domenica, Dicembre 22, 2024

Notizie dal mondo

Guerra in Ucraina

Tra disastri emotivi e danni indelebili

di Alessia Fondelli

Direttamente dalle parole di Polina Chayka, una ragazza diciannovenne ucraina.

Ho conosciuto Polina nel campus universitario dove risiedo. E’ una ragazza apparentemente molto solare e socievole, ma che, come mi ha raccontato e come riporto qui sotto, nasconde dentro tanto dolore. Vive qui da sola, lontana dalla sua famiglia ormai quasi da un anno, studia in una lingua completamente diversa dalla sua e riesce anche a fare qualche lavoretto per mantenersi. E’ qui, come lei stessa ha detto, a costruire il proprio futuro.

Mi ha raccontato un po’ la sua storia e di come si sente, rispondendo ad alcune domande.

Come descriveresti attualmente la situazione generale in Ucraina?

Polina Chayka – Ora la situazione è instabile. L’elettricità, la connessione Internet e l’acqua sono interrotte in tutta l’Ucraina. Ci sono bombardamenti quotidiani che i russi continuano a fare uccidendo civili, persone innocenti. Recentemente, i militari ucraini hanno liberato la città di Kherson, e ora continuano a combattere contro altre città che sono temporaneamente occupate dai militari russi.

Cosa ne pensi di Putin?

P.C. – Non so come rispondere a questa domanda senza usare parolacce. Una persona con disabilità mentali, assassino, bugiardo, un guerrafondaio.

Perché Putin ha attaccato l’Ucraina?

P.C. – La Russia ha a lungo ucciso la cultura dei paesi che un tempo facevano parte dell’URSS – Unione delle Repubbliche socialiste sovietiche – ad esempio, Kazakistan, Bielorussia, Uzbekistan. La maggior parte della popolazione di ogni Paese parla russo, non la propria lingua madre. Penso che il governo russo voglia continuare a uccidere la cultura del mio Paese, impadronirsi di più territori possibili e trasformarli in Russia, ma fortunatamente non ci riusciranno.

Le prime parole che Putin pronunciò all’inizio della guerra furono “prenderemo Kiev in 3 giorni, e poi il resto delle città sarà nostro”. Ha sottovalutato la forza di volontà, il patriottismo del popolo ucraino, quindi ora abbiamo quasi un anno di guerra su vasta scala in Ucraina, e andrà avanti fino a quando non raggiungeremo una vita libera e pacifica nel nostro Paese.

Quando è stata l’ultima volta che sei stata nel tuo Paese? Hai qualche foto?

P.C. – L’ultima volta che sono stata a Kiev era circa un mese fa. E proprio durante il mio soggiorno, il 15 novembre, circa 100 missili sono stati lanciati sul territorio dell’Ucraina. Quel giorno mi sono nascosta nel rifugio, perché l’allarme ha suonato tutto il giorno, il che significava che non potevo lasciare il rifugio.

Il secondo video è Dnipro.

Video su Kiev
di Polina Chayka (tutti i diritti riservati)
Video sulla città di Dnipro
di Polina Chayka (tutti i diritti riservati)

La tua famiglia sta bene?

P.C. – La mia famiglia ora è a Kiev. Sfortunatamente, non posso tenermi in contatto con loro 24 ore su 24, 7 giorni su 7, a causa dell’interruzione di corrente. È molto spaventoso e doloroso quando la tua famiglia non ti risponde per 2-3 giorni e vedi di nuovo la notizia che i missili stanno volando su Kiev. Non posso dire che stiano bene mentalmente, ma fisicamente sì.

Ti da fastidio quando le persone qui ti chiedono della guerra?

P.C. – Non mi stancherò mai di rispondere alle domande sulla guerra, perché voglio che tutti sappiano la verità, perché molte persone leggono notizie non vere e vengono ingannate. Quello che sta accadendo ora in Ucraina è la vera guerra. L’esercito russo sta facendo cose terribili al popolo ucraino. Migliaia di ucraini sono rimasti senza casa, senza famiglia, senza una vita tranquilla. Come tutti gli ucraini ho paura dei boati, degli aerei che volano, dei rumori forti, perché mi ricordano i suoni delle esplosioni. Gli ucraini non lo perdoneranno mai. La Russia e’ un paese invasore. Non posso godermi la vita sapendo che il mio paese è sotto i bombardamenti e che la mia famiglia non è al sicuro. Non vedo l’ora di potermi svegliare nel letto di camera mia, affacciarmi e vedere un cielo tranquillo su Kiev.

Come mi descriveresti il tuo Paese? E l’Italia, invece, ti piace?

P.C. – Amo molto l’Ucraina, la cultura, la lingua, le tradizioni ucraine, assolutamente tutto. E mi manca molto l’Ucraina, vedere i miei amici, tutti ormai sono andati via, chi in Spagna, chi in Italia, come me, chi in Inghilterra. Ci teniamo in contatto ma siamo tutti molto tristi e addolorati. Quando parliamo, ci ricordiamo delle piazze dove andavamo, che ora la maggior parte non sono agibili, ci ricordiamo di come non ci piaceva andare a scuola, invece ora vorrei soltanto rivivere quei momenti di pace, in cui l’unica preoccupazione era un compito o un’interrogazione. Ma per ora non posso tornare lì, per ricevere un’istruzione e costruire il mio futuro. Per questo ho scelto l’Italia per studiare e per vivere e poi si vedrà.

Principalmente ho scelto l’italia perchè mi piace la vostra cultura, mi piace il cibo e la mentalità. Tutti sono stati molto accoglienti con me e mai mi sono sentita discriminata. Mi piace stare qui.

Mi hai detto di aver conosciuto delle ragazze russe nella tua università, avete avuto delle discussioni?

P.C. – Non abbiamo parlato molte volte, ma non ho niente contro di loro, come loro non hanno niente contro di me, abbiamo parlato normalmente, e mi sono molto simpatiche! Non penso che Putin rappresenti tutta la Russia, ma probabilmente gran parte sì. Mi hanno confessato che loro non sono d’accordo con ciò che sta accadendo, e per questo hanno deciso momentaneamente di allontanarsi dal loro Paese. Questo l’ho apprezzato molto. Quello di Putin possiamo definirlo nazionalismo? Un nazionalismo ossessivo, direi. Un nazionalismo, come scriveva il presidente francese Charles De Gaulle (1890-1970) “Il patriottismo è quando l’amore per la tua gente viene per primo; nazionalismo quando l’odio per quelli diversi dalla tua gente viene per primo”.

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Ma perché l’Ucraina? Per quanto la questione risalga al 2014, la cosa apparentemente potrebbe avere tante motivazioni, ma la storia ci insegna che i dittatori hanno sempre la vocazione di soggiogare altri paesi. E ci insegna anche che la Seconda guerra mondiale e’ scoppiata a causa della debolezza delle nazioni occupate. Ed e’ per questo che l’Occidente ha deciso di intervenire per non far conquistare l’Ucraina, altrimenti Putin avrebbe conquistato anche i paesi intorno.

Penso che queste parole dovrebbero far riflettere, un giornale può raccontare i fatti, ma e’ interessante scoprire anche le emozioni e i sentimenti delle persone che subiscono tali avvenimenti. Vorrei concludere questo articolo con una riflessione, che ottanta anni fa scrisse Anna Frank, durante la Seconda guerra mondiale, la quale cita : “Finché potrai guardare il cielo senza timori, saprai di essere puro dentro e che tornerai a essere felice.”

Polina non ha vissuto la vita di Anna Frank, ma anche lei racconta di voler un cielo tranquillo senza bombardamenti.

E quindi, mi chiedo: un cielo senza timori potrà mai essere una sicurezza in questo mondo?

Sabato, 24 dicembre 2022 – n° 52/2022

In copertina: una manifestazione contro la guerra in Ucraina – Foto: da profilo Twitter anonimo

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