Piante antiche, nuovi utilizzi
di Miriam Maddaloni
Il rabarbaro… Forse sentendo questo nome vi verrà in mente una vecchia pubblicità di un amaro dalle molteplici proprietà.
La pianta di Rabarbaro ha grandi foglie verdi e gambi lunghi rosso ciliegia, ed assomiglia un po’ alla nostra bietola ma con le foglie un po’ arricciate. Proveniente dalla Cina – ma ormai da diverso tempo diffusa anche in Europa grazie alla sua grande adattabilità – ne esistono diverse specie, tra le quali la più pregiata è quella cinese chiamata Rheum, usata sia in campo alimentare che medico, nei fitoterapici, che nei liquori.
Il Rabarbaro, è usato come depuratore per l’intestino e il fegato e per ripristinarne la loro funzionalità.
Possiede proprietà digestive, lassative rinfrescanti dell’organismo, è antibatterico, antiinfiammatorio e antimicotico. Ma come ogni rimedio naturale ha anche delle controindicazioni e vi consiglio di consultare il proprio medico prima di prendere qualsiasi rimedio, per avere la certezza di poterlo assumere in tutta tranquillità.
Il periodo di coltivazione va da primavera fino a giugno. Il Rabarbaro trova ottimo impiego nella preparazioni di ricette sia dolci che salate – famose sono le torte e marmellate al rabarbaro – tisane e decotti con azione lassativa.
Il rabarbaro non deve essere seminato ogni anno, poiché – una volta seccato – sarò pronto a rigermogliare nella futura primavera; tra l’altro questa pianta non ha bisogno di particolari cure, risultando così molto semplice da coltivare.
Del Rabarbaro viene usata la radice, perlopiù per la produzione di liquori, mentre i gambi per tutti gli altri utilizzi. Le foglie non vengono usate per l’alimentazione, perché contengono un alta percentuale di acido ossalico, sostanza tossica. Ma proprio con le foglie viene creato un ottimo insetticida tutto biologico, da utilizzare nel vostro orticello casalingo.
Per avere sempre disponibile il Rabarbaro potete congelare i gambi, in modo da poter creare le vostre squisite ricette tutto l’anno.
Infine vorrei suggerirvi una ricetta dolce, rubata alla cucina anglosassone, perché noi siamo sportivi ‘sempre’.
Crumble con rabarbaro e frutta secca.
Un’originale alternativa al classico crumble di mele, facile e semplice da preparare: pochi ingredienti per una ricetta dal gusto delicato e gustoso.
In un recipiente mescolate 100 gr. di farina con 50 gr. di fiocchi d’avena, 50 gr. di mandorle, 50 gr. di pistacchi e 50 grammi di zucchero. Aggiungete 60 gr di burro a cubetti e lavorate il tutto con la punta delle dita fino a formare delle briciole. Unite 600 gr. di rabarbaro tagliato a pezzetti e intriso di succo di limone, ultimate con delle briciole di impasto lasciate da parte. Cuocete in forno preriscaldato a 190 °C per circa 35 minuti, e servite i vostri crumble tiepidi con del gelato, magari alla vaniglia. Per il contenitore da cottura, potete scegliere se sfornare un’unica torta oppure tante piccole tortine monoporzione.
Fate qualche prova – io da una volta all’altra modifico sempre le mie dolci ricette – diminuendo le dosi di zucchero e burro per far risultare il vostro dolce più leggero. In tutte le mie preparazioni di ricette dolci sostituisco lo zucchero bianco con quello integrale di canna o zucchero di cocco.
Buon dolce a tutti, dal sapore dolce e una nota amarognola.
Sabato, 17 luglio 2021 – n° 25/2021
In copertina: la pianta di rabarbaro – Foto di Ulrike Leone