lunedì, Dicembre 30, 2024

Teatro & Spettacolo

Hamlet Private

Il beneficio del dubbio

di Laura Sestini

L’Oratorio di San Giuseppe, si trova in una frazione del Comune di Valgreghentino, nel lecchese. Una location originale, intima, senz’altro inaspettata per la scena dell’opera tra le più famose di Shakespeare, l’Amleto.

E’ qui che si è svolta una delle repliche di Hamlet Private – con l’attrice e regista Anna Fascendini – spettacolo interattivo per spettatore unico, inserito nel cartellone del Giardino delle Esperidi Festival, giunto alla sua Ventesima edizione.

Attraverso uno speciale mazzo di Tarocchi, che ogni attore personalizza, si ripercorrono le tematiche principali dell’opera shakesperiana, quale l’universale dubbio “essere o non essere”, la morte, i legami familiari, la coscienza, ed anche la possibile rinascita.

Lo spettatore, atttraverso l’atmosfera calda e intima del piccolo oratorio, può – se decide di farlo – ripercorrere la propria esistenza, attraverso il dramma vissuto da Amleto. Calarsi nella propria anima e sondarla.

Lo spettacolo Hamlet Private è stato scritto nel 2014 da una drammaturga e regista svizzera, Martina Marti, che risiede in Finlandia, con l’idea di prendere l’opera di Shakespeare e traslarla nei 22 arcani maggiori dei Tarocchi, con l’idea di divulgare in tutta Europa questo modo di narrarla. Quindi lavora alle immagini e ai punti più importanti del dramma di Amleto, formando in seguito altri attori europei, tra cui Anna Fascendini che si è recata in Finlandia per incontrarla.

Foto di Alvise Crovato

Doo 10 anni dalla nascita di questa particolare drammaturgia interattiva in intimità con il pubblico, ad Helsinki si è svolto un incontro di tutti gli attori che in Europa stanno divulgando il progetto, con performance in tutte le lingue. Anna Fascendini era tra questi.

Della sua esperienza vis-à vis con gli spettatori, l’attrice racconta che è una prova umana molto bella; le persone sono tutte diverse ed ognuna tira fuori un pezzetto di sé da condividere con la lei. Uno spettacolo molto personale e forte, dove chi partecipa talvolta si espone molto, secondo la questione che va ad analizzare della propria vita.

La sua personale versione delle carte, i Talmeh, hanno immagini riprese su una bellissima isola finlandese, e sono in tour da 10 anni, sperando che vada avanti ancora per molto. In pratica, la performance si rivela come un modo di guardare la propria vita da una angolazione differente.

Anche il drammaturgo e regista cileno Alejandro Jodorowsky usa i Tarocchi da alcune decadi, su cui ha scritto anche un volume apposito (La Via del Tarot), descrivendoli come una parte fondamentale della sua vita artistica, perché essi lavorano su archetipi, metafore e simboli ancestrali, che da qualche parte andranno a risuonare sicuramente.

A volte, le carte, anche non credendoci, spiazzano. Ciò vale anche per i performer, che in realtà non recitano nessun personaggio – come sottolinea Anna Fascendini – in uno spettacolo-non spettacolo, perchè lo spettatore guarda più dentro se stesso che l’attrice che chiede di scegliere delle carte a piacere, la quale a sua volta è spettatrice della persona che ha di fronte, di cui non conosce assolutamente nulla. Nell’interazione, la performer racconta solo alcuni dettagli della tragedia di Shakespeare, in una dimensione più amichevole che realmente attoriale, ma molto curata. Un viaggio spirituale per entrambi, performer e spettatore.

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Sabato, 29 giugno 2024 – Anno IV – n°26/2024

In copertina: l’attrice Anna Fascendini – Foto di Alvise Crovato

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