nudi in piazza Grande una nuova versione tecno-ska di Redemption song di Bob Marley.
Sabato, 19 marzo 2022 – n° 12/2022
In copertina: foto di Lisa Runnels/Pixabay