Il partito HDP denuncia le requisizioni e la chiusura dei centri civili di raccolta
di Laura Sestini
In Turchia le persone stanno vivendo un dolore insopportabile a causa del sisma che ha fatto decine di migliaia di persone e ha ne ha lasciate milioni senzatetto. Nonostante ciò il governo turco rimane
inefficace nelle operazioni di salvataggio e nel rispondere ai bisogni essenziali delle persone come il cibo e il riparo dal freddo.
Superato lo shock e il panico iniziali, il Governo sta ora utilizzando l’autorità del regime di emergenza per coprire le proprie mancanze, ostacolando o subentrando illegittimamente alla confisca e distribuzione di aiuti umanitari organizzate da Ong, partiti politici o gente comune nelle aree del Paese colpite dal terremoto.
Fin dal primo giorno dopo il terremoto, Ong, ma soprattutto sindacati, comunità, associazioni, partiti politici e privati cittadini si sono mobilitati per aiutare i terremotati nelle dieci province interessate. L’HDP – Halkların Demokratik Partisi – Partito Democratico dei Popoli – che l’AKP di Erdogan sta cercando di mettere al bando con ogni mezzo, in vista delle prossime elezioni presidenziali – si è unito a questi sforzi organizzando e consegnando aiuti umanitari e creazione di sportelli di crisi in tutte e dieci le province colpite. Tuttavia, il governo ha impedito di distribuire qualsiasi oggetto alle persone facendo irruzione nei magazzini e confiscando gli aiuti raccolti. Quattro camion che trasportavano aiuti inviati dal centro di crisi di HDP – il centro di coordinamento per le zone terremotate – sono stati sequestrati e un camion è stato rispedito indietro.
La presidenza del governo per la gestione dei disastri e delle emergenze (AFAD) ad Adıyaman,
luogo che ha subito enormi distruzioni, ha sequestrato un camion carico di tende inviate alle vittime dal partito HDP.
La polizia ha sequestrato un altro camion che trasportava aiuti da Izmir a Osmaniye ed ha arrestato tre persone, compreso l’autista. Ottantacinque stufe e un camion carico di tonnellate di legna e carbone inviati da Siirt e Batman al distretto Nurdağı di Gaziantep sono stati anch’essi sequestrati dall’AFAD, gli aiuti requisiti sono stati riversati nei magazzini dell’AFAD a Gaziantep.
Durante questa settimana un governatore di distretto, accompagnato dalla polizia e dalla gendarmeria, è stato nominato a “fiduciario” (kayyum) del Governo di Ankara per requisire il Centro di coordinamento della crisi istituito da HDP nel villaggio di Hasankoca a Pazarcık, epicentro nella regione di Kahramanmaraş. Il Centro di raccolta aveva lo scopo di consegnare aiuti umanitari alle vittime entro quel distretto e in oltre cento villaggi intorno.
I volontari di HDP in città sono stati costretti a lasciare la città per evitare la detenzione.
[..] Finora, centinaia di camion e furgoni del nostro centro di soccorso hanno raggiunto la zona terremotata o sono in viaggio. Ci piacerebbe condividere con l’opinione pubblica che stiamo lavorando con uno staff di duemila volontari sul campo. Dal primo momento del terremoto, sono state inviate all’AFAD e alle autorità locali centinaia di segnalazioni di crolli e vittime. Abbiamo a che fare con un Governo che non coinvolge la società civile e i partiti politici e vuole centralizzare tutto ma non ci riesce. Abbiamo bisogno di esprimere una verità chiara e inequivocabile: il Governo è intrappolato sotto le macerie. Abbiamo a che fare con un Governo che vede la morte come un destino che minaccia i cittadini. L’esperienza globale ci mostra che i disastri naturali non sono il destino. Le morti che si verificano dopo i disastri sono il risultato di un’urbanizzazione sbagliata e di un sistema basato sul profitto. Non accettiamo che vengano ora a dire “che cosa possiamo fare, è solo il destino”.“Non il fato, ma omicidio”.
È destino sperperare le tasse sismiche riscosse e investirle in strade a più corsie? È destino non ascoltare la scienza e non prendere precauzioni contro un evidente disastro? È destino assegnare contratti di costruzione ad appaltatori privilegiati ed erigere edifici in luoghi inappropriati? Fa parte del destino investire in pistole e carri armati e spendere miliardi di dollari in guerra, ma scomparire quando serve di ripulire dalle macerie? Fa parte del destino costruire centri commerciali in luoghi designati come zone a rischio sismico? No, un milione di volte no! Ecco perché diciamo che questo non è destino, è omicidio. […] Da un comunicato di HDP del 9 febbraio us.
Feleknas Uca e Hişyar Özsoy, co-portavoce HDP per gli Affari Esteri, sostengono che il Governo turco stia distruggendo le reti civili di solidarietà sociale e di cooperazione abusando dei poteri dello stato di emergenza. Tutte le confische cercano di monopolizzare gli aiuti umanitari nelle mani del Governo per nascondere la sua inefficacia nel rispondere alla crisi.
«Invitiamo la comunità internazionale – sollecitano Feleknas Uca e Hişyar Özsoy – a seguire da vicino la distruzione delle reti di solidarietà sociale e di aiuto umanitario, da parte del Governo turco, proprio quando le vittime ne hanno più bisogno. Nonostante tutti gli ostacoli del Governo, HDP continuerà i suoi sforzi per fornire aiuti urgenti alle vittime».
Sabato, 18 febbraio 2023 – n°7/2023
In copertina: la spaccatura del terreno dovuta al sisma. Fermo immagine da video