La caccia come regolazione della natura
di Kim Bizzarri
Durante l’incontro del Consiglio dei Ministri Europeo dedicato all’agricoltura e la pesca – Agrifish – tenutosi nei giorni scorsi a Bruxelles, l’Italia si è fatta portatrice di una nuova proposta legislativa che promuove la deregolamentazione, l’agricoltura e la a caccia come strumenti vitali per la preservazione della biodiversità.
In sede al Consiglio, il ministro italiano per l’Agricoltura, la Sovranità Alimentare e le Foreste, Francesco Lollobrigida, ha presentato una proposta di legge che potrebbe modificare profondamente l’architettura legislativa Europea in materia di protezione ambientale e dei diritti degli animali.
Il documento chiede, infatti, la revisione della direttiva Habitat, che dal 1992 rappresenta il perno sul quale si regge la legislatura europea dedicata alla protezione dell’ambiente e della fauna, riconoscendo la salvaguardia di migliaia di specie animali e vegetali nel nome della biodiversità e della conservazione delle specie.
Per Lollobrigida, però, perché l’Europa agisca nel nome della protezione ambientale “senza pregiudiziali ideologiche ma solo basandosi su oggettivi dati scientifici” – argomenta il ministro – “va rivista la posizione europea sui grandi carnivori, lupo compreso, alla luce della presenza attuale divenuta eccessiva in molte aree del continente […] e aggiornando l’attuale quadro normativo sullo status di protezione dei lupi.”
Il ministro ha precisato come “l’uomo deve aiutare le specie in estinzione a sopravvivere ma, con la stessa determinazione, deve valutare e intervenire per ridurre il sovrappopolamento di alcune specie, per garantire equilibrio nella stessa specie ma anche per tutte le altre, uomo compreso, nelle attività che gli sono proprie.”
A tal fine il ministro propone di “investire sull’agricoltura come misura principale utile a garantire la manutenzione del territorio. La figura dell’agricoltore, infatti, non può essere considerata in contrasto con l’ambiente” ma – suggerisce Lollobrigida – va riconosciuto come custode del territorio e, tramite la caccia, come “bioregolatore” della biodiversità.
Ricordiamo come, storicamente, l’estrema destra, e la destra conservatrice, siano sempre state vicine agli interessi della caccia, e dunque dell’industria delle armi – la caccia rappresenta, infatti, l’unico sbocco commerciale del settore degli armamenti verso la popolazione civile.
Non è dunque tardato ad arrivare l’apprezzamento del presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, per l’intervento del ministro, che lo stesso Prandini ha definito “di importanza strategica”.
Coldiretti da anni spinge a favore di una deregolamentazione della caccia.
Attualmente, la proposta italiana è stata sottoscritta dalla Francia, Austria, Polonia, Romania, Grecia, Finlandia e Lettonia ed è stata appoggiata dalla maggioranza dei ministri europei.
Secondo alcuni insiders nell’Europarlamento, l’estrema destra, con l’appoggio della destra conservatrice, sta orchestrando a livello Europeo un vero attacco contro l’ambiente e gli animali, con i grandi carnivori, attualmente protetti dalla direttiva Habitat, in cima alla lista delle specie da cacciare.
La proposta, dunque, farebbe parte di un disegno politico molto più grande di Lollobrigida e di cui l’Italia è solo il portavoce, ma non l’autore.
La mossa di favorire gli agricoltori riconoscendogli non solo un ruolo di rilievo nella preservazione dell’ambiente, ma riconoscendogli anche maggiori investimenti (sussidi) tramite la PAC, la politica agricola europea – circa un terzo di tutti i fondi dell’UE – è stata strategica per assicurarsi l’appoggio della Francia, il cui settore agricolo vive principalmente dei sussidi europei, e senza la quale la proposta italiana avrebbe ben poche chance di passare in Consiglio.
Nei prossimi mesi la proposta verrà sottoposta a lunghe negoziazioni interne agli Stati Membri, e a revisioni da parte del Parlamento Europeo e della Commissione Europea.
In questo frangente di tempo sarà imperativo che cittadini ed associazioni collaborino a livello pan-europeo per contrastare la proposta ed impedire che le direttive in vigore vengano revocate a favore di una caccia spietata verso la fauna naturale.
Sabato, 25 novembre 2023 – n°47/2023
In copertina: il ministro Francesco Lollobrigida – Foto: Ministero dell’Agricoltura